Anche a Palermo!

Pubblicato il 5 marzo 2012, da In primo piano

Anche Palermo. Dopo Milano, Cagliari, Genova, Napoli, più indietro la Puglia, sembra che le primarie non portino fortuna al PD. Ma insieme si confermano che i cittadini le gradiscono e costituiscono un buon viatico per vincere le lezioni che contano, quelle ufficiali.
Anche a Palermo il PD perde. E sì che questa volta Bersani, scottato da vittorie da parte di candidati su cui SEL aveva messo il cappello, ha pensato bene di scegliere fin dall’inizio il candidato di SEL e dell’IDV.
Ma ha perso davvero il PD? Io penso piuttosto che abbia perso una certa idea del PD, che è molto autoreferenziale, piuttosto conservatore, che fatica molto a leggere la novità dei processi sociali. In po’ polveroso, a disagio con processi politici diversi che non incrociano necessariamente ed esclusivamente gli apparati del partito.
Ora Borsellino è una dignitosissima persona. Che rappresenta valori forti della società siciliana. Ma insomma. E’ una persona di 66 anni, che non ha mai amministrato ( e Dio sa quanto sia difficile Palermo). Che è parlamentare europeo: forse è un valore democratico finire i mandati a cui si è chiamati dal voto popolare. Che è stata già candidata alla Presidenza della Regione ed è stata sconfitta. Niente di male, anche Mitterand, che era un grande, fu eletto al terzo tentativo. Però immaginare che a Palermo, piegata dal malgoverno del centrodestra, si proponga come rimedio l’accoppiata Borsellino/Orlando forse non è stata una grande idea. Il Sindaco di una lontana primavera con il simbolo di un eroe dell’antimafia. Non basta più. E infatti non conta molto la sconfitta per pochi voti. Conta che due terzi degli elettori delle primarie hanno scelto in direzione di un nuovo panorama politico. Anche se Borsellino avesse preso 2/300 voti in più vincendo le primarie sarebbe uscita egualmente sconfitta. Aveva alle spalle tutta la dirigenza dei principali partiti.
C’è una voglia di girare pagina cui la buona politica deve dare espressione. Perché se non c’è la politica buona si crea lo spazio per l’antipolitica. Qui è stato il deficit del PD: di tentare di muoversi sempre sul terreno già conosciuto, da Genova, a Palermo, a Cagliari, senza la capacità di esplorare nuovi territori. Anche a Milano, nuovo alla politica Boeri, ma espressione di vecchi insediamenti ed alleanza tra urbanistica, costruttori, finanzieri.
E sbagliato dare significato nazionale a consultazioni locali, pur in una città come Palermo, grande sì ma con localismi tutti particolari.
Certo però lì era schierata con grande apparato la foto di Vasto. Non è andata bene.

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2 commenti

  1. Alessandro
    8 marzo 2012

    ma se la Borsellino deve farsi da parte perchè ha 66 anni, lei caro senatore che aspetta?


  2. Paolo
    18 marzo 2012

    Appunto. Sarebbe come se io l’anno prossimo quando finirò di fare il senatore, volessi candidarmi a sindaco di Padova…


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