Spending review alle ultime battute col maxiemendamento

Pubblicato il 31 luglio 2012, da Dai giornali
Europa, 31 luglio 2012
Spending review all’ultimo giro di boa. Con la richiesta di voto di fiducia sul maxiemendamento, presentato ieri dal governo dopo una serie di slittamenti di ora in ora, il provvedimento si accinge stamattina ad ottenere il via libera del senato prima della partenza del presidente Monti per il tour europeo, in vista poi di un passaggio veloce alla camera per la conversione in legge entro la settimana.
Il decreto, in cui è confluito anche il provvedimento sulle dismissioni, è approdato ieri nell’aula del senato che ha respinto le questioni pregiudiziali della Lega. Per il sottosegretario all’economia Gianfranco Polillo, «la qualificazione di minifinanziaria del provvedimento non è tale per i suoi contenuti ma in riferimento alle procedure parlamentari che ne hanno caratterizzato la discussione».
Il relatore del provvedimento Paolo Giaretta ha spiegato ad Europa che non solo non c’è stato alcun assalto alla diligenza ma che anzi sono stati mantenuti i saldi invariati su temi delicati. Ieri sera infatti il ministro Giarda nel porre la fiducia ha spiegato che il maxiemendamento ha recepito il testo uscito dalla commissione «con alcune modifiche di coordinamento». Si tratta di una modesta riscrittura formale di alcune norme senza stravolgimenti ma solo per coordinare le coperture. Qualche modifica formale è stata apportata sui temi sanitari.
«Il tema della revisione della spesa ha a che fare con i fondamenti della democrazia – sostiene Giaretta –. In un momento in cui per l’opinione pubblica la spesa coincide con spreco, è importante dimostrare ai cittadini che è possibile avviare una reale revisione». Certo, per Giaretta, «si tratta di un primo passo che serve ad evitare l’aumento di due punti dell’Iva in autunno, a stanziare 2 miliardi di euro per i terremotati dell’Emilia, a mettere in sicurezza altri 55mila esodati». Un passo nella giusta direzione, spiega il senatore del Pd, che tuttavia ricorda come sugli enti locali sia più facile ravvedere un taglio di trasferimenti che non una revisione della spesa.
Ieri intanto non c’è stata intesa tra governo e sindacati al termine del confronto sulla riorganizzazione della pubblica amministraione. Se Cgil e Uil hanno confermato lo sciopero generale del pubblico impiego per il 28 settembre, la Cisl non aderirà alla mobilitazione dicendosi aperta a un confronto negoziale.
A gettare acqua sul fuoco è stato il ministro Patroni Griffi secondo cui la riorganizzazione non sarà traumatica mentre per l’ammontare degli esuberi, oggi pari a 11mila, occorrerà attendere fine ottobre
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