Quest’anno si è arrivati al traguardo della sospensione estiva con l’approvazione di due robusti provvedimenti, il decreto sulla revisione della spesa ed il decreto sviluppo. Una notevolissima quantità di norme che dovrebbero avere effetti positivi sulla crescita e sui risparmi di spesa. Dico dovrebbero perchè la loro efficacia è in parte legata a successivi regolamenti attuativi, alla disponibilità alquanto scarsa di fondi, al tempo necessario a produrre effetti nell’economia reale e nella ridefinizione della spesa pubblica. Si possono comunque fare due osservazioni generali, al di là del positivo merito dei due provvedimenti. La prima riguarda il fatto che siamo un po’ troppo prigionieri delle politiche affidate alle norme di legge. Se facciamo la raccolta dei provvedimenti di politica economica emanati sai governi dall’agosto scorso ad oggi abbiamo una racccolta impressionante di norme, che spesso si sovrappongono con variazioni più o meno marginali, in gran parte affidate a successivi decreti attuativi magari non ancora attuati. Forse biaogna accompagnare alla spending review una law review per contenere la produzione normativa allo stretto necessario.Un secondo aspetto riguarda il monocameralismo di fatto che si è ormai realizzato. Due provvedimenti così importanti hanno avuto in sostanza una sola lettura, il decreto sviluppo alla Camera e la revisione della spesa al Senato, limitandosi poi la secobnda lettura ad una presa d’atto senza possibilità di modifica. Non tutto è giustificabile con l’urgenza dei provvedimenti, è una modifica di fatto delle procedure previste dalla Costituzione che non si deve sottovalutare.

Riporto comunque qui di seguito due schede tecniche predisposte dall’ufficio legislativo del gruppo pd del Senato per chi è interessato ad un approfondimento dei contenuti dei due provvedimenti

revisione della spesa

DL Crescita