Neppure Grasso è infallibile

Pubblicato il 13 dicembre 2017, da Politica Italiana

Un paio di post su Facebook di critica sul fatto che sul sito istituzionale del presidente del Senato fosse ripreso un suo tweet che presentava il simbolo di Liberi ed Eguali ha suscitato un nutrito dibattito. Più di 250 like, 70 condivisioni e decine di interventi, pro o contro.

Come spesso succede sui social più che un dibattito si tratta di enunciazioni aprioristiche, di difesa comunque, con una certa tendenza a considerare una offesa la più modesta osservazione critica al proprio leader. Che fosse una cosa che non andava è dimostrato dal fatto che il tweet è stato prontamente rimosso.

Non sono comunque queste le cose importanti. Così come non lo è la polemica sulle foglioline, mi ricordo ancora il dibattito sulla presenza della Quercia nel simbolo Pds, o sul tricolore del simbolo del PD, figuriamoci. O il vezzo di Grasso di definire “amaranto” il colore del simbolo. Non avremo mica paura della parola rosso? “Rosso un fiore in noi è fiorito e una fede ci è nata in cuor” cantavano i compagni con l’Internazionale. Posso trovare di cattivo gusto, e un po’ arrogante; prendere in sostanza il nome di una associazione “Libertà Eguale” già esistente da anni, composta da militanti e dirigenti del PD che da anni animano positivamente il dibattito politico e culturale della sinistra. Ma sono tutte cose secondarie.

In ogni caso si tranquillizzino i critici che mi hanno parlato del PD “terrorizzato” dalla discesa in campo di Grasso. Ben altre sono le cose che si stanno profilando nel mondo di cui aver paura. E di cui a sinistra ci si dovrebbe di più preoccupare. Come sempre vedremo i risultati.

Io poi fatico molto a considerare avversari persone con cui ho condiviso una larga parte della vita politica. E siccome nulla posso fare per impedire una rottura che c’è stata mi preoccuperei di più del dopo. E mi conviene prendere per possibile che davvero la maggior parte dei voti che raccoglierà Liberi ed Eguali vengano da gente che comunque non avrebbe votato PD, dal non voto o da elettori grillini attratti da una alternativa più seria. Solo che bisogna pensare di più al dopo, anche per i temi e le modalità della campagna elettorale.

Il problema è che è anche la mancanza di coerenza che fa perdere orientamento agli elettori. E questo riguarda tutti. Anche chi non vota quel partito. I danni riguardano la sistemica dell’arena democratica. Ora uno dei filoni principali di critica che gli eredi della “Ditta” hanno rivolto a Renzi, con qualche fondamento, consiste nell’eccesso di personalizzazione e nella destrutturazione della forma partito ed in genere dei luoghi di mediazione politica e sociale.

Permettete che sia singolare che un movimento politico nuova nasca in opposizione alla personalizzazione renziana (comunque supportata da due investiture popolari attraverso elezioni primarie) e nello stesso tempo metta nel simbolo della propria formazione politica il nome del leader?

E che nasca un nuovo movimento politico che ha un certo pudore a chiamarsi partito, termine in effetti alquanto impopolare, che però chi ha criticato Renzi su questo punto avrebbe il dovere di difendere…Un certo pudore anche ad usare la parola “sinistra”, e ricordo le critiche a Veltroni ed al suo presunto americanismo per aver scelto democratico invece che sinistra. E per la verità libertà ed eguaglianza sono due belle parole, che storicamente hanno connotato movimenti lib/lab più che di sinistra radicale. Democrazia è libertà recava il motto della Margherita…

I critici mi diranno: e a te che te ne importa? Me ne importa, perché la coerenza del discorso pubblico è bene essenziale della democrazia ed è un bene che tutti devono coltivare. E perché senza rendersene conto i difensori a spada tratta del proprio beniamino commettono gli stessi errori del circolo dei fedeli renziani che tanto male hanno fatto a Renzi, di scambiare per gufi chi semplicemente

vorrebbe prevenire degli errori.

  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn
  • RSS
  • Pinterest
  • Add to favorites
  • Print
  • Email

Scrivi un commento