Storie di un’altra Italia

Pubblicato il 8 giugno 2015, da Politica Italiana

In attesa dei risultati di Venezia e Rovigo (tanto per restare in linea purtroppo prepariamoci al peggio e mi piacerebbe tanto sbagliare…) proviamo a commentare un fatto che certamente ha colpito l’opinione pubblica. L’assassinio a Roma di una colf filippina ad opera di un rom minorenne. La nazionalità non le cito casualmente. Ci sono tre protagonisti: i rom, la donna morta e la sua famiglia, l’opinione pubblica.

Leggiamo cosa scrive sul fatto uno certamente non sospettabile di sentimenti xenofobi e di pregiudizi razziali. Si chiama Massimo Gramellini, scrive sulla Stampa: “Un diciassettenne senza patente al volante di una vettura senza assicurazione che al posto di blocco si fa prendere dal panico e schiaccia il pedale dell’acceleratore credendo si tratti del freno: e non per un attimo, ma per un chilometro intero. La moglie, minorenne come lui, che si prodiga per addestrarlo a un uso corretto della pedaliera. Un padre malato di cuore, forse, che vive in una roulotte infestata dai topi eppure possiede un ingorgo di macchine. Infine Samuel, questo bravo ragazzo che si guarda bene dal soccorrere gli investiti e rimane alla macchia cinque giorni, ma solo per non lasciare il fratellino in balia dei propri fantasmi.”camporom

Qui la sinistra deve pensare qualcosa. Se uno come Gramellini scrive così pensate gli altri cosa pensano. E’ un tema per la sinistra, se vuole che il popolo non la abbandoni. Qui non si tratta di vivere secondo una tradizione. Si tratta di vivere senza una regola di legalità. In un campo fornito dalla mano pubblica di acqua e luce si vive di espedienti, in condizioni igieniche inaccettabili, ma espedienti che sembrano produrre ricchezza. In cui i figli sono educati all’illegalità. Vedere l’ultimo bel film di Walter Veltroni. Perché non è la prima volta e non è l’ultima che rom formalmente nullatenenti hanno in uso auto di grande cilindrata e le usano irresponsabilmente causando la morte di innocenti. Cosa volete che pensi la gente? Sappiamo benissimo quello che pensa. E se la sinistra non è capace di costruire una alternativa in cui la legalità sia al centro pensa “meglio le ruspe”. Diventa anche una nostra responsabilità il dilagare di questi sentimenti. Doloroso ma vero. Anche perché non mancano tanti begli esempi di integrazione positiva dei rom. Ma questi i cittadini non li vedono.

Però poi c’è una madre (spesso sono le donne a prendere in mano la situazione quando gli uomini fuggono), la madre dei due rom, che prende la decisione giusta, probabilmente sfidando la legge del campo. Si fida dello Stato e porta le forze dell’ordine sul luogo dove si sono nascosti i due ragazzi. Pensando che sia meglio così per loro.

Poi c’è la vittima. Una donna filippina con due figli. Con alle spalle la storia sempre dolorosissima di migrazione in paesi lontani. E c’è la sua famiglia, che avrebbe diritto, loro sì, di gridare, di inveire, di pensare ad un linciaggio, ecc. Invece l’unico familiare intervistato, tra le lacrime, dice: “Ma noi perdoniamo, perché Dio perdona”. Una fede semplice ma una grande lezione di civiltà umana, per la quale non servono gli studi ma una coscienza. E sono i più poveri che capiscono il dramma degli altri, invece di inveire. Chi sarebbe capace di dire quelle parole tra tutti noi bravi cattolici benestanti?

Poi c’è l’opinione pubblica. Che si ribella al fatto che queste cose possano succedere e si ripetano, che dopo due giorni si ritiene credibile la versione che alla guida ci sia il minorenne, che avrà sconti di pena e che gli altri siano già scarcerati. Naturalmente si muovono i corvi della paura, quelli di Casa Pound i cui amici manifestano contro rom e profughi, ma poi rubano con mafia capitale sulle strutture di accoglienza.

Vedete un po’ che grande spazio di lavoro che ci sarebbe per la sinistra. Una sinistra che non si accontenti dei luoghi comuni.

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1 commento

  1. Giorgio Nardari
    8 giugno 2015

    Ahimè, troppi piccoli uomini ha il PD veneto. Leggendo le norme che la segreteria aveva proposto per la scelta dei candidati a consiglieri regionali, sono inorridito, E mi sono taciuto, addolorandomi, ma sempre rimango un sostenitore del PD sperando in tempi, personaggi ed iniziative migliori, quali ad esempio, quelle suggerite dal saggio Senatore Paolo Giaretta.


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