Marino, Renzi, l’Io e il Noi

Pubblicato il 30 ottobre 2015, da Politica Italiana

Mi ero ripromesso di non scrivere più su Marino. Ma l’altro giorno sono stato a Roma e ho visto lo stesso degrado di sempre (e frequento le parti più turistiche della città). Non è certo colpa di Marino se nel tratto del principale flusso turistico (Termini – Vaticano) la tecnologia di trasporto è la stessa di cinquant’anni fa ma è certamente colpa sua se il piazzale Termini è lo stesso disordinato cantiere di sempre, con resti di palizzate, di reti arancioni a tutela di cantieri inesistenti, con i pedoni che circolano in mezzo a teorie di autobus, se i taxi si buttano nel traffico di uscita senza uno straccio di corsia riservata (corsie che anche dove ci sono non vengono osservate), se il 64 ed il 40 restano scatole per sardine, ecc. Ed anche l’ottima idea della pedonalizzazione dei Fori Imperiali resta appesa ad una decisione solitaria. Perché come sa qualsiasi Sindaco pedonalizzare non vuol dire semplicemente togliere le macchina da un tratto di strada ma significa rendere funzionale per i pedoni quell’area: con un nuovo arredo urbano, con aree di sosta, con il verde quando occorre, ecc.roma

Penso tuttavia che Marino abbia ragione a chiedere un dibattito pubblico e a non voler andar via sull’onda della vicenda scontrini. Solo che non capisce che ha perso comunque il tempo giusto per fare questo. Ha sbagliato a non andarsene al momento giusto. Scrissi qui, quando a Marino fu affiancata la “badante” Prefetto e i “badanti” assessori imposti da Orfini, che se avesse avuto dignità avrebbe dovuto dimettersi. Fui sommerso da critiche da parte degli estimatori del Sindaco (e anche da quelli che il Sindaco non stimano per niente ma odiano Renzi). Penso invece che avessi ragione, perché da allora è stata tutta una vicenda disastrosa per Marino: giunta comunque immobile ed un moltiplicarsi di episodi, gaffe, infortuni che lo hanno ridotto nell’opinione pubblica italiana ad una sorta di macchietta, e questo non è giusto.

D’altra parte c’è anche un atteggiamento di Renzi che comprendo, ma non so se sia stato pienamente saggio. Non è che sia un cultore del famoso “ma anche” di Veltroni. Tuttavia Marino è pur sempre il Sindaco della Capitale, messo lì dal PD e sei non solo Presidente del Consiglio ma anche Segretario Nazionale del PD. La grana è grossa davvero. E, come vediamo le cose non sono semplici. Come diceva Amleto ad Orazio ci son più cose in cielo ed in terra di quanti ne sogni la tua filosofia. E bisogna se possibile prevenirle.

Comunque sono tornato a scriverne solo per dire in sostanza una cosa. Che quando l’io ipertrofico sopravanza completamente il noi nella politica si producono sempre enormi guasti. La leadership deve essere a servizio del noi prima che dell’io. Qui invece abbiamo un super ego di Marino che pensa al proprio destino personale trascinando la vicenda romana in una strada senza via d’uscita. E un super ego di Renzi che non accetta che Marino non abbia accettato i suoi consigli su un avvicendamento quando era giusto farlo ed ora non vuole occuparsi delle conseguenze.

Risultato: ne soffre Roma, ne soffre il PD non solo a Roma. Così non va bene.

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3 commenti

  1. Giovanni
    30 ottobre 2015

    Come sempre, mi trovo a condividere pienamente le tue riflessioni. Grazie!


  2. claudio
    30 ottobre 2015

    non è proprio come il caso Matteotti, qui di sicuro nessuno verrà assassinato, ma se il capo ha deciso di eliminare qualcuno, 26 sicari si trovano facilmente!


  3. Paolo
    31 ottobre 2015

    Appunto, meglio non fare paragoni impropri con un martire della libertà. Qui non c’è nessun martire ma un sindaco che ha perso la fiducia della sua maggioranza. I consiglieri erano buoni quando sostenevano marino ed adesso sono dei sicari? Bisogna avere un po’ di umiltà nel riflettere sui propri errori. E comunque anche nell’ultimo giorno Marino ha trascurato la verità, dimenticando di dire che era indagato per peculato.


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