Carità e Giustizia: l’impegno e la testimonianza di Don Giovanni Nervo

Pubblicato il 13 maggio 2013, da Relazioni

Questo è il titolo della giornata di studio e approfondimento tenutasi il 13 maggio che la Fondazione Zancan ha voluto dedicare al suo fondatore Don Giovanni Nervo a meno di due mesi dalla morte. Una bella giornata che ha approfondito l’insegnamento e la testimonianza di Don Giovanni attorno a quattro assi principali: Giustizia e pace, Solidarietà e volontariato, Lotta alle diseguaglianza, Servizi alla persona. Le relazioni ricche di informazioni hanno messo in rilievo quanto bene abbia fatto Don Giovanni e quanto profondo ed innovativo sia il suo pensiero. Sono state completate da una serie di testimonianze di tante persone, istituzioni, associazioni che in Don Giovanni hanno trovato aiuto, ispirazione, indirizzo. Riporto qui il testo della mia testimonianza.

Cosa ha significato l’insegnamento e la testimonianza di don Giovanni per quanti in questi anni hanno cercato di vivere la propria testimonianza cristiana anche dentro l’impegno politico e istituzionale?

Certamente un riferimento sicuro. Certamente una guida. Ma perché? I tempi di impetuoso cambiamento hanno più di altri bisogno di maestri. Potremmo chiederci: chi è veramente un maestro? Non certamente chi offre o impone una ricetta chiusa, precostituita, a cui affidarsi con un piacevole scarico delle responsabilità personali. Oggi abbiamo un grande e malinteso maestro collettivo che è la rete: basta seguire l’onda dell’emozione collettiva, affidarvi rancori e luoghi comuni. Ma essere maestri è diverso. Pensando a Don Giovanni mi sono venute in mente le parole di Geremia (Ger. 6,16): “fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri del passato, dove sia la strada buona e prendetela”.

Penso che l’insegnamento e la testimonianza di Don Giovanni siano ben riassunte da questo invito di Geremia: saper guardare con occhio penetrante alla società, nei suoi aspetti più nascosti che riguardano particolarmente coloro che non hanno voce, fare dei sentieri del passato, dell’insegnamento perenne della Chiesa e dei principi della Carta Costituzionale, la traccia per orientare il cammino, la capacità di individuare la strada buona e di mettersi in cammino, anche rischiando, non lasciando che siano gli altri a camminare, ma guidando il cammino.

Qual è il fascino di figure come Don Giovanni, e vorrei dire di quelle come il suo amico Don Pietro Zaramella, altro grande prete della Diocesi? La chiarezza della parola che si basa sulla chiarezza dei principi. La semplicità che non è né semplicismo né superficiale semplificazione della complessità, ma piuttosto una operazione di denudamento: togliere il superfluo per far emergere le cose essenziali. Purificare la verità. E non posso dimenticare la mia ultima visita in ospedale quando con un luminoso sorriso mi ha detto “anche questa malattia è purificazione”.

E la capacità di fare questo con una straordinaria dolcezza della parola e dell’atteggiamento. Che non nasconde l’indignazione quando è necessaria, la severità del giudizio, ma che si affida alla capacità della parola di essere persuasiva. Su un solido fondamento. Come ricordava in una delle sue tante predicazioni di esercizi spirituali: “Per comunicare il Vangelo in questo mondo che cambia bisogna riscoprire il Vangelo e farlo entrare più profondamente nella nostra vita evitando l’illusione e l’inganno che siano sufficienti strumenti più moderni e raffinati” Certo il pensiero e l’azione di Don Giovanni particolarmente nel campo delle politiche sociali sono stati straordinariamente moderni e raffinati, aprendo strade inesplorate, a partire dal “metodo Malosco” ma appunto era la modernità che aveva un ben saldo fondamento: quello del Vangelo nella sua interezza, quello dei principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale. Per questo gli diciamo grazie, per questo abbiamo il dovere di non disperdere il suo insegnamento.

  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn
  • RSS
  • Pinterest
  • Add to favorites
  • Print
  • Email

Tags: , , , ,

Scrivi un commento