Il voto si avvcina

Pubblicato il 15 maggio 2017, da Realtà padovana

Liste presentate, inizia la fase finale della campagna elettorale, quella più dura, con tutti i candidati consiglieri comunali in corsa accanto ai candidati sindaci. Quella in cui si forma l’opinione decisiva degli elettori. Con la ricerca anche del voto individuale tra sostenitori, amici, parenti, conoscenti…Voti individuali che portano acqua al candidato sindaco.

Intanto a Padova un bel numero di liste: 7 candidati sindaci con 21 liste collegate (solo 5 con il simbolo di partito), più di 650 cittadini che si mettono in gioco, chi per competere davvero, chi magari solo per partecipare e per fare un favore a qualche amico. Comunque sono 7350 cittadini almeno che sono stati coinvolti per la sottoscrizione delle liste. Per capire il valore della partecipazione del partito Democratico i votanti alle primarie del 30 aprile sono stati 8.400. Altro che pochi. Cosa possiamo dire?

Bitonci si presenta con 8 liste. Non vuol dire molto perché poi dipende dal consenso che possono raccogliere. La numerosità non è di per sé indice di consenso, tuttavia dimostra un insediamento organizzativo di cui tener conto. La cosa più sbagliata è il pessimismo a priori, ma anche l’eccesso di ottimismo può condurre a scelte sbagliate. Bitonci è in campo e per batterlo bisogna molto darsi da fare.comunali-4-3

Giordani segue a ruota, mantenendo la promessa fatta al momento della scelta di candidarsi con un patto civico con la città. Importante la presenza del PD, che ha profondamente rinnovato la lista, scegliendo molte presenze di impegno civico, molte donne e molti giovani, ma importante la presenza robusta della sua civica, con altre liste che coprono bene tutto il campo a cui vuole rivolgersi Giordani, dalla sinistra al centro moderato, con la presenza poi della lista “Padova è” formata da persone che sono state tra i fondatori di Padova 2020 e che non hanno accettato il rifiuto dell’accordo con Giordani.

Lorenzoni ha scelto un formato più compatto, con due liste, anche con nomi significativi che mi sarebbe piaciuto vedere nelle liste del PD. Dei 5 stelle c’è poco da dire, se non che il candidato sindaco Borile è una persona più solida di altri esponenti del movimento, che dopo promesse e preannunci non vi è stata alcuna sorpresa nelle liste e che l’esperienza nel consiglio comunale uscente non è stata molto positiva se nessuno dei consiglieri comunali viene ricandidato.

Naturalmente sono interessato a quello che può succedere nel nostro campo. Il risultato di Giordani e quello di Lorenzoni, pensando al successivo ballottaggio. Individuo tre elementi positivi, che dimostrano la possibile complementarietà e convergenza per la sfida decisiva del ballottaggio (sempre facendo gli scongiuri per arrivarci).

Intanto il clima. Al netto di qualche fazioso che non manca mai il clima è molto migliore rispetto a quello di tre anni fa, che aveva registrato una campagna di Padova 2020 tutta centrata su giudizi critici nei confronti del PD. Questa volta i due candidati fanno la loro campagna in positivo ed è chiaro che l’avversario che conta è Bitonci.

Le compatibilità programmatiche: ho letto attentamente i due programmi e direi che la visione generale della città e delle sue priorità è simile. Anche su temi delicati come l’Ospedale o l’urbanistica che erano stati oggetto di scontri. Facilita il fatto che possa essere davvero un nuovo inizio, senza l’uso di argomenti polemici a priori sul passato.

L’integrazione delle basi sociali: quelle dei partiti, come il PD o dei partiti di sinistra assorbiti dalle liste di Coalizione Civica sono note, è interessante vedere le due liste civiche che i due candidati hanno messo in campo. Con qualche semplificazione, tenendo conto oltre che dei candidati di ciò che si sta sentendo in città, potrei dire che quella di Giordani guarda più ad un mondo delle professioni economiche, un mondo moderato generalmente ai margini dell’impegno politico ma importante per la formazione dell’opinione pubblica. Quella di Lorenzoni più al mondo che definirei della borghesia intellettuale e di una società civile non digiuna di impegno sui temi generali della città. Due mondi entrambi necessari per vincere ed anche per ben governare.

Perciò in bocca al lupo ai candidati e a tutti noi che senza essere candidati ci dobbiamo dare da fare.

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2 commenti

  1. Andrea Ragona
    16 maggio 2017

    Scusi Senatore, una piccolezza. Penso che gli 8400 votanti alle primarie PD a cui Lei fa riferimento, non siano quelli della città bensì quelli del collegio Padova 4 che si chiama Padova città, ma include Albignasego, Selvazzano (secondo e terzo Comune della Provincia per grandezza), Legnaro, Ponte San Nicolò e Rubano. Se non sbaglio i votanti in città sono stati 6700.


  2. Paolo
    18 maggio 2017

    giusta osservazione, grazie della correzione


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