La Grecia e l’etica della responsabilità

Pubblicato il 29 giugno 2015, da Nel Mondo

“Straordinario” dice Grillo di Tsipras che sta portando il proprio paese al fallimento. E altri lo diranno e lo penseranno, sognando rivoluzioni che non hanno né la forza, né la capacità di fare. Accontentandosi di poter essere sconfitti per dire che la colpa è degli altri.

Qui non è in discussione una necessaria critica radicale all’insufficienza delle risposte alla grande crisi del mondo occidentale, alle ricette insufficienti, alla mancanza di una visione alternativa. Il problema sta in quella che Max Weber chiamava l’etica della responsabilità: devo rispondere delle conseguenze dei miei gesti.

Io la storia la rifaccio così:

Tsipras vince sull’onda di una gravissima crisi economica e sociale, offrendo la speranza di un futuro diverso. Facendo tuttavia promesse chiaramente non mantenibili, costituendo un governo strutturalmente debole: sinistra ancor più radicale di lui alla sua sinistra, alleanza con un equivoco movimento di destra. Difficile fare i miracoli in queste condizioni. Se fosse possibile li faremmo tutti.Greek Prime Minister Alexis Tsipras is seen on a television monitor while addressing the nation in Athens, Greece

E’ evidente che dal punto di vista tecnico e politico l’accordo c’era ed era ragionevole. Sconti reali alla Grecia ma l’impegno della Grecia a sistemare cose insostenibili: andare in pensione a 57 anni francamente è un previlegio ingiustificato, non una misura di politica sociale. L’accordo c’era e Tsipras ha realisticamente trattato. Solo che si è accorto di non avere la maggioranza per onorarlo. E c’è allora lo scarto di ogni vero populista: l’appello al popolo con un referendum, però sostenendo lui la necessità di un no. E come tutti i populisti con l’appello all’orgoglio nazionale: non ci faremo umiliare: “Né le minacce né i tentativi di instaurare il panico cambieranno la volontà del popolo greco di vivere in dignità” dice Tsipras, pensando che un grande no gli consenta poi ancora di trattare da una posizione di forza. Ma chi si fiderebbe? Il referendum viene approvato con i voti dei nazisti di Alba dorata: prova di democrazia? Per la verità Tsipras è stato appena eletto ed il mandato popolare l’aveva già avuto per risolvere le cose: più una fuga dalle responsabilità che una richiesta di mandato popolare.

Poi c’è la domanda che ritorna: ma perché la troika non è più flessibile, ma perché la Merkel è così rigida, ecc. Per la verità la Merkel si era spinta avanti, oltre le posizioni del suo potente Ministro delle Finanze Schauble, ed è stata ricambiata con la presa per i fondelli di Tsipras. Però qui sembriamo dimenticare un fatto fondamentale: non è che Tsipras deve rispondere al popolo e la Merkel a nessuno. Per l’opinione pubblica tedesca, se facessero anche loro un referendum, la risposta sarebbe che della Grecia si può fare a meno e che gli sono già state fatte troppe concessioni. E che non sono disponibili loro a pagare i debiti degli altri. Ad avere condizioni pensionistiche peggiori sostenendo con i loro soldi i previlegi altrui. Ed è altrettanto chiaro che se si dessero alla Grecia condizioni irragionevoli scatterebbe un meccanismo imitativo: perché dovrebbe pagare il Portogallo, paese altrettanto fragile e indebitato, e così via.

Allora dopo il referendum: vince Tsipras e nel frattempo si realizza una tragedia sociale e politica, perché bisognerebbe pensare a quali siano state le conseguenze per le classi popolari del default in Argentina, che pure stava molto meglio della Grecia. Vince il sì e la Grecia si trova senza governo, senza maggioranza, con una rottura sociale devastante. Autostrada per i nazisti di Alba dorata. Comunque un paese dilaniato sul proprio futuro, in cui si assommerebbero rancori, sfiducie, sentimenti di rivalsa. Ricordiamo: il 21 aprile 1967 in Grecia ci fu il colpo di stato dei colonnelli. Durarono al potere fino al 1974, con sospensione delle democrazia, assassini, torture. L’attuale leader di Alba Dorata ne fu giovanissimo sostenitore.

Cosa succederà dell’Europa nessuno lo sa: certo comunque destabilizzazione economica, nuovo carburante per i movimenti di destra populista, conseguenze di aggravamento per tutti. Anche per l’Italia che vede sfumare i 50 miliardi di euro che avanza dalla Grecia.

Per questo servirebbe l’etica della responsabilità. Forse Tsipras pensa di avere la carta di riserva: i soldi di Putin. Credo sia una carta truccata, anche perché Putin di soldi ne ha pochi. Vendersi ai disegni egemonici di uno stato autoritario non sarebbe comunque un grande affare per la Grecia.

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10 commenti

  1. luca Basile
    29 giugno 2015

    Peccato che ci siano migliaia di economisti a partire da Zingales, Galbright Picketty e qualche “premio Nobel” Krughman e Stiegliz che sostengono che le proposte della Grecia sono ragionevolissime e utili al contrario di quelle del fmi, sostanzialmente ideologiche (p. Krughman).


