Aldo Moro, quarant’anni dopo: non dimenticare

Pubblicato il 16 marzo 2018, da Politica Italiana

 

 

Quarant’anni fa l’assassinio della scorta di Aldo Moro ed il suo rapimento da parte delle Brigate Rosse. Iniziava una pagina tragica della storia repubblicana che avrebbe portato all’assassinio di Moro ed al ritrovamento del corpo qualche settimana dopo. Non dimenticare per capire. Molto è cambiato nel sistema politico e nella società ma quei mesi drammatici non vanno dimenticati. Propongo qui una testimonianza di Marco Follini, allora giovanissimo dirigente della DC che ci dà una lettura non banale dello stato d’animo della dirigenza democristiana e soprattutto l’audio dell’ultimo discorso politico di Aldo Moro prima del suo sequestro ed assassinio. Dopo di questo, prima della sua morte, solo le lettere. Se avete tempo ascoltatelo, perché è meglio che leggere il testo che comunque trovate qui.  Per comprendere la pacata passione, l’argomentare con cui Moro convinse tutti gruppi parlamentari sulla necessità dell’arduo percorso che doveva portare all’intesa con il Pci. Con formule anche nuove, Da allora molto è cambiato ma ancora molto queste parole possono insegnare. Che bisogna usare fantasia, innovazione, pensiero per costruire nuove strade della politica al servizio del paese. Altro che “abbiamo vinto noi”…

Marco Follini

La voce di Moro, il suo ultimo discorso

Testo dell’ultimo discorso di Aldo Moro

Un italien lit le journal le lendemain de l’assassinat de Aldo Moro par les Brigades Rouges le 10 mai 1978 à Rome, Italie. (Photo by Gianni GIANSANTI/Gamma-Rapho via Getty Images)

 

 

 

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