Bitonci: simboli e promesse (già) dismesse?

Pubblicato il 14 giugno 2014, da Politica Italiana

I primi giorni di un Sindaco, smaltita la vittoria, sono dedicati ai primi adempimenti (la nomina della Giunta innanzitutto) e anche a dare alla città alcuni segnali simbolici. Ad esempio nella mia prima giornata di Sindaco (27 anni fa, una epoca fa, anche dal punto di vista comunicativo) fu dedicata oltre che ad una visita privata alla Basilica del Carmine, la mia parrocchia, (per un credente una preghierina non fa male prima di iniziare un compito impegnativo) a due visite pubbliche, all’Istituto di Riposo degli Anziani e al Reparto dell’Oncoematologia pediatrica, attorno a cui sarebbe poi nata la Città della Speranza. Era un segnale per la Padova solidale, per quella della ricerca e dell’innovazione, per bambini e anziani, il futuro e la memoria.

E la città che ci ha anticipato Bitonci? Mi sembra che sia il riconoscimento di una città corporativa, in cui i microinteressi organizzati saranno ascoltati piuttosto che guidati in una sintesi verso il bene comune. Così no a piste ciclabili è un segnale su una vecchia polemica portata avanti dalla parte più immobilistica del commercio cittadino. L’idea che il commercio è in crisi perché le macchine non possono parcheggiare ovunque. Facendo finta di non vedere che la vera ragione della crisi del commercio (oltre alla diminuzione del potere d’acquisto) è alla enorme proliferazione di centri commerciali che ha fatto diventare la Regione Veneto la prima regione d’Europa per superfice procapite.. Naturalmente consentita da Giunte in cui la Lega è sempre stata presente. Così il segnale di apertura ad libitum dei pubblici esercizi, senza limiti di orario. Poi ci sono gli ovvi segnali sul fronte della sicurezza, superando l’aspirante assessore sceriffo Saia, con ordinanze che in realtà non cambiano nulla di sostanziale, perché la lotta all’accattonaggio organizzato o al degrado alcolico era già stata posta in essere dall’Amministrazione precedente. Così come è risibile il risparmio di 100.000 euro che deriverebbe dalla totale eliminazione delle (due) auto blu residue. Come ha dimostrato l’ex Assessore Micalizzi il costo annuo delle due auto è di circa 20.000 euro, e la risoluzione anticipata del contratto comporterà un danno per il Comune.Bitonci-4

Poi naturalmente c’è un’altra comunicazione. Questa è una caratteristiche degli amministratori della lega, che hanno sempre un doppio registro. Con illustri precedenti, riconducibili ad esempio alla famosa “doppiezza” di Palmiro Togliatti. Ci sono le parole un po’ sgangherate per i tifosi leghisti e poi ci sono anche le parole di buon senso. Ad esempio il discorso alla processione di Sant’Antonio, in cui Bitonci ha parlato di una Padova dal cuore e dalle porte sempre aperte è condivisibile, anche se difficilmente apparentabile con i discorsi fatti in campagna elettorale.

Comunque queste mie sono parole un po’ in libertà, in un sabato pomeriggio in attesa di Italia Inghilterra. Presto più che i simboli potremmo giudicare i primi fatti. Ad esempio con la nomina della Giunta. Se sono vere le anticipazioni dei giornali si tratterà della prima promessa dismessa. Niente tecnici di qualità, niente veto ai politici, ma una giunta fatta di dirigenti di partito e di esponenti politici, costruita nel preciso rispetto del vecchio manuale Cencelli. Naturalmente senza l’ombra di quell’assessore dell’opposizione con funzioni di controllo che era una promessa al di fuori di ogni coerenza istituzionale. Vedremo se sarà così.

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1 commento

  1. paolo
    14 giugno 2014

    Bitonto…pardon bitonci si è già accreditato i meriti della retata dei giorni scorsi…
    Poveretto…..
    Dispiace che ancora una volta come con la Destro i Padovani ci sono cascati e hanno votato sulla leva della paura e dell’insicurezza.
    Le solite armi dalla destra becera….


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