I poteri disturbati

Pubblicato il 13 marzo 2014, da Politica Italiana

La conferenza stampa di Renzi sulle misure assunte dal Consiglio dei Ministri per me è stata di una efficacia straordinaria. I cittadini che l’hanno ascoltata in streaming hanno perfettamente capito cosa cambierà concretamente nella loro vita. Tornerò più avanti sull’argomento, sulla solidità delle coperture, ecc. Per il momento osservo che mi ha colpito la stupidità delle domande di alcuni giornalisti. Come se fosse un grande fatto che i provvedimenti invece di avere attuazione in aprile l’avranno in maggio, per i motivi comprensibili che ha ben spiegato Renzi: C’è un intervento enorme e ci si ferma sul dettaglio.

C’è un problema di adeguatezza della classe dirigente. Dentro la classe dirigente ci sta il potere dell’informazione, Anch’esso dovrebbe adeguarsi, per aiutare il formarsi dell’opinione pubblica.

Troppo spesso invece si configura come potere autoreferenziale. Lo ho constatato leggendo sul Corriere della Sera l’intervista di Lucia Annunziata dedicata al Ministro Maria Elena Boschi. Un’intervista strutturata su saccenti critiche al Ministro. Basate sul fatto che “hanno in mano un potere che non conoscono…sono saliti su un treno in corsa senza sapere dove andare…non hanno esperienza del potere, della satira, della stampa…il loro rapporto con il potere è sbagliato…non lo sanno perché non sono passati per le forche caudine del voto”.

Naturalmente Lucia Annunziata conosce molto meglio come funziona il potere. Da tempo lo frequenta e lo gestisce. E’ stata tra l’altro presidente della Rai, direttrice del TG3, gestisce da 10 anni il programma in ½ ora, ben inserita nei poteri che contano (note le polemiche sugli smisurati compensi ricevuti per una collaborazione giornalistica con l’ENI).Annunziata-edit

Ma se si devono cambiare le cose avere poca consuetudine con i poteri può essere un vantaggio. Si ha forse la mente più sgombra e più libera. Sembra quasi che l’Annunziata abbia sostenuto Renzi per far fuori i vecchi gruppi dirigenti della sinistra, con cui aveva litigato, ma che pensasse che poi Renzi avesse bisogno dell’aiuto dei poteri consueti. Dovesse omaggiare gli eterni mediatori dell’opinione pubblica. Siccome non sta succedendo così non va più bene. E’ vero che Renzi non è arrivato al Governo con il voto, ma è certo che è arrivato dove è per una fortissima spinta popolare, nel PD e fuori dal PD. Senza troppe mediazioni dei soliti noti. E questo disturba qualcuno.

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1 commento

  1. Francesca
    17 marzo 2014

    Un’ottima analisi.


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