Quello che non manca a questo Governo sono i ministri

Pubblicato il 21 giugno 2010, da In primo piano

Quello che non manca a questo Governo sono i Ministri. Bisogna contentare gli amici del Presidente del Consiglio.

Dopo aver propagandato la snellezza del Governo un ministero e un sottosegretariato non si nega a nessuno. Prima la signora Brambilla al Turismo, poi Fazio alla Sanità, ora Brancher al federalismo. Con questo sono quattro i Ministri che dovrebbero occuparsi del federalismo: Bossi alle riforme, Calderoli alla semplificazione (ed è lui che ha fin qui seguito, occorre dire bene, le questioni del federalismo e quindi non si vede il bisogno di cambiare), Fitto alle Regioni e infine un altro Ministro di cui nessuno sentiva il bisogno.

Perciò bisogna pensare male e dire che forse occorre farlo ministro per metterlo al sicuro dalle inchieste derivanti dai pasticci fatti con i furbetti del quarterino in occasione dello scandalo Antonveneta.

Quattro ministri, naturalmente senza contare il vero ministro del federalismo che se si chiama federalismo fiscale non può che essere Tremonti, che ha il controllo di ciò che conta per il federalismo fiscale, cioè la distribuzione dei soldi. Il resto è chiacchiera.

A questo siamo ridotti. Con Brancher abbiamo tra l’altro quattro ministri veneti: Sacconi, Brunetta, Galan e Brancher. Finora tanti ministri e “zero tituli”. Il Veneto è il grande assente delle politiche governative: infrastrutture, Olimpiadi, politiche per le piccole imprese uguale a 0.

A noi interesserebbero i fatti. Se molti ministri ci dessero un serio federalismo bene. Il problema è che ancora una volta con la manovra facciamo il passo del gambero. Oltre il 60% dei risparmi di spesa (e sono anche gli unici certi) sono caricati su Comuni, Province e Regioni. Nel biennio 2010 e 2011 le regioni vedono ridotti i trasferimenti 10 miliardi di euro. Al netto delle spese per la sanità sono tra il 14 ed il 15% dei bilanci regionali.

In pratica vengono azzerati i trasferimenti della grande riforma fatta dal centrosinistra con le leggi Bassanini: trasferimenti di competenze amministrative nuove alle regioni con i relativi finanziamenti. Ora lo Stato alla faccia del federalismo si riprende i soldi. Tanto per fare un paragone i tagli ai ministeri del biennio sono di 3,4 miliardi. La cura dimagrante è per le regioni, per l’apparato burocratico dello Stato solo uno spuntino in meno.

Per i Comuni si chiede un contributo di 4 miliardi di euro. Per le province 800 milioni di euro. Dunque: il sistema del potere locale contribuisce per 14,8 miliardi di euro, lo Stato Centrale per 3,4 miliardi. Questa è la politica di un governo che ad ogni piè sospinto dice che il federalismo è la madre di tutte le battaglie.

E ciò che è altrettanto grave è che questi tagli vengono distribuiti in modo indifferenziato. Senza nessun criterio di costo standard, di punizione per gli enti inefficienti e di premio per i virtuosi, senza considerare i comuni sottodotati, ecc. Salvo il solito regalino per gli amici: Roma ha un regalo di 300 milioni annui più il potere di mettere balzelli fiscali che altri comuni non hanno.

Per questo parlo del passo del gambero. In attesa del federalismo fiscale che non c’è si spolpa il potere locale. Se e quando arriverà il federalismo partiremo da un livello di centralizzazione della spesa che ci ha fatto tornare indietro di vent’anni. E ciò che più conta che a pagare saranno i cittadini perchè ciò che si taglia sono fondi che servono alle politiche che incidono sulla qualità della vita delle persone: trasporto pubblico, asili nido, assistenza sociale, politiche per la casa, istruzione, sanità.

Altro che sprechi e costi della politica (che sono scomparsi dal menu: servivano per i telegiornali di Minzolini): si tagliano i diritti dei cittadini, e dei cittadini più deboli.

  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn
  • RSS
  • Pinterest
  • Add to favorites
  • Print
  • Email

Tags: , , , , , , , , , , ,

1 commento

  1. […] Continua Articolo Originale: Quello che non manca a questo Governo sono i ministri | Paolo Giaretta […]


Scrivi un commento