Giorgio Santini con il PD: una bella scelta

Pubblicato il 8 gennaio 2013, da In primo piano

Al momento in cui scrivo l’operazione liste non è ancora conclusa. In queste cose il diavolo sta nei dettagli e quindi è presto per un giudizio complessivo: per vedere se c’è stato un pieno rispetto dei territori, se l’inserimento di nomi da Roma non ha leso i diritti acquisti con la competizione alle primarie, ecc.

Però l’uso fin qui fatto dal Segretario delle scelte per candidati esterni è stato indiscutibilmente felice e spero che nella fase finale vi siano altre buone sorprese: scelte espressive di una Italia positiva, che lavora e costruisce ricchezza e cultura.

La scelta della candidatura con noi di Giorgio Santini, segretario generale aggiunto della CISL, ha molti aspetti simbolici, per noi veneti che lo abbiamo bene conosciuto come profondo conoscitore del territorio veneto, per chi ha potuto lavorare con lui a Roma apprezzandone l’equilibrio e la capacità di predisporre soluzioni. Sarà un riferimento importante per una buona iniziativa politica del PD, a Roma e nel Veneto. Esprime anche con nettezza una idea che è stata alla base della creazione del PD: il perimetro del mondo del lavoro non può avere come unico riferimento la CGIL: no ad esclusioni e no a monopoli.

Ma la candidatura di Santini è anche il segno evidente di un divaricarsi tra le ambizioni proclamate dalla lista Monti e la sua pratica attuazione, ed il sostanziale fallimento di quella ambizione.

L’iniziativa di Todi, di cui è figlia l’ipotesi di una candidatura di Santini per la lista Monti, ipotesi che non era solo giornalistica, aveva l’ambizione non solo di esprimere una più forte soggettività dell’articolato mondo cattolico nell’esperienza politica, ma anche di esprimere un blocco sociale ampio ed articolato: mondo del lavoro, dell’impresa autonoma, della cooperazione, del terzo settore.

La scelta di Santini è perciò il riconoscimento del fallimento di quella aspirazione: meglio l’azione politica con il PD nel PD che una partecipazione ad una iniziativa politica dai confini molto incerti e contradditori.

La lista che sta nascendo attorno a Monti, stressata da problemi di equilibrio tra gruppi di potere, tra improbabili verifiche da parte dell’ex commissario Bondi, assomiglia molto alle procedure dei vecchi partiti, semmai in peggio: con leader dietro le quinte che candidano amici personali delle cui idee in politica non si sa nulla. Con il bilancino del mitico Cencelli  ancora in piena funzione. Diciamo la verità: se a qualcosa assomiglia questa procedura assomiglia alle scelte per le liste di Forza Italia nel 1996…

Vedremo il prodotto finale delle nostre liste, ma certo possiamo dire in ogni caso: meglio, molto meglio ciò che sta facendo il PD delle procedure degli altri. Spero che le scelte di queste ore si tangano all’altezza di questa ambizione.

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3 commenti

  1. maria maresca
    8 gennaio 2013

    Il nostro Paese ha bisogno di menti nuove, mettendo in campo uomini moderati e di consolidata esperienza per poter sostenere la competizione politico-economico della ripresa. Ho avuto il piacere di incontrare più volte nel passato Giorgio Santini, e la notizia della sua candidatura con il PD ha accresciuto in me la consapevolezza di una scelta ormai radicata da anni. Uomo di notoria caratura, e di significativi insegnamenti, sono certa rappresenterà gli Italiani della crescita, dello sviluppo, della legalità, della democrazia, del lavoro e di una ritrovata socialità. Orgoglio del Veneto, vorrei portasse il suo contributo anche al nostro amato Sud, che non ha bisogno di assistenzialismo ma di progetti che siano opportunità per le eccellenze locali. Dopo aver ascoltato un mio intervento sindacale, Il professore mi soprannominò “NAPOLI” e cosi mi identificò anche negli anni a venire. e benchè sia trascorso tanto tempo, una forza ed un esempio così ti emozionano sempre e soprattutto non si dimenticano. Forza Giorgio, abbiamo bisogno di te! perchè ognuno di noi è un cittadino, un lavoratore, una cellula della famiglia, una piccola frazione di paese, città e nazione.
    mariamaresca


  2. bruno
    19 giugno 2013

    Buongiorno,

    sono un ex lavoratore autorizzato ai contributi volontari la cui finestra di pensionamento si apre oltre il 6 Gennaio 2015,
    La finestra di uscita della pensione con il perfezionamento di 42 anni e 5 mesi di contributi (a cui aggiungere un mese dal 2014).
    Per raggiungere la pensione dovrei tuttavia continuare a pagare i volontari con un onere economico probabilmente non sostenibile.
    Tuttavia ricordo che il governo ha annunciato l’intenzione di varare una modifica sulla previdenza entro l’estate.

    LE CHIEDO CORTESEMENTE DI FARE IL POSSIBILE PER NOI POVERI ESODATI NON SALVAGUARDATI.

    con stima

    Bruno Palleari


  3. Paolo
    24 giugno 2013

    Giro la questione a Giorgio Santini per gli opportuni possibili interventi, grazie


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