  2. Stefano Andreetta
    29 giugno 2015

    Spero che l’unico riferimento agli “scialacqui” greci, cioè pensioni a 57 anni, corrisponda a verità, come spero che questa sia davvero una delle cause più importanti dell’enorme buco dei conti di Atene.
    Personalmente ho qualche dubbio in proposito.
    Con 200 miliardi di euro spalmati equamente…. anche sulle pensioni, direi che basterebbe avere un anziano per famiglia e in questo momento nessuno avrebbe problemi di sussistenza in Grecia….
    Ovviamente le pensioni-baby sono uno scandalo (che forse hanno imparato da noi?) che va eliminato, ma credo che la Storia ci insegni ben altro.
    Spero che qualcuno un giorno faccia un’inchiesta seria su chi ha “rubato” i soldi all’UE e dove sono finiti.
    E magari su chi ha fatto il palo, dato che dubito ancora di più che i “super-manager” europei si siano fatti “fregare” dal “pinocchio” greco….
    Nel frattempo, sia che la Grecia resti o se ne vada dall’euro, pagheremo noi “peones” di tutte le latitudini, come abbiamo fatto fino ad oggi per chiudere i buchi di tutto il mondo, soprattutto occidentale.
    In un modo o nell’altro.
    Mentre il greco che ha davvero “mangiato” continuerà a brindare insieme al tedesco, al francese o all’italiano che si avvantaggiano in ogni tipo di guerra.
    Se avremo un nuovo ventennio di Alba Dorata vorrà semplicemente dire che ai “grandi” conviene così.
    A chi ragiona anche su queste cose con la prospettiva del vero Bene Comune e la Responsabilità che ne è necessaria, mi permetto di suggerire l’enciclica di papa Francesco quasi fosse il proprio manifesto politico.
    A mio avviso non c’è altro da aggiungere, davvero…..
    Grazie per l’ospitalità e l’attenzione.


  3. Arnaldo Manunta
    29 giugno 2015

    Sono sostanzialmente d’accordo con Giaretta. Che le cose sarebbero andate esattamente come sono andate lo scrissi già a gennaio in un piccolo editoriale sulla mia pagina Facebook e lo ribadii a inizio giugno. Non per questo mi ritengo un politologo dalle illuminate visioni predittive: mi fa specie piuttosto che qualcuno potesse credere sostanzialmente alle promesse grazie alle quali Tsipras è stato stravotato e grazie alle quali ha garantito a se stesso un mestiere a vita (che sia ad Atene o a Bruxelles poco importa). Le promesse si potevano sostanzialmente riassumere così: vi prometto che grazie a me potrete continuare a vivere come state facendo ora (spendendo di più di quanto riuscite a mettere insieme: ma questo prudentemente non lo disse), senza particolari sacrifici aggiuntivi perché a quei disgraziati affamapopolo della Merkel e della Lagarde, che avrebbero la pretesa di nutrire una speranza di rivedere indietro i soldi che ci hanno prestato, gliela farò vedere io. Clamoroso bluff che, quando scoperto, ha indotto il baldo Tsipras ad indire un referendum dal quale, comunque vadano le cose, uscirà con l’immagine dello strenuo difensore degli interessi e della dignità nazionale, anziché con quella del bugiardo millantatore ansioso solo di raggiungere un successo personale, che molto di più gli calzerebbe. Se Tsipras avesse detto ai suoi connazionali: vi prometto lacrime, sudore e sangue, prometto che farò pagare a TUTTI i Greci le giuste tasse, che vu aiuterò a guardare in faccia la realtà triste in cui altri vi hanno cacciato e cercherò di ottenere le migliori condizioni per venirne fuori con lo sforzo di tutti, e su questo ci metto la mia faccia,pronto a ritirarmi se fallisco, allora avrebbe meritato il rispetto di tutti. Ma non sarebbe stato eletto. Adesso questa anguilla piaciona ed il suo degno compare Varufakis hanno impostato le cose in modo da far ricadere le colpe del futuro inevitabile e drammatico malessere dei sui connazionali sui quei disgraziati dei creditori (tra i quali, per l’importo di 1300 euro ci sei anche tu, che stai leggendo, e se vuoi sapere come ho fatto il calcolo vai sulla mia pagina Facebook) che non vogliono aprire ancora i rubinetti. E fatemi il piacere: la solidarietà è un’altra cosa, l’eguaglianza è un’altra cosa, la serietà è un’altra cosa, l’onestà intellettuale è un’altra cosa, la capacità di costruire è un’altra cosa. Tsipras non sa neppure lontanamente dove stanno di casa queste virtù. E chi ve lo dice è uno orgoglioso di proclamarsi di sinistra, ma di una sinistra onesta e pulita che vuole fare e non chiacchierare, disposta alla solidarietà nei fatti, non nelle fanfaluche e nelle interviste televisive.


