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Il Documento di programmazione economico-finanziaria 2006-2009

20 luglio 2005 - intervento in aula sull'ordine dei lavori

Contingentato il tempo per la discussione
sulla ex Cirielli e sul Dpef 2006-2009

Alla Margherita spetta solo una manciata di minuti

Il senatore Giaretta manifesta contrarietà per la volontà della maggioranza di introdurre un contingentamento dei tempi sull'esame del provvedimento cosiddetto "ex Cirielli", nonché per l'insufficienza del tempo dedicato alla discussione del Documento di programmazione economico-finanziaria.

Signor Presidente, mi associo alla contrarietà manifestata dai colleghi dell'opposizione alla proposta avanzata del calendario dei lavori dell'Assemblea.
Ricordo che i motivi della contrarietà sono legati ai due fatti politicamente più rilevanti: la volontà della maggioranza di introdurre un contingentamento dei tempi sull'esame del provvedimento cosiddetto "ex Cirielli" e l'insufficienza del tempo dedicato alla discussione del Documento di programmazione economico-finanziaria.
Questo dissenso mette in luce una necessaria riflessione sulla natura del nostro lavoro parlamentare. Già ieri il presidente Mancino ha ricordato un tema, ripreso oggi dal collega Angius, sul delicato rapporto tra la funzione del Parlamento ed i giudizi o i pareri espressi da altri organi costituzionali. È del tutto discutibile l'avviso del Presidente Pera sul fatto che pareri espressi dal Consiglio Superiore della magistratura su disegni di legge invaderebbero le competenze specifiche del Parlamento. Per questo abbiamo chiesto nella Conferenza dei Capigruppo di individuare una sede opportuna per affrontare un tema così delicato. Sarebbe bene però che intanto difendessimo l'autonomia ed il valore del lavoro parlamentare attraverso una corretta programmazione dei lavori, che non restringa i diritti dell'opposizione.
Non contestiamo naturalmente che la maggioranza abbia il diritto di vedere approvati in un tempo ragionevole i provvedimenti che ritiene facciano parte essenziale del proprio programma politico, ma credo sia sbagliato che questo avvenga sempre ed esclusivamente attraverso la strada della riduzione dei tempi a disposizione dell'opposizione per esporre in Parlamento le proprie ragioni.
Vi sono altri modi per garantire alla maggioranza i propri diritti, senza comprimere quelli dell'opposizione; ad esempio, attraverso una più stringente selezione dei provvedimenti che la maggioranza vuole portare all'approvazione. È possibile che si sia trovato il tempo di discutere, tra i tanti provvedimenti, ad esempio quello della Festa dei nonni, e non vi sia tempo adeguato per discutere provvedimenti che ledono o riguardano diritti fondamentali dei cittadini ? Vi è sempre la strada di aumentare le ore di lavoro del Parlamento: forse questo sarebbe un messaggio più positivo se, volendo affrontare programmi impegnativi, dimostrassimo una capacità di maggior lavoro dell'Assemblea!
Ricordo, ad esempio, che nell'ultimo mese il numero legale è mancato 64 volte: per tutte queste volte, cioè, la maggioranza non è stata in grado di garantirlo. Questo ha significato perdere all'incirca una ventina di ore di lavoro di Assemblea, non per l'ostruzionismo dell'opposizione che fa il suo lavoro chiedendo che la maggioranza garantisca il numero legale, ma perché la stessa maggioranza è stata latitante. Ci sono quindi altri strumenti per garantire un tempo adeguato ed il risultato finale dell'approvazione di quei provvedimenti che la maggioranza ritiene essenziali.
Anche perché, signor Presidente, colleghi, il lavoro parlamentare non è superfluo: dovremmo avere tutti la convinzione che il nostro lavoro sia utile. Questa mattina ne abbiamo avuta una prova discutendo un decreto in scadenza in cui, proprio attraverso il dibattito e gli interventi parlamentari, si è posto rimedio ad un grave errore normativo in esso contenuto, che, attraverso il dibattito parlamentare, è stato rimosso.
Dunque, io penso, noi pensiamo che sia grave che in questa proposta di calendario ancora una volta si intervenga limitando il diritto di espressione del Parlamento su un provvedimento, come è quello della cosiddetta ex Cirielli, che ha risvolti molto delicati dal punto di vista dello svolgimento dei processi, dell'accertamento delle verità processuali ed anche della certezza di una pena adeguata per reati gravi.
Parliamo tanto dei temi e dei problemi della sicurezza dei cittadini (ieri nella mia città vi è stato un grave fatto di sangue in cui un esercente commerciale è stato assassinato nel corso di una rapina) e però continuiamo a introdurre nell'ordinamento giudiziario e nelle norme di procedura gli elementi di confusione e di incertezza che indeboliscono l'iniziativa tesa a garantire una maggiore certezza del diritto, una maggiore certezza delle norme di repressione penale.
Vi è infine la discussione sul Documento di programmazione economico-finanziaria. Io penso che abbiamo tutti la consapevolezza che non si tratta di un adempimento formale. Viviamo in un momento di particolare difficoltà; potrei rinviare a quanto un commentatore, un economista, in questi giorni scriveva. Il professor Boeri ricordava come questo Documento quest'anno certifichi che nei quattro anni di Governo Berlusconi si è registrato un peggioramento di tutti gli indici economici.
La crescita del PIL è stata debolissima, uno 0,5 per cento in media d'anno, e si arresta del tutto nel corso del 2005. Il Paese ha perso competitività e non ha saputo approfittare della forte ripresa dell'economia mondiale. La quota delle nostre esportazioni - è il dato diramato oggi - è drammaticamente scesa per quanto riguarda il commercio mondiale. Sono certamente problemi che vengono da lontano, ma che questo Governo non ha fatto nulla per affrontare in modo adeguato.
È possibile che, di fronte ad una situazione così complicata, il tempo a disposizione sia di qualche ora? Il Gruppo della Margherita ha a disposizione 33 minuti; siamo 35 senatori, e questo vuol dire meno di un minuto a senatore per affrontare un argomento decisivo per la competitività del nostro Paese.
In Commissione svolgeremo audizioni di oltre 31 enti, istituzioni ed associazioni. Ma come potremo poi portare le risultanze di queste audizioni in Aula se il tempo a disposizione è di 33 minuti per il Gruppo della Margherita?
E allora mi domando, in un momento così grave, oggettivamente riconosciuto da tutte le forze politiche, se non sia interesse della Nazione, interesse del Parlamento, ma anche interesse del Governo e della sua maggioranza, poter esprimere con chiarezza di fronte all'opinione pubblica quali siano le ricette che il Governo propone. Ed il dovere dell'opposizione, con altrettanta chiarezza è di proporre rimedi che ritenga necessari all'azione di Governo.
Noi sappiamo che il dibattito parlamentare sul DPEF si conclude con l'illustrazione di una risoluzione di maggioranza, ed una o più dell'opposizione. Ma solo l'illustrazione di questa risoluzione, che contiene gli indirizzi programmatici fondamentali per il prossimo triennio, richiederebbe il tempo assegnato. C'è poi tutta la parte dell'analisi e del giudizio sull'azione che il Governo ha assunto in questi anni. Ma perché sottrarsi a questo dovere di chiarezza nei confronti del Paese? Ecco i motivi per cui riteniamo che sia sbagliata questa proposta contenuta nel calendario dei lavori e anche noi del Gruppo della Margherita ci associamo alle proposte di modifica presentate dai colleghi dell'opposizione. (Applausi dal Gruppo Mar-DL-U).