Pagherete caro pagherete tutto

Pubblicato il 18 dicembre 2017, da Politica Italiana

“Pagherete caro, pagherete tutto” era uno slogan che animava i cortei degli anni ‘70, tra Lotta Continua e Potere operaio. Si esercitava la fantasia di giovani borghesi, da Paolo Mieli e Gad Lerner. Perfino Gianfranco Miccichè. Avviati a fortunate carriere, mentre i più deboli presero sul serio lo slogan, prima con le spranghe e poi con la P38. Seminando violenze e lutti

Me lo ha fatto venire in mente l’attacco a cui è sottoposta Maria Elena Boschi. Un attacco che nel merito delle cose non dimostra nulla. Non si capisce quali sarebbero le bugie dette di fronte al Parlamento, non sono emersi finora fatti che vadano oltre l’acquisizione di informazioni su una situazione grave di una banca del proprio territorio. Se fossi stato ancora parlamentare certamente avrei cercato di capire cosa succedeva nei dintorni di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Si capisce poi quale credibilità possa avere chi parla di conflitto d’interesse avendo votato a favore dell’esistenza della nipotina di Mubarak o di ogni legge ad personam, o chi ha dimostrato amministrando il Comune di Roma quale idea abbia dei conflitti di interesse.

Eppure per la Boschi vale lo slogan “pagherete caro, pagherete tutto” …

Cosa paga? Paga un certo servilismo del sistema dei media italiano. Quando sei potente o quando si decide di creare un personaggio allora tutto viene esaltato. C’è stato il periodo in cui il sorriso bastava a magnificare le doti di Maria Elena o una osservazione in sé banale veniva presentata come la pensosa enunciazione di un leader politico. A proposito di servilismo mi ricordo del resto una paginata di Repubblica dedicata a D’Alema Presidente del Consiglio, contornato dai suoi “Lothar”, i pelati Marco Minniti, Nicola La Torre, Fabrizio Rondolino (non ne è rimasto vicino nessuno), magnificando la capacità di Max nel vincere partite di solitario al computer!

È un sistema però che sa essere crudele. Ad un certo punto succede esattamente il contrario. Di ogni cosa detta o fatta si dà la versione negativa. E il fatto più innocuo diventa una colpa: un sorriso il segno di superficialità, una parola in libertà la dimostrazione dell’inadeguatezza…È quando si è potenti che si dovrebbe avere presente come funziona il sistema dei media. Diffidare degli incensamenti e regolarsi di conseguenza. È per quello che servirebbe avere attorno amici veri, che ti mettono in guardia e non leccapiedi travestiti da amici.

Paga una sottovalutazione, che penso derivi dalla mancanza di esperienza e dalla velocità e facilità di una carriera che l’ha portata ai vertici. Un Ministro (e che Ministro, nel cuore del potere renziano) non può consentire che il padre diventi vicepresidente di una banca decotta. Fatto vicepresidente proprio per dare un messaggio di vicinanza al potere che conta di una dirigenza che ne aveva fatte di cotte e di crude. Sono cose che non si devono consentire. In famiglia ne avranno di certo parlato e un Ministro, ancorché figlia, deve impedire che avvengono fatti potenzialmente dannosi per l’indipendenza che deve avere un Ministro.

Paga anche la sconfitta del referendum. Come spesso ripete lei ci ha messo la faccia. Ma quando sulla faccia prendi due sonori schiaffoni dagli elettori devi capire che non sei sulle pagine del Vangelo, in cui è segno di mitezza e nobiltà d’animo porgere l’altra guancia. Sei in politica e le sconfitte in politica bisogna pagarle. Tanti leader lo hanno fatto al momento giusto e poi sono tornati Con più forza e credibilità.

Paga infine di trovarsi sulla linea di fuoco di una guerra irresponsabile che Renzi ha deciso di fare alla Banca d’Italia. La cui Vigilanza può avere senz’altro delle colpe, ma pensare di trascinare la Banca d’Italia nella propria campagna elettorale è stato un errore grave. Come è stato un errore pretendere una Commissione d’Inchiesta in piena campagna elettorale pensando di poterla usare a proprio vantaggio. Finora è servita solo ad alimentare la campagna elettorale degli avversari, e se ne vedono le conseguenze nei sondaggi.

Non so cosa succederà con le audizioni di Visco e Ghizzoni. Se tanto mi dà tanto dopo la audizione di Vegas succederà un ulteriore indebolimento della Boschi. Secondo me con poco fondamento. Di fatti. Ma i fatti sembrano contare poco. Le difese ad oltranza possono diventare sconfitte ad oltranza.

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