Il Cavaliere andava combattendo ed era morto

Pubblicato il 12 agosto 2011, da In primo piano

Di ritorno dalla audizione del Ministro Tremonti, in una eccezionale convocazione ferragostana, cresce la preoccupazione. Non per la difficoltà della situazione, ben conosciuta e quindi non accresciuta, ma per la totale inadeguatezza ancora una volta dimostrata dal Governo. Così come il giorno prima con le parti sociali il Governo non è stato in grado di dire nulla. Nulla vuol dire proprio nulla, se non da parte del Ministro Tremonti una elegante esercitazione culturale sulla modifica dell’art. 81 della Costituzione e un elenco teorico di possibili misure, generiche e senza alcuna scelta. Si è giustificato il Ministro: a mercati aperti e senza aver parlato con il Capo dello Stato non posso dire nulla di più. I mercati aperti se è per questo potrebbero anche giudicare l’inconsistenza di un Governo che non sa prendere con l’urgenza necessaria i provvedimenti necessari, ma ogni scusa è buona per sfuggire al tema centrale. Il Governo ha una maggioranza parlamentare numerica che gli consente di sopravvivere ma non ha una maggioranza politica che gli consenta di decidere. Questo è sempre un male, ma è un male inaccettabile quando la contingenza dei tempi obbliga ad assumere decisioni rapide, incisive, anche impopolari.

Potremmo dire: la riunione è servita solo ad accrescere il deficit  dello Stato: infatti tra riapertura dei palazzi, spese di viaggio dei partecipanti, straordinari, ecc. un po’ di euro li abbiamo inutilmente spesi…

Almeno ho fatto una foto...

Devo dire la verità: preoccupante il discorso del Ministro, sconfortante i discorsi degli esponenti della maggioranza. Alfano alla seconda prova resta sul livello della prima. Inconcludente, inadeguato nel momento in cui dal segretario del partito che ha la maggiore responsabilità del governo ci si attende un discorso all’Italia ed all’Europa che faccia comprendere ciò che si vuol fare. Il capogruppo della Lega Reguzzoni conferma i motivi per cui hanno deciso di farlo fuori: proprio non capisce. Molto meglio gli interventi dell’opposizione. In particolare Bersani, che ha proposto con chiarezza i principi a cui deve attenersi la manovra e indicato le aree in cui si può agire con successo.(Intervento Bersani2011.08.11)

In un altro paese, in un paese a democrazia normale il film sarebbe stato diverso.

Il Presidente del Consiglio si sarebbe rivolto al paese, intanto chiedendo scusa (se non dimettendosi) per il fatto che il 3 agosto era andato alle Camere dicendo che non vi era nulla di più da fare ed il 5 agosto ammette che bisogna “ristrutturare” la manovra, cioè farne una nuova e pesantissima. Poi dicendo con chiarezza: dobbiamo arrivare qui se vogliamo salvare il paese, faremo così, e lo faremo chiedendo a tutti sacrifici, ma con equità e rispetto per i più deboli. Anzi io che sono il primo contribuente del paese darò l’esempio e dimostrerò che i grandi patrimoni devono dare per primi il contributo più rilevante alla salvezza del paese. Salvando il paese salviamo le nostre fortune e le nostre aziende.

Vi sarebbe stata una consultazione vera con le opposizioni. Questi sono gli impegni che abbiamo dovuto assumere in sede europea, quelli pubblici e quelli riservati, queste sono le nostre idee, abbiamo bisogno del vostro aiuto e del vostro contributo perché sono impegni che nessuna forza politica può assumere da sola. In questi giorni non c’è stata una sola telefonata da parte di un esponente della maggioranza al capo del maggior partito di opposizione. I contatti li deve tenere il Presidente della Repubblica, chiamoato a duna straordinaria opera di supplenza e di responsabilità.

A quel punto l’incontro con il Ministro Tremonti avrebbe potuto avere un altro senso.

La disperazione di Bersani!

Ma appunto e purtroppo non siamo più in un paese normale. Quando un Ministro della Repubblica (Bossi) in un momento così drammatico giudica “fumoso” il discorso del suo Ministro dell’Economia e giudica così l’incontro della maggioranza “ci siamo dovuti occupare di rotture di coglioni” non lamentiamoci se i cosiddetti speculatori fanno due più due: con politici così l’Italia non si salva.

“Il cavaliere del colpo non accorto andava combattendo ed era morto” scriveva Ariosto. Il governo è morto ma non tenta neppure di combattere e il cadavere infetta l’Italia intera.

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1 commento

  1. Enrico
    20 aprile 2013

    “Il cavaliere del colpo non accorto andava combattendo ed era morto”: Lo possiamo ora dire di Bersani (18/4/2013)


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