Jus soli e Sindaci soli

Pubblicato il 8 agosto 2017, da Politica Italiana

“Ha sbagliato” è il commento più facile da farsi sul sindaco di Codigoro Zanardi che preannuncia iniziative (alcune rientranti nei propri poteri, altre no) per rendere più difficile l’utilizzo di immobili per l’ospitalità di profughi.
Troppo facile accontentarsi di questo per dirigenti politici. Che prima di giudicare dovrebbero interrogarsi su cosa porta a queste decisioni un sindaco che pure ha sviluppato politiche di accoglienza ed integrazione, che ha accolto una parte dei profughi rifiutati con le barricate dalla popolazione di Gorino (e lo Stato allora dovette cedere) e che non ha mai sollecitato le paure e le chiusure.
Ecco bisognerebbe cercare di capire. Cosa sia la solitudine di un Sindaco che vede scaricare dallo Stato gli oneri della accoglienza, i principali non sono quelli economici ma quelli sociali che stanno sulle spalle del sindaco. La solitudine di chi non prende posizioni di chiusura – come i sindaci leghisti più interessati alla propaganda che alla umanità- e per questo finisce di essere punito dallo stato, perché è più facile per i prefetti scegliere i comuni con sindaci che non fanno barricate. La solitudine di fronte ai propri concittadini che in misura crescente segnalano malesseri e paure che un sindaco non riesce a sconfiggere.
Sono questioni gravi e politici saccenti, che spesso hanno un rapporto molto precario con il popolo che vive fuori dai palazzi, farebbero bene a non sottovalutarle.
Io penso che faccia molto bene il Ministro Minniti a pretendere che le operazioni di salvataggio in mare dei profughi avvengano in modo tale da non suscitare il minimo dubbio su possibili connivenze di fatto con reti criminali che lucrano suI profughi. Fatti che non hanno a che fare con la propaganda delle destre ma con indagini della magistratura.
Certo bisogna ascoltare con rispetto organizzazioni come Medici senza frontiere per tutto il bene che fanno. Però non mi convince per niente l’argomentazione di non volere ne armi ne polizia a bordo per rispettare “i principi di indipendenza, neutralità ed imparzialità”. Rispetto a che cosa? Rispetto allo stato italiano che con i suoi mezzi, le sue leggi e le sue procedure è l’unico degli Stati che si affacciano sul Mediterraneo che si fa carico in modo imponente della salvezza di tanti disperati? Nè con lo Stato nè con le Brigate Rosse? La priorità è salvare vite umane. Certo, ma non si può accettare che ne derivi l’impunità per gli scafisti, accettandone il ricatto e di fatto aumentandone i profitti e la possibilità dell’impunità. Non siamo in presenza di due belligeranti rispetto ai quali essere neutrali, siamo in presenza di una stato democratico che deve salvare ma anche prevenire e reprimere e bande criminali che sfruttano la disperazione.
Giannini su Repubblica si lamenta perché non sente sul tema parole di sinistra. Siamo sicuri? Eppure l’Italia con il suo governo è quello che più di tutti sfida l’impopolarità per mantenere fermo il principio della tutela dei diritti umani e del salvataggio in mare. Essere di sinistra significa anche non ignorare ciò che si muove nella testa di chi è più debole economicamente e culturalmente, tener conto della sostenibilità sociale delle politiche. Un conto è parlare nei salotti della borghesia affluente, un conto nei quartieri popolari. Essere di sinistra significa anche mantenere il contatto con il popolo più debole. Capirne ragioni e paure senza venir meno ai principi basilari ma senza la presunzione di poter imporre ciò che non corrisponde ad un sentire comune. Perché resti l’accoglienza occorre che vi sia una condivisione nel popolo. A cui proporre accoglienza ma anche rigore, legalità e ragionevolezza.

