Modificare l’ordinanza del Governo

Pubblicato il 21 novembre 2010, da Dai giornali

Il Mattino di Padova, 21 novembre 2010, pag. 11

Ho sempre pensato che vi sono dei momenti in cui la polemica politica va messa da parte. Le grandi calamità sono uno di questi. A questa linea mi sono attenuto anche sulla alluvione del Veneto. Occorre però che chi governa si renda conto che ha un dovere in più di chi sta all’opposizione perché ha in mano le leve per fare e non per chiacchierare. La Lega cerca di nascondere i problemi con sparate demagogiche pre elettorali, e questo non va bene.

Stiamo nel merito. La prima ordinanza del Governo per gli interventi pro alluvionati non va bene e va corretta in almeno quattro punti.

I soldi: sono troppo pochi. Servono solo per la prima emergenza. 300 milioni di euro subito sono un intervento significativo. E gli altri per il 2011? Qualcosa speriamo faccia l’Europa, ma non basta. Nella legge di stabilità e nel Bilancio dello Stato non ci sono. E in quello della Regione? Bisogna metterli. Se non sono lì non sono da nessuna altra parte.

Si prevede di rifondere il 75% delle spese per le abitazioni danneggiate. Non è accettabile. Il rimborso dev’essere totale. Tra gli alluvionati vi sono moltissime famiglie che hanno la casa in proprietà costruita con sacrifici e non hanno un patrimonio sufficiente a pagarsi il 25% dei danni. C’è chi è in affitto e fa fatica a pagare l’affitto. Accertamenti rigorosi, vigilanza sul gonfiamento dei danni ma il rimborso deve essere totale. La Lega se l’è presa con quattro poveracci che rovistavano nei rifiuti proponendo di fucilarli e stando al governo “ruba” agli alluvionati il 25% dei danni?

La sospensione delle tasse. Ci deve essere punto e basta. C’è stata in ogni calamità, perché non dovrebbe esserci in Veneto? Anche qui: prima si promette nientedimeno di trattenere l’IRPEF in Veneto, con plauso generale del mondo economico (perché le cose impossibili chissà perché piacciono) e poi non si da ciò che è dovuto. Si dice che costa molto allo Stato: certo perché i danni sono stati molti. Gli imprenditori veneti sono di serie B? Si prendano i soldi sul Ponte di Messina e sul trasferimento straordinario di 500 milioni annui al Comune di Roma e i soldi ci sarebbero per consentire alle nostre imprese di ripartire.

Infine i Comuni. Sono stati (quasi tutti) il pilastro dell’emergenza e lo saranno per la ricostruzione. Bisogna sospendere il Patto di Stabilità, che impedisce a loro di spendere soldi che hanno nelle casse comunali e che non possono spendere per una regola assurda. Facciamolo limitando l’intervento a quella decina di comuni che hanno avuto danni gravissimi in larga parte del territorio comunale, ma almeno per quelli è un dovere di buon senso farlo. Il Bilancio dello Stato lo può sopportare.

Ci servono fatti. Questi fatti sono il minimo che si deve al Veneto. Il resto sono chiacchiere senza senso e senza rispetto per chi è stato duramente provato dall’alluvione.

Paolo Giaretta

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