Non c’è due senza tre??!!
“E daje” direbbero a Roma. Non è bastata l’errore fatto con le province, con il PD che appariva difensore dello status quo. Ora sul tema del controllo esterno dei bilanci dei gruppi (tema su cui i gruppi parlamentari del PD hanno preso per tempo iniziative opportune) il rappresentante del PD ha fatto una proposta sbagliata accodandosi all’idea dei controlli interni. Per fortuna prontamente rimediata con la decisione dell’Aula di prevedere giustamente controlli di legittimità dei bilanci di gruppi da parte di revisori esterni.
Naturalmente a poco serve perchè per milioni di cittadini su un tema così sensibile, nelle stesse giornate sporcate dalle ributtanti notizie di come il pdl laziale spendeva soldi pubblici in cafonissime feste, magnate e quant’altro, il messaggio che resta nella mente dei cittadini sarà “c’hanno provato”.
Ho la massima stima della competenza di Gianclaudio Bressa. Lo conosco da tempo e conosco lo studio, la passione, la fatica che mette nel suo lavoro di parlamentare. Ma adesso basta. Non si può fare per la seconda volta un errore così pesante. Sostenere che bisogna sostenere l’autonomia del Parlamento e non inseguire una “emotività costituzionale”potrà essere giusto dal punto del principio. Ma quando è sotto gli occhi di tutti che i sistemi di controllo interno sono stati travolti dall’avidità, dalla scellerataggine e dalla disonestà di pezzi importanti del personale politico, bisogna per forza prevedere controlli più penetranti ed autonomi. Senza dimenticare naturalmente che il revisore ancorché esterno deve limitarsi ad asseverare la correttezza formale delle scritture contabili, ma non può sostituirsi alle decisioni della responsabilità politica. Occorre un severo censimento anche al nostro interno, dai gruppi regionali a quelli parlamentari per rendere trasparente e motivabile ogni euro speso. Da tempo ho proposto al Senato l’obbligo di pubblicazione dei bilanci dei gruppi. I cittadini hanno diritto di sapere come vengono spesi i soldi e il PD lo farà con il prossimo bilancio. Per fortuna da noi è stato eliminato ogni utilizzo improprio: né festini, né festini, né regali di Natale di cui vergognarsi.
Dobbiamo riflettere su questi aspetti. Errori così gravi superano tutto il positivo che potrebbe venire da una mobilitazione delle primarie. A proposito delle quali bisognerà darsi una regolata. Comprendo benissimo che al nostro interno ognuno ha le proprie emozioni, i propri leader che suscitano appunto emozione, passione, rappresentanza. Ma per questo ci sono i congressi. Quando ci si rivolge ad una opinione pubblica più ampia, a poco tempo dalle elezioni bisogna pensare anche al messaggio che si lancia non ai propri tifosi ma a chi di tifo ne ha voglia di fare poco, ma attende rassicurazione e certezze. Rinvio al fondo di un giornalismo serio come Aldo Cazzullo, che bene rappresenta un sentimento di osservatori esterni, che guardano con simpatia al PD: che le primarie non siano la fiera delle vanità. Pensiamoci finché siamo in tempo
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