Il Domani d’Italia, n. 7 luglio/agosto 2012

Esattamente 80 anni fa, il 1° luglio del 1932, al termine di una combattuta convenzione, con aspre divisioni, il Partito Democratico sceglieva il governatore dello Stato di New York Franklin Delano Roosevelt come candidato del partito per le elezioni del Presidente degli Stati Uniti che si sarebbero tenute nel successivo novembre. Una vittoria affatto pacifica, contrastata dentro la Convenzione e nell’opinione pubblica, se il maggiore commentatore politico dell’epoca Walter Lippmann giudicò un errore la sua candidatura definendo Roosevelt “un uomo piacevole cui, senza nessuna delle qualifiche importanti per il ruolo, piacerebbe molto diventare presidente” Una delle tante previsioni sbagliate dei commentatori politici, perché non solo Roosevelt divenne Presidente, ma dimostrò di possedere quelle doti carismatiche e caratteriali che servivano in un periodo così perturbato.

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Ripensando a Roosevelt