Dopo Renzi non c’è Landini

Pubblicato il 24 novembre 2014, da Politica Italiana

Bisogna leggere oltre. E leggeremo molti commenti sui risultati della tornata regionale. Con una vittoria netta del PD dentro una sconfitta che è anche nostra. Perché noi crediamo nel valore della partecipazione che è stata rifiutata da così tanti cittadini.

I sintomi della malattia sono gravi. C’è una crisi economica così prolungata e grave che si abbatte sulla vita delle persone. Lavoro che non c’è, casa che non c’è, precarietà che diventa sfruttamento schiavistico (se una commessa viene pagata 4 euro all’ora di cosa parliamo?). Altro che art. 18. C’è un “ribellismo sociale” che si manifesta in forme anche nuove: la rivolta contro il centro d’accoglienza che ospita ragazzini profughi senza genitori, la rivolta contro i vigili che mettono le multe per le auto in doppia fila, l’occupazione delle case altrui, la rivolta contro il controllore che vuol far pagare il biglietto del bus. E naturalmente la grave crisi istituzionale che si traduce nel disprezzo della politica: indice di gradimento di partiti e parlamento sotto il 10%, assenteismo esponenziale. Disprezzo che non costruisce. Nella civile Emilia Romagna 6 elettori su dieci rifiutano il voto. D’accordo, il Sindaco di New York è stato eletto con una percentuale molto più bassa di votanti ma da noi la partecipazione è stata una risorsa importante. La linea leghista di Salvini viene premiata come in Francia quella di Le Pen.elez

Ho la sensazione che in molti attori politici non ci sia la consapevolezza della gravità della crisi. E che molti non capiscono che la storia ci insegna che queste crisi hanno sempre avuto uno sbocco in una destra autoritaria. E difatti in Emilia è premiata la Lega, non certo la lista di sinistra radicale.

Se la CGIL raccoglie le firme per lo stesso referendum della Lega contro la legge Fornero forse non si capiscono bene le conseguenze politiche.

Se guardiamo le proteste dei quartieri popolari di Roma certo possiamo leggere lo sfruttamento da parte di movimenti di destra xenofoba (stessi striscioni, stessi caratteri) ma dobbiamo leggere oltre: un popolo che si sente abbandonato a sé stesso, con cui nessuno sa più parlare, lasciato a vivere dentro periferie degradate giorno per giorno. Che finisce per prendersela con chi non c’entra niente: ragazzini che hanno già avuto tutto il male della vita scambiati per le cause del degrado.

Oppure la questione case occupate. Che diventa questione perché se ne occupa l’informazione. E la politica? Forse che la politica non sapeva? Sapeva e non rispondeva. Pensando che fossero situazioni marginali. Perché alla fine la legalità va rispettata ma la soluzione non è la gestione dell’ordine pubblico. E’ rimettere in campo un grande piano nazionale per la casa.

Perché è assurdo: da un lato c’è un enorme invenduto di abitazioni, dall’altro c’è una domanda di casa da parte di chi da solo non ce la fa, ma se aiutato potrebbe acquisire la proprietà e poi ci sono gli “ultimi della vita” che non possono neppure pagare un affitto simbolico. Serve progettazione politica e sociale. Pensieri grandi. Capacità di far sentire la politica vicina. Animazione nel territorio. Qualcheduno si è offeso perché a domanda il Ministro Boschi ha risposto che tra Berlinguer e Fanfani sceglie Fanfani perché è di Arezzo. A parte l’idiozia delle domanda può essere utile invece ricordare che nell’Italia poverissima del dopoguerra Fanfani mise su un piano casa che dette abitazioni decorose a centinaia di migliaia di italiani…

A me sembra che chi sta combattendo Renzi dentro il PD non capisca fino in fondo la drammaticità di questa svolta. Che Renzi è la risorsa possibile, non il problema. Che se non riesce lui non viene fuori Landini capo del governo, avviene una regressione verso una ingovernabilità generale, una conflittualità senza via d’uscita che troverebbe una risposta di stampo autoritario, dentro un impoverimento ulteriore del paese. E a pagare come sempre sarebbero i più deboli.

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4 commenti

  1. Giovanni Gasparin
    24 novembre 2014

    Grazie Paolo. E’ sempre utile – anzi necessario – un costante richiamo al buon senso. Ci servono questi tuoi meravigliosi “talenti”.


  2. Nicola
    24 novembre 2014

    Analisi condivisibile. Avrebbe avuto lo stesso effetto, forse anche di più, anche senza l’ultimo capoverso. Quel finale forse chiudeva un’analisi di qualche mese fa. Ciao Paolo.


  3. Mario
    24 novembre 2014

    Se il Ministro Boschi risponde, che preferisce FANFANI a BELINGUER, vuol dire che la maggioranza di questo Governo è nell’area moderata, più POPOLARE che di sinistra, ciò mi PIACE.


  4. Andrea
    24 novembre 2014

    Caro Paolo, come sempre fai un’analisi corretta e responsabile della situazione generale, che noi poveri cittadini viviamo ma possiamo interpretare solo parzialmente.
    Quello che dici rispetto al problema abitativo, ma che può essere esteso a quello del lavoro, ecc. resta solo una analisi di buon senso, lungi da proporre soluzioni che non si intravedono da alcuna parte.
    E questo secondo me è ancora più drammatico della crisi: l’incapacità di individuare una via di uscita e di percorrerla fino in fondo.
    Speriamo in Renzi, io lo sostengo anche se con più di qualche dubbio, ma non ho alcuna fiducia di una compagine che dovrebbe sostenerlo e invece è il suo avversario più infido.


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