Brrr che paura!

Pubblicato il 12 settembre 2014, da Politica Italiana

Brr, che paura, scherza Renzi di fronte al giudizio negativo dell’Associazione Nazionale Magistrati sulle proposte di riforma della giustizia. Mancanza di riguardo? Può darsi, ma è il linguaggio che ha deciso di usare Renzi, più o meno con tutti. E sembra con gradimento di larghi strati dell’opinione pubblica.

Al di là della forma la questione è il merito. Il punto è che le rappresentanze dei magistrati, divise su tutto, articolate per cordate che non hanno nulla da invidiare ai partiti politici, poi in tutti questi anni trovano un’unica intesa per opporsi ad ogni ipotesi di riforma. Perché ci vuole sempre ben altro, perché non si deve toccare nulla della condizione del magistrato, naturalmente in questo enormemente facilitati dall’uso personale delle norme che ha fatto Berlusconi.

Mai però una risposta di merito, con proposte concrete, che non siano semplicemente l’aumento degli organici…

E invece bisognerebbe fare i conti con alcuni dati di fatto.giustizia-L-xRUwwC

Ad esempio tutti i confronti internazionali accertano che a parità di numero di reati in Italia vi è un numero superiore di magistrati e maggiori spese per la giustizia, a fronte di performance molto peggiori. I confronti internazionali non sono del tutto agevoli, perché ci sono strutture e procedure molto diversificate, ma certo è che come hanno dimostrato i presidenti dei Tribunali di Torino e Bolzano con criteri organizzativi più moderni, più orientati al risultato si ottengono risultati molto migliori. Solo che bisogna che ci siano Presidenti manager, piuttosto che magistrati a fine carriera che interpretano l’incarico come onorifico. Capisco che la questione dei 45 giorni di ferie sia usata in modo un po’ propagandistico, ma difendere come ha fatto Nordio questa impostazione perché durante le ferie i magistrati scrivono le sentenze non mi sembra appropriato. Perché ci sarà chi lo fa, anzi ne conosco che lo fanno, ma c’è anche chi le ferie se le fa tutte. E comunque il magistrato non è un libero professionista, è pur sempre un servitore dello stato, sia pur con particolari garanzie di indipendenza, che deve sottoporsi a controlli di efficienza e qualità. Non ho mai sentito in 17 anni di parlamento, discorsi chiari e coraggiosi su questo punto dalle rappresentanze sindacali dei magistrati.

C’è il tema della responsabilità. Delicato ovviamente. Ma il fatto che sia delicato non significa che allora si debba di fatto esentare l’esercizio di un potere così penetrante (sono in gioco le libertà dei cittadini) da ogni responsabilità in caso di evidente imperizia professionale, malafede, dolo, pagandone anche le conseguenze, come avviene in qualsiasi campo dell’attività professionale, per i medici, per gli ingegneri, ecc.

Può darsi che le proposte del Governo siano inadeguate, imperfette o addirittura sbagliate. Dimostri però la categoria di essere capace di un coraggioso processo di autoriforma in direzione dell’innalzamento dell’efficienza del servizio giustizia (non basta chiedere più soldi è più organici), di assunzione di responsabilità di fronte alle inefficienze ed alle inadeguatezze professionali. Se no ha ragione Renzi a dire brrr.

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2 commenti

  1. Giovanni Gasparin
    12 settembre 2014

    Il ragionamento non fa una grinza ed è pienamente da condividere.


  2. Paolo
    12 settembre 2014

    Grazie Giovanni


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