Patavina Libertas

Pubblicato il 20 novembre 2015, da Realtà padovana

Ci sono dei momenti in cui le città si manifestano in modo simbolico come comunità autentiche. Come scrisse Giorgio La Pira, il grande Sindaco di Firenze: “Le città hanno una loro vita ed un loro essere autonomo, misterioso e profondo: esse hanno un loro volto caratteristico, per così dire una loro anima ed un loro destino”. Ieri sera è successo a Padova. Si è manifestata la “patavina libertas”, di cui essere orgogliosi. Con un magnifico concerto alla Chiesa degli Eremitani: Concerto per la pace in onore dei morti di Parigi. Iniziativa spontanea creata per merito del nostro Conservatorio, con il sostegno della Camera di Commercio e della sua azienda Promex. In un luogo simbolico, che ci ricorda ancora i danni della guerra, attorno al grande crocefisso trecentesco di Nicoletto Semitecolo, con la distruzione di parte degli affreschi del Mantegna.

Evento eccezionale anche dal punto di vista artistico: attorno alla Orchestra di Padova e del Veneto si sono stretti musicisti dei Solisti, del Conservatorio, con i cori Filarmonico Veneto e città di Piazzola, a cui si sono aggiunti liberamente altri coristi. Oltre settanta orchestrali e cento coristi, con 4 solisti dell’Accademia del Teatro alla Scala.WP_20151119_21_30_15_Pro

In più, e ancora più importante, un magnifico pubblico, che ha atteso pazientemente l’ingresso in una lunga fila che ha riempito piazza Eremitani fino al Conservatorio: chiesa strapiena, occupati tutti i posti a sedere ed ancora centinaia di persone in piedi.

Il Requiem di Mozart ha offerto la colonna sonora. Non vi poteva essere musica più adatta. E’ la più alta testimonianza di Mozart nel campo della musica sacra. La commozione e la pietas che esprime non stanno rinchiuse nel recinto del dolore ma preludono ad un sentimento di speranza, non la sconfitta della morte ma la certezza della vittoria sulla morte. Il lunghissimo applauso finale ha espresso pienamente i sentimenti del pubblico: di ringraziamento agli artisti, di solidarietà alla Francia, di fiducia nei valori della libertà. Applauso ricompensato con il bis del  Lacrymosa

In un post ieri sera ho criticato l’assenza del Sindaco. Polemica inutile e fuori luogo? Del resto l’amministrazione era rappresentata dal consigliere Mariella Mazzetto. Mi dicono che ci fosse anche la Presidente del Consiglio Comunale. Penso però che non sia questione di polemica ma di senso delle istituzioni. Lo dico da ex sindaco. Ci sono dei momenti in cui la presenza del Sindaco è necessaria. Lo era ieri, in cui la città esprimeva liberamente con il linguaggio universale della musica la vicinanza a Parigi ed in cui era anche doveroso esprimere il ringraziamento di chi rappresenta la città ai musicisti che hanno gratuitamente offerto un momento di commozione e di ricordo. Perché il Sindaco non è solo l’amministratore del condominio, ma dovrebbe anche essere chi simbolicamente rappresenta la comunità, tutta, anche quella parte che è molto distante dalle politiche che rappresenta. Perciò il Sindaco doveva esserci e doveva esserci il gonfalone del comune, simbolo appunto della patavina libertas.

Pazienza, il concerto è stato splendido lo stesso.

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