  4. Paolo
    30 giugno 2015

    Penso che questa che tu indichi sia la vera responsabilità di Tsipras non usare parole di verità


  5. Paolo
    30 giugno 2015

    Caro Stefano condivido. La situazione greca non è certo responsabilità di Tsipras ma di anni di sprechi, corruzioni, evasione fiscale, ecc. Però ora lui ha laresponsabilita di aggiustare le cose, l’ha chiesta e la ha ottenuta. È da queste responsabilità non può sfuggire additando nemici e complotti


  6. Paolo
    30 giugno 2015

    Io sono d’accordo con molte delle tesi che citi. Ma il problema è un altro: cosa fare per ottenere un cambiamento di queste impostazioni. Per questo ho parlato di etica della responsabilità , arriva il momento per un leader di scegliere non tra ciò che desidera e ciò che viene proposto ma tra quello che c’è concretamente sul campo. Tra la dracma e l’euro io dico che la scelta di una dracma iper svalutata a danno dei redditi fissi, l’asfissia finanziaria ecc porterà un impoverimento molto maggiore per i ceti popolari rispetto alle richieste Ue. E farà scattare un processo recessivo sulle solidarietà internazionali, chiusure nazionalistiche ed egoistiche. Il contrario di ciò che auspicano Kruger e company


  7. Panagiotis Tsiamuras
    30 giugno 2015

    Avessi scritto io l’articolo, da greco che vivo in Grecia e sono dentro la situazione attuale, non avrei cambiato un virgola. Solamente una piccola osservazione: in Grecia esistono anche pensionati -e non mi riferisco a quelli che hanno problemi di salute- con meno di cinquant’anni. Un esempio: una persona che nel 2010 ha compiuto 25 anni di assicurazione con un figlio minorenne potrebbe benissimo andare in pensione… e di persone di questa categoria ce ne stanno tantissime, e non solo donne. Lavoro in un istituto nazionale della previdenza sociale e conosco molto bene come stanno le cose.Avendo lavorato anche molti anni nel settore privato vi posso assicurare che lo stato clientelare e corrotto ha costruito una societa’ a immagine e somiglianza. Senza voler generalizzare il greco medio e’ una persona che ha pochissimo senso civico e morale e gli piace credere di essere il piu’ intelligente di tutti. Un esempio: fino a pochi anni fa la battuta tipica del greco che vivena in un altro paese europeo (Italia, Francia, Germania..) era: Ma quelli vanno al letto alle dieci e non escono mai, stanno a casa a guardare la tivu… e invece noi… mica sanno cosa e’ vita . Siamo arrivati al punto di credere che i tedeschi -specialmente loro- ci fanno soffrire perche’ ci invidiano! Senza parlare del mancato senso di autocritica, tipico di tutta la sinistra sedicente rivoluzionara, e sopratutto il fortissimo e generalizzato cospirazionismo: tutti sono contro di noi, ma noi ce la faremo, perche’ siamo furbi. Non mi sono mai sentito fiero di essere greco, ma cittadino del mondo e mi dico spesso che questo paese bisogna distruggerlo dalle radici e rifarlo dall’inizio…


  8. Paolo Batt
    30 giugno 2015

    Tsipras secondo me doveva indire il referendum, ma proponendo il Si al suo elettorato, verso il quale non poteva mantenere le promesse fatte alle elezioni.
    Altro argomento incomprensibile: un governo di sinistra deve solo dare ai più poveri senza togliere agli arricchiti ? Oppure la spiegazione è che Syriza da ai poveri ed il suo alleato di destra ai ricchi. Così i conti non possono certo quadrare.


  9. gene
    30 giugno 2015

    è un articoletto scandaloso ,vi siete venduti l’anima .State dalla parte dei banchieri,dalla parte dei grassatori ,contro i popoli .
    Alla grecia non hanno fatto altro che proporre cure di cavallo iper liberiste ,con addirittura una deportazione dei greci che vivono nelle isole piccole ,in altri territori.Una cosa invereconda.Ma dal FMI c’era da aspettarsele schifezze del genere ,le hanno già applicate portando al fallimento dell’argentina ,inguaiando il portogallo e rovinando la grecia .In fondo loro sono il sicario economico,se non ti indebiti sei finito e se ti indebiti perdi la tua sovranità nazionale .La triade non è altro che il FMI,la BCE e l’EU ,tre marrani ,che si sono dimostrati tali,con le loro politiche distruttive .Adesso cercheranno di fare cadere Tsipras mettendocene uno più morbido,ma questo tipo di EU è finita.Si è parlato tanto di grexit,qualcuno mi farebbe sapere quale è il percorso per uscirne o per essere messi alla porta? Giaretta,dimmelo tu .


  10. Paolo
    1 luglio 2015

    Gentile Genesio, intanto mi sembra fuori luogo il voi. Nel mio “articoletto” parlo a titolo personale, non rappresento nessuno, tantomeno le banche, con cui l’unico rapporto che ho è il mio conto corrente. Quindi non c’è niente di scandaloso ci sono solo idee diverse dalle tue. Ti rinvio comunque all’articolo che ho pubblicato oggi “Perché Tsipras ha ragione perché ha torto” https://www.paologiaretta.it/2015/07/perche-tsipras-ha-ragione-perche-ha-torto/


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