Un breviario per la buona politica

Pubblicato il 10 marzo 2014, da Relazioni e interventi

Maurizio Viroli, Scegliere il principe, i consigli di Machiavelli al cittadino elettore, Laterza 2013

Maurizio Viroli è un autore importante per chi crede nelle virtù repubblicane. Termine desueto ma sempre valido. Con una penna affilata ci richiama ai doveri di ogni cittadino. La mala politica è figlia della mala società e del disinteresse dei molti. Ho già recensito qui un suo bel saggio La libertà dei servi   che riflette sulla decadenza delle virtù repubblicane nella stagione del successo berlusconiano.

Propongo ora la lettura di un altro suo agile saggio. Sono passati 500 anni dalla stesura del “Principe” di Machiavelli e Viroli ci invita a riscoprire la sua lezione. Portando alla luce non il Machiavelli di maniera, maestro di realismo politico, spesso utilizzato per giustificare la brutalità del potere. Piuttosto un Machiavelli che indica che senza virtù civiche diffuse tra i cittadini difficilmente si può tutelare il bene di una comunità. Aveva ragione Foscolo a proclamare di fronte alla tomba di Machiavelli “Quel grande / che temprando lo scettro a’ regnatori gli allor ne sfronda, ed alle genti svela / di che lagrime grondi e di che sangue” Solo che, come ci dimostra Viroli, il realismo, al limite del cinismo, del principe non è in contraddizione con la necessità che i cittadini pratichino i buoni costumi ed abbiano a cuore le sorti della propria comunità.viroli2

Ed è veramente straordinario riscoprire attraverso la rilettura che ne fa Viroli la piena attualità delle riflessioni di Machiavelli. A partire da questa: “Così come gli buoni costumi per mantenersi hanno bisogno delle leggi, così le leggi per osservarsi hanno bisogno de’ buoni costumi”. Che ci ricorda che ci sono le responsabilità degli uomini politici (la famosa casta) nel decadere della moralità pubblica, ma ci sono responsabilità più diffuse: le buone leggi si possono anche fare ma devono essere alimentate nella pratica applicazione da sentimenti diffusi di legalità.

Oppure quando Machiavelli ci da una lezione sui limiti dell’indignazione, dimostrando che è facile aprire la strada alla tirannia quando: “uno popolo si conduce a fare questo errore di dare reputazione ad uno perché batta quelli che egli ha in odio”. Ci dice Viroli: “L’odio è pericolosissimo, perché ci fa desiderare la morte o la distruzione della persona o delle persone che odiamo. Per odio siamo di conseguenza portati a scegliere uomini spregevoli solo perché ci promettono di “bastonare” le persone che detestiamo…L’odio ci fa accettare che l’uomo da noi prescelto abbia poteri straordinari…la persona che abbiamo scelto per odio verso gli altri volgerà poi contro di noi il potere che gli abbiamo dato”.

Ancora Viroli ci ricorda questo passo di Machiavelli che certo si applica alla nostra presente situazione. Quando “la sorte fa che il popolo non abbi fede in alcuno come qualche volta occorre, sendo stato ingannato per lo addietro o dalle cose o dagli uomini si viene alla rovina. E Dante dice a questo proposito nel discorso suo che fa De Monarchia, che il popolo molte volte grida Viva la sua morte! E muoia la sua vita!”. Se cade la fiducia, anche in modo giustificato per i molti inganni subiti, si apre la strada alle scelte peggiori e pensando di scegliere il bene si finisce per costruirsi il proprio male”. Grillo prima di Grillo…

Insomma sono 9 euro ben spesi. In meno di cento pagine un prezioso breviario per la buona politica

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