Olimpiadi no: scelta giusta politica, non tecnica

Pubblicato il 16 febbraio 2012, da Dai giornali

Il Gazzettino, 16 febbraio 2012, pag. 1

La decisione di Monti di togliere l’inciampo di una candidatura italiana  per le Olimpiadi conferma che siamo in presenza di un governo composto di ministri non designati dai partiti ma che il governo è pienamente politico. Non c’è nulla di più politico di una decisione di questo tipo. E non c’è nulla di più giusto. I vedovi della scelta dicono che sarebbe stata una grande operazione di immagine, che si sarebbe approfittato per un ciclo di opere pubbliche per il miglioramento della Capitale.

I precedenti stanno lì a dimostrare che era più probabile un altro esito: lavori fatti male, costi crescenti (l’indecorosa vicenda delle piscine per i campionati mondiali di nuoto con l’intermediazione della cricca ultimate dopo lo svolgimento dei campionati con una straordinaria lievitazione di prezzo…). Perciò immagine negativa. E del resto le vicende delle ultime Olimpiadi, da Atene, a Pechino, a Londra dimostrano che i  preventivi di entrate non avevano alcuna parentela con la realtà. Le uscite tutte sottostimate. Perciò sbilanci di miliardi di euro coperti da denari pubblici.

Ha fatto dunque benissimo Monti. Anche con una finalità pedagogica. Far capire che sul serio siamo in una fase nuova. Ciò che potevamo permetterci nel passato non possiamo più permetterci oggi. Le poche risorse vanno concentrate in opere veramente strategiche. Buttare miliardi per le Olimpiadi ed essere con una rete di banda larga del tutto insufficiente non avrebbe avuto senso. Dimostrare anche all’opinione pubblica internazionale, ai mercati che l’Italia sta facendo davvero sul serio. E che c’è piena consapevolezza che l’immagine paese è legata al recupero di una competitività economica strutturale e non alla competizione sulla sede delle Olimpiadi.

Del resto noi del PD avevamo sollecitato prima ancora di Monti il governo Berlusconi ad una azione generalizzata di spending review: una revisione generale della spesa pubblica. Nulla può essere giustificato con le scelte del passato ma deve trovare piena giustificazione guardando al futuro.

C’è un’altra buona notizia. Il Ministro della Difesa Di Paola ha annunciato un taglio del 30% degli organici della difesa: rafforzare l’operatività delle Forze Armate asciugando l’eccesso di personale, di gradi superiori, ecc. Tagliando anche del 30% (da 131 a 90) l’acquisto dei famosi caccia F35. Non per inseguire forme di pacifismo un po’ astratto. I caccia che abbiamo sono vecchi e vanno sostituiti ed una aviazione efficiente è necessaria per ogni operazione di peace keeping nell’ambito di azioni ONU, come prescrive la nostra Costituzione. Ma perchè le ambizioni vanno commisurate alle reali possibilità, E anche questo è un messaggio positivo ai nostri partners. Stiamo facendo pulizia in casa nostra, voi fate altrettanto e potranno essere reperiti fondi per sostenere il necessario sviluppo economico.

Monti si conferma perciò all’altezza della situazione. E fanno bene i partiti che lo stanno sostenendo, non senza difficoltà di rapporto con la parte più faziosa del proprio elettorato. Resta da dire una cosa: occorre che i partiti abbiano lo stesso coraggio e la stessa tempestività per la parte che devono gestire in proprio: riforma delle istituzioni, riforma del Parlamento, nuova legge elettorale, legge quadro per i partiti, ecc.

Se faremo la nostra parte anche in questo campo potremo nel 2013 restituire al giudizio degli italiani  un paese più solido ed una democrazia più vitale.

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