L’agenda Monti al centro della prossima legislatura

Pubblicato il 10 luglio 2012, da Relazioni

Documento sottoscritto da quindici parlamentari democratici, pubblicato sul Corriere della Sera il 10 luglio 2012, per la convocazione di una prima assemblea nazionale di discussione su questi temi, convocata a Roma per il venerdì 20 luglio 2012, alle Scuderie di Palazzo Ruspoli, via di Fontanella Borghese n. 56/b
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Il governo Monti ha assunto un ruolo da protagonista in Europa: dagli interventi immediati per far fronte all’emergenza, fino ad un nuovo ambizioso piano di unione fiscale, finanziaria e politica, sono le proposte e le iniziative italiane a informare di sé il confronto, le possibili soluzioni, le tappe di un credibile percorso di avvicinamento agli obiettivi.

Per noi, che siamo tra quanti hanno prima proposto e poi attivamente operato perché il Governo Monti nascesse, si tratta di una conferma attesa: l’azione sviluppata dal presidente del Consiglio e dal suo Governo in questi mesi – sia in Italia, sia nell’Unione Europea e nel più ampio contesto globale – può essere coronata da successo e deve quindi essere sostenuta, con piena convinzione, fino alla scadenza naturale della legislatura, nella primavera del 2013.

I termini essenziali dell’agenda riformatrice dei prossimi mesi sono chiari: incisiva e coraggiosa revisione della spesa pubblica, per conseguire il pareggio strutturale di bilancio, per ridurre l’imposizione fiscale sul lavoro e l’impresa, per tornare a investire sulla formazione del capitale umano, sulla ricerca e sull’infrastrutturazione del Paese, per
introdurre maggiori elementi di equità intergenerazionale nel sistema del welfare, affrontando la fase transitoria  con soluzioni coerenti e non regressive rispetto alla logica della riforma. Nel breve, devono derivare da risparmi di spesa le risorse necessarie per centrare l’obiettivo del pareggio strutturale senza ricorrere – dal primo ottobre prossimo – al già deliberato aumento delle aliquote Iva, che finirebbe per approfondire la recessione in atto.

È in questo contesto che noi vogliamo operare, nell’immediato, per il pieno superamento, nel Partito democratico – che ha avuto il merito di concorrere in modo determinante a questa decisiva svolta politica – di ogni residua ambiguità sul giudizio circa l’azione svolta fino ad oggi dal Governo Monti.  Al sostegno, col voto parlamentare, delle iniziative di riforma, si sono troppo spesso accompagnate critiche aspre e manifestate intenzioni di revisione non ispirate al superamento delle lacune certamente presenti, ma all’obiettivo di inaccettabili inversioni della direzione di marcia.

Di più: considerato che la fase di crisi e di difficoltà non si concluderà in tempi brevi e che i processi virtuosi avviati (pensiamo solo allo spostamento di prelievo dai redditi da lavoro ai patrimoni) daranno i loro frutti solo attraverso una
pluriennale azione di governo, noi intendiamo promuovere nel Pd una trasparente discussione sulle strade che vanno
intraprese perché obiettivi e principi ispiratori dell’agenda del Governo Monti – collocati dentro un disegno almeno decennale di cambiamento del paese – possano travalicare i limiti temporali di questa legislatura e permeare di sé la prossima. Siamo infatti convinti che debba essere in primo luogo il Pd – quale partito asse dello schieramento riformatore – a rendere credibile questo proposito, che corrisponde alle aspettative della maggioranza degli italiani.

Su questo tema, abbiamo pensato di convocare una prima assemblea di discussione a Roma, venerdì 20 luglio alle ore 16.30, presso le Scuderie di Palazzo Ruspoli, ingresso via della Fontanella Borghese n. 56/b.

Alessandro Maran
Antonello Cabras
Claudia Mancina
Enrico Morando
Giorgio Tonini
Magda Negri
Marco Follini
Marilena Adamo
Paolo Gentiloni
Paolo Giaretta
Pietro Ichino
Salvatore Vassallo
Stefano Ceccanti
Umberto Ranieri
Vinicio Peluffo

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2 commenti

  1. Gastone Zilio
    10 luglio 2012

    Altra corrente? Spero soltanto per un apporto contestuale di idee e poi stop. Perché il 2013 è l’anno delle scelte. L’era di Monti chiude e chiudono le parole rutilanti e i propositi di impegni. Si rimette il mandato agli elettori. Basta correnti. Cari senatori non siamo più in recessione ma siamo precipitati nella depressione. Non sarà ricordata come la Seconda Grande Depressione ma la voragine che si è allargata sta rovinando i pilastri della Nazione come lo è stato nel ’29, per l’America


  2. Paolo
    11 luglio 2012

    appunto, sarà l’anno elettorale quello prossimo e bisogna presentarsi con idee chiare. Se c’è chi si illude che i problemi esistevano solo perchè c’era berlusconi ed adesso i problemi esistono solo perchè c’è Monti penso che non aiuti il PD e soprattutto gli italiani. Occorre usare parole di verità e la maggior parte delelc ose che ha fatto Monti resteranno in campo.


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