Primarie: regole e buon senso

Pubblicato il 28 novembre 2012, da Senza categoria

Sarebbe un vero peccato che dopo la magnifica giornata di domenica venisse sprecata una settimana importante per la definizione del ballottaggio (chi vince) ma anche per l’immagine complessiva del PD, immiserendo il dibattito politico sulla vicenda delle regole, questione poi del tutto marginale. Sarebbe anche una offesa per chi per una seconda domenica offrirà la propria opera volontaria per offrire ai cittadini l’esercizio di un voto così importante.

I candidati si impegnino di più nell’evidenziare i punti della propria proposta politica piuttosto che agitare aspetti polemici, non è questo che si aspettano gli elettori.

Ora sul punto delle regole le cose sono sufficientemente chiare con regole che sono state accettate all’unanimità. Ricordo che rispetto alle altre esperienze di primarie c’è un fatto nuovo: la previsione del ballottaggio e quindi di un’altra votazione. E’ assolutamente regola generale di ogni elezione definire il corpo elettorale degli aventi diritto al voto, che deve essere definito per tutto il processo elettorale che in questo caso non si esaurisce in una sola giornata. La registrazione ha questo significato.

Perciò regola e principio giusto. Non stiamo facendo un esercizio ludico ma una importantissima preselezione per competere alla guida del paese che il PD ha offerto a tutti gli italiani. In cambio ha chiesto agli italiani interessati il sacrificio di un adempimento burocratico, a garanzia di tutti ed una esplicitazione di una propria adesione alla proposta politica del centrosinistra.

E per chi non si è registrato al primo turno? Qui soccorre il buon senso nel valutare con larghezza i casi di mancata registrazione. Giusto richiedere una registrazione separata e con un controllo preventivo, ma poi si accetti la registrazione con semplici autocertificazioni.

Il voto di elettori di centrodestra a favore di Renzi c’è stato, l’ho constatato anche nel territorio che conosco meglio, ma per l’appunto si è espresso già al primo turno ed è difficile immaginare che possa moltiplicarsi al secondo turno in modo tale da alterare il risultato.

Come in tutte le cose della vita si tratta di applicare la regola giusta, che sempre se è giusta è figlia nell’applicazione del buon senso.

Tutto il resto è una polemica artificiosa e distorsiva di cui non abbiamo bisogno.

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2 commenti

  1. Alessio Alessandrini
    1 dicembre 2012

    Le regole sono strumenti tecnici per permettere l’affermazione di valori. Qui i valori sono la libertà, la partecipazione e da democrazia. Non valgono eventuali regole che li ostacolino. A parte che nel regolamento eisteva già la possibilità di iscriversi anche tra primo e secondo turno. Ma questa che ci si debba “giustificare”, spiegando anche in violazione del diritto alla privatezza i motivi dell’impedimento, e che i comitati provinciali abbiano il potere di giudicare sull’eccezionalità o meno dei motivi addotti, è qualcosa che grida vendetta al cospetto do Dio. Ma se lo immagina Lei Senatore un cittadino che voglia pertecipare e venga respinto con quale entusiasmo andrà a votare PD alle prossime elezioni?


  2. Paolo
    5 dicembre 2012

    Caro Alessio, penso che sia stata l’iniziativa del Comitato renzi a forzare con l’inserzioni sui giornali e l’appello ad andare comunque a votare ad impedire ai comitati un esame di buon senso delle richieste. A me sembrano che le regole fossero chiare: iscrizione nei 20 giorni precedenti ed in casi eccezionali esame da aprte dei comitati. Quindi un esame di merito era previsto ed è evidente che non poteva che essere eccezionalissimo il caso di chi per venti giorni non ha potuto registrarsi prima del voto , mentre comprensibile chi non si sia potuto recare al voto la giornata del 25. Ho sentito parecchi ritenere che l’autocertificazione fosse suffciente: ma atenzione che autocertificazione non può voler dire inventare una scusa qualsiasi…certo vi è il problema della delusione del cittadino che voleva votare, ma direi che la democrazia è fatta da diritti (in questo caso il PD dà un diritto che non dà nessun altro partito) ma anche di doveri: in questo caso il cittadino che non ha utilizzato un arco di venti giorni per registrarsi può essere dispiaciuto ma non è che possa lamentarsi con il PD.
    Osservo anche che una parte consistente delle richieste giunte via mail erano palesemente false e anche questo non è che sia una bella cosa


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