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2 commenti

  1. Stefano Gerosa
    8 agosto 2017

    Paolo, condivido parte del tuo intervento. Secondo me è veramente assente una politica di integrazione che non sia solo emergenziale, spesso è veramente assente anche un buon controllo del territorio, che garantisca legalità e tuteli i cittadini (non solo dagli immigrati, sia chiaro, anche da altri connazionali).
    Perchè una vera accoglienza non non può esserci se non c’è educazione alla convivenza e alle regole.
    Però non mi sembra che il Governo si stia muovendo sulla strada giusta. Minniti sicuramente ha un merito, quello di non essere un “immobilista”, finalmente uno che cerca perlomeno delle soluzioni, non facili.
    Però credo che la mossa di Minniti e del Governo contro le ONG sia profondamente sbagliata. La priorità è salvare vite umane e, tutto il resto, giustissimo se vuoi, viene dopo. Si è dato tra l’altro il fianco alle peggiori destre in questo gioco al massacro, dove i cattivi sono sempre i migranti (quelli che fuggono da situazioni terribili) e adesso le ONG. Se penso quello che stanno facendo nel mondo associazioni come MSF mi viene da sputare in faccia tutto il mio disprezzo a chi le dileggia, a chi le danneggia sollevando sospetti di coltivare ricchezze personali (sospetti che loro hanno perchè loro, i leghisti, in realtà sono così, pensano solo al proprio tornaconto e non concepiscono che qualcuno disinteressatamente si occupi degli altri).
    Questo è un scivolone che non perdono al PD e ho molto apprezzato l’intervento del ministro Delrio, una persona che già stimavo enormemente e che si rivela più saggio di molti altri (e sono basito dell’intervento del Presidente della Repubblica a favore di Minniti).
    Sono d’accordo con il concetto che esprimi, che bisogna ascoltare il popolo più debole, andare nelle strade, la tensione e la disinformazione è enorme, le bufale sui babau neri che ti fanno di tutto e di più dilagano, effettivamente però molti immigrati vagano per le città creando molti disagi di vario genere e spesso confondendosi con quella minoranza, che c’è, che delinque.
    Ecco, è su questo che vorrei un intervento del Governo, nella gestione dell’immigrazione, non contro i salvataggi.
    Insomma la tua diagnosi può essere giusta, ma la medicina è sbagliata.
    Renzi, anche con le penose dichiarazioni “aiutiamoli a casa loro” riprese dalla più becera destra (che in concreto di questo aiutiamoli non si è fatta mai carico, anzi il contrario), sta spostando il PD su posizioni cripto-leghiste. Lo aiuterà a recuperare voti? Non lo so, forse si, forse come molti dicono si preferirà l’originale (la Lega o altre destre) alla fotocopia (il PD).
    Anche il M5S mi sembra sta scimiottando penosamente la Lega, cavalcando la tigre del malcontento, senza vere idee e proposte. Che ora lo faccia anche il PD è veramente sconfortante.
    Sono ancora in attesa di qualcuno che proponga un piano serio rispetto all’immigrazione (che ci costerà un occhio della testa, certo, ma qualunque cosa si faccia, anche niente, ci costerà un occhio della testa), un piano che contemperi salvataggio e accoglienza ma nel contempo piani di integrazione, di ordine pubblico. Personalmente non sarei neppure contrario a rimpatri di massa dei clandestini (verso quei Paesi, ovvio, dove non c’è guerra o persecuzione) per poi aprire all’immigrazione legale tramite domande alle ambasciate e per quote (a seconda delle necessità lavorative).
    Certo dovrebbe essere un piano non italiano ma europeo, e forse è venuto il momento di iniziative politiche forti in tal senso. Ma di politica c’è ancora qualche partito che se ne occupi? Mi sembra prevalgano gli slogan e le assurdità tipo criminalizzazioni delle ONG.


  2. Danilo
    8 agosto 2017

    “Essere di sinistra significa anche mantenere il contatto con il popolo più debole. Capirne ragioni e paure senza venir meno ai principi basilari ma senza la presunzione di poter imporre ciò che non corrisponde ad un sentire comune. Perché resti l’accoglienza occorre che vi sia una condivisione nel popolo.” Lo so, è difficile affrontare questa situazione e in parte condivido ciò che tu scrivi, ma quello che mi lascia perplesso è quel richiamo al “popolo” come decisore supremo. Certo la Democrazia è potere del popolo, ma come conciliare l’essere di SX e le scelte del popolo quando esse possono essere in conflitto o ne rappresentano la dicotomia? Se il cosiddetto “popolo” manifesta chiare tendenze razziste, si deve tenerne conto perché “essere di SX significa mantenere il contatto con esso e perché ci deve essere condivisione di popolo”? Credo si debba definire meglio il concetto di democrazia=popolo, chiarendone i confini che spettano al popolo e ai suoi rappresentanti istituzionali. E soprattutto senza manovre populistiche e/o autoritarie. Absit iniuria verbis.


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