Preghiera per il buonumore

Pubblicato il 20 giugno 2014, da Senza categoria

A Padova la sconfitta (inaspettata) alle lezioni amministrative porta naturalmente con sé un dibattito. E’ bene che ci sia. Solo che da parte di alcuni acquisisce un carattere di acidità, di personali rese dei conti, di coltivazione di inimicizie che non sono mai produttive.

Nella vita (e nella vita politica) le sconfitte vanno messe nel conto ed accettate con serenità, traendone una lezione per il futuro.

Può servire la lettura di una pagina di Thomas More, umanista e statista, grande amico di Erasmo da Rotterdam, rinchiuso nella torre di Londra per altro tradimento, non piegò la testa e dopo un anno finì per perderla: fu decapitato nel 1535. Per aver voluto difendere un principio: non accettare, da Cancelliere di Enrico VIII, lo stravolgimento della legalità, la supremazia del sovrano in materia ecclesiastica. Non tradì il suo Re, ma affermò il principio di legalità e non volle tradire la sua coscienza.

Uomo così rigoroso da morire per un principio, eppure amante della vita e dei piaceri della vita, dell’amicizia. A cui si deve questa “preghiera per il buon umore”.

Signore,

donami una buona digestione e anche qualcosa da digerire

Donami la salute del corpo e il buonumore necessario per mantenerla.

Donami signore un’anima semplice

Che sappia far tesoro di tutto ciò che è buono e non si spaventi alla vista del male

Ma piuttosto trovi sempre il modo di rimettere le cose a posto.

Dammi un’anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri, i lamenti

E non permettere che si crucci eccessivamente per quella cosa ingombrante che si chiama “io”.

Dammi signore il senso del buon umore.

Concedimi la grazia di comprendere uno scherzo per scoprire nella vita un po’ di gioia e farne parte anche agli altri.

Amen

morotommasoQuesto è il ritratto “ufficiale” di Thomas More. In cui per la verità non fa molto onore alla sua preghiera per il buon umore. Sembra piuttosto che pensi alla fine che gli farà fare Enrico VIII

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