In ricordo di Angelo Boschetti

Pubblicato il 13 maggio 2014, da Senza categoria

Si sono tenuti oggi i funerali di Angelo Boschetti. Nall’affollata chiesa di Santa Sofia tanta gente: familiari, amici, rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni cittadine per cui Angelo aveva lavorato con dedizione e competenza. Riporto qui il saluto portato da Ivo Rossi, che ha rappresentato con parole appropriate il sentimento di tanti amici.

 Poco più di un mese fa Angelo, nonostante facesse fatica a reggersi e a camminare, sorretto da un senso del dovere, della responsabilità e da un grandissimo amore per la nostra città, lo abbiamo visto arrivare all’apertura del sotto passo ferroviario dell’interporto merci, a cui aveva dedicato un grandissimo impegno, superando innumerevoli ostacoli. Ricordo ancora come stringesse i denti, la fatica a stare in piedi, il volto carico di dolore. Eppure non aveva voluto mancare. Quel giorno è rimasto in silenzio, un silenzio assordante che ha fatto capire come la malattia si fosse insinuata nel suo corpo. Quel giorno tutti noi abbiamo capito