Opposti conservatorismi sconfitti

Pubblicato il 27 marzo 2014, da Politica Italiana

Un passo in avanti importante. L’approvazione del disegno di legge Del Rio da una bella sistemata al sistema degli enti locali. Passa per un pelo, ma passa. La soppressione delle province così come le abbiamo conosciute è una cosa giusta. Che si deve completare naturalmente con le modifiche della Costituzione già previste nel disegno di legge costituzionale presentato dal Governo. Perché per far vivere la democrazia rappresentativa i livelli di Comuni, Regioni, Stato e Parlamento europeo bastano ed avanzano.

Naturalmente si sono fatti sentire gli opposti conservatorismi. Di chi pensa che ciò che si fa è sempre troppo, troppo temerario e troppo rapido. Per costoro la dimensione del tempo tende sempre all’infinito. Di chi pensa che ciò che si fa è sempre troppo poco. I famosi “benaltristi: ci vuole sempre ben altro. Incuranti dei vincoli costituzionali, delle procedure, del consenso necessario per cambiare le cose. Un voglio tutto e subito del tutto impotente. Anzi no: potente nell’allearsi di fatto con quello che non vogliono niente.

Sono stati sconfitti ambedue. Calendario rispettato e segnale importante al paese. Come premessa per fare altro. Perché le regioni si risveglino dal loro torpore riformista. Quella del Veneto in prima fila nel sonnolento tran tran. Invece bisogna fare passi ulteriori. Approfittare delle scomparsa delle province per riorganizzare tutto il sistema del potere locale: fusioni incentivate di comuni (con la carota per chi cresce ed il bastone per chi si ostina a sostenere dimensioni demografiche inefficienti), promozione delle forme di collaborazione di area vasta, ecc.

Per ora il governo si muove, non altrettanto si può dire delle regioni. Dopo l’ubriacatura federalista il sonno delle regioni? Non va bene. La sana competizione istituzionale dovrebbe giocarsi sul piano della forza e del coraggio riformatore. Non solo Renzi.

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2 commenti

  1. nicola
    28 marzo 2014

    Gentile sig. Giaretta, come fa a dire che è un passo in avanti se, ad esempio, ci sarà un aumento medio dei consiglieri e assessori di 2-3 unità per comune? I comuni in Italia sono iù di 8.000… quali conseguenze?


  2. Paolo
    30 marzo 2014

    C’è un aumento solo per i piccoli comuni, che erano stati ridotti veramente ai minimi termini da una norma introdotta dal Governo Monti. Sono consiglieri che lavorano pressoché gratis, quindi conseguenze per la finanza pubblica sono inesistenti


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