Manovra finanziaria: che fare?

Pubblicato il 26 agosto 2015, da Politica Italiana

L’economia cinese è a un punto di svolta. Non può più crescere ai ritmi a due cifre dello scorso decennio. Le masse finanziarie speculative si sono spostate senza che la politica globale abbia imparato nulla dal grande crack occidentale. I commenti restano superficiali: parlano di perdite di capitalizzazione di migliaia di miliardi di dollari, senza precisare che non hanno nulla a che fare con l’economia reale e se oggi si perde è perché ieri altri hanno straguadagnato.

E noi? Pagheremo meno le materie prime, ma l’economia cinese che rallenta non fa bene alle nostre possibilità di rafforzare la stentata crescita.

Dunque affrontiamo la stagione impegnativa della programmazione finanziaria per il 2016 un po’ in affanno. Per le condizioni oggettive dell’economia mondiale e per il quadro politico del PD. In cui la minoranza interna tanto per cambiare annuncia battaglia. Per evitare di trovarsi nella stessa situazione delle riforme istituzionali (maggioranza c’è o non c’è?) sarà bene affrontare il tema con reciproca disponibilità a fare le cose nell’interesse del paese. Perché tra le verità assolute dell’economista di fiducia del Presidente del Consiglio Yoram Gutgeld e della task force economica di palazzo Chigi (che ha un po’ espropriato il Ministro Padoan) e i tamburi di guerra evocati dalla minoranza PD c’è tutto lo spazio per ragionevoli condivisioni.gorilla

Ad esempio Roberto Speranza è intervenuto con un ampio saggio sul Foglio di qualche giorno fa. Facendo la tara di qualche avvertimento politico un po’ minaccioso in realtà c’è un panel di proposte su cui si può ben convenire. Mi sembra anzi che il vero autore dell’intervento sia l’ex ministro Vincenzo Visco, perché ritornano temi a lui cari, quelli positivi aggiungo io.

In sostanza dice Speranza. Concentriamoci su alcune priorità. La prima è confermare e stabilizzare l’intervento di defiscalizzazione per le nuove assunzioni, aggiungendo un intervento di agevolazione fiscale per le aziende che investono, rafforzando e riordinando gli strumenti esistenti. Sulle tasse immobiliari è sbagliato (io sono d’accordo) un intervento generalizzato di eliminazione di imposte anche sulle grandi proprietà. Meglio una franchigia molto alta ed una riduzione della eccessiva fiscalità che grava sulle transazioni immobiliari. Ancora si propone un riordino globale dell’IRPEF, perché in effetti con la disordinata miriade di detrazioni si sono formati molti scalini che distorcono la progressività dell’imposta. Viene citato anche un intervento di sostegno per i cittadini economicamente più deboli. Infine concentrare la lotta all’evasione fiscale sull’IVA in cui utilizzando a fondo le possibilità offerte dalla tecnologia si potrebbero ottenere risultati importanti in breve tempo.

Su questi punti si minacciano sfracelli ma come si vede in realtà non sono cose molto diverse dalle proposte di Renzi (a parte la questione IMU, tuttavia di enorme impatto comunicativo) ribadite anche ieri a Rimini. C’è un problema consistente di sostenibilità finanziaria come del resto per le proposte avanzate dal Presidente del Consiglio. E come ricordo sempre nelle manovre finanziarie c’è sempre un dare ed un avere. Per cui è importante sapere quello che si riceve ma altrettanto, per dare un giudizio completo, dove si prendono i soldi.

Però è bene considerare fin dai primi passi come un valore positivo costruire una solida convergenza di tutto il PD. Isolando  i faziosi: l’ultrarenzismo come categoria del fanatismo e l’utilizzo strumentale da parte della minoranza PD, sognando alcuni la rottura per l’ennesimo nuovo soggetto a sinistra (guardino un po’ davvero alla Grecia ed alle vicende di Syriza). Il paese ha bisogno di politiche basate su consensi ampi.

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2 commenti

  1. Giorgio Nardari
    26 agosto 2015

    La saggezza è anche volere l’impossibile.


  2. Paolo Batt
    27 agosto 2015

    Sono particolarmente d’accordo sull’ultimo paragrafo, aggiungendo però che Renzi dovrebbe ascoltare con maggiore attenzione ed umiltà chi fa osservazioni costruttive di merito (come mi sembrano essere quelle specifiche espresse da Speranza). Personalmente credo che nel prossimo autunno assisteremo ad un chiarimento interno al PD, propedeutico ad una riparazione dei guasti organizzativi e funzionali del Partito o ad una sua marginalizzazione a favore di altri strumenti di stile americano.
    Pierpaolo Battistini


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