Italia, esci o cresci!

Pubblicato il 13 giugno 2012, da Relazioni e interventi

Roger Abravanel, Luca D’Agnese, Italia, cresci o esci!, Garzanti, 2012

I saggi precedenti di Roger Abravanel (“Meritocrazia” e “Regole”) hanno avuto un notevole successo editoriale e suscitato un interessante dibattito.

Succederà lo stesso per questo “Italia, cresci o esci”? Penso di si. Perché è pieno di stimoli e di idee interessanti. Non necessariamente tutte condivisibili, ma certamente utili.

Con l’invito a liberarci di alcuni luoghi comuni, che ci portano fuori strada nel dibattito pubblico. A partire dal fatto che la crisi internazionale ha complicato tremendamente tutto, ma le cause della scarsa crescita italiana hanno radici molto più profonde, e sono radici interne. Si dovrebbe passare dal valore del made in Italy al created in Italy. Il problema dell’articolo 18 è diverso da quello che viene presentato. In Italia, con articolo 18 originario in vigore si licenzia più facilmente in Francia, il problema è che un cattivo uso soffoca il merito e mantiene una apartheid per i non protetti. E l’idea che le regole debbano essere rispettate non solo per un principio etico, ma perchè alla fine conviene.

Tesi anche provocatorie, ma mi sembra che il cuore del libro si sviluppi attorno a questa riflessione: “Dobbiamo articolare una visione a lungo termine sulla crescita dell’Italia. Cosa che oggi manca. Questa visione del nostro futuro non è fatta solo di percentuali di PIL e di provvedimenti legislativi, deve diventare un racconto del paese che vogliamo creare nei prossimi anni. Deve apparire chiaro e convincente, dovrebbe idealmente generare negli italiani una spinta emotiva, un desideri odi cambiare e di azione”

Se ci pensiamo è esattamente l’ambizione che era alla base della nascita del PD. Non è troppo tardi per ritrovarla, forse. E comunque non c’è altra strada che provarci.

Gli argomenti approfonditi sono parecchi: perchè non si cresce e perchè manca una cultura della crescita. La necessità di affrontare alcuni nodi irrisolti, con qualche ricetta: la giustizia civile che non funziona, la scuola che non forma, le liberalizzazioni che potrebbero funzionare, la necessità di ripensare un modello di welfare familiare. Tesi non tutte nuove, ma sempre necessaria base di discussione. Compresa una idea diversa della spending review, giustamente basta su capacità di leadership e trasparenza.

In sintesi la ricetta viene così sintetizzata da Abravanel: nuova politica, nuovo capitalismo e giovani per ricominciare a crescere, con una sorta di decalogo per i giovani che potrebbe ispirare in modo appropriato qualche battaglia generazionale sulle cose più che su aspirazioni di carriera politica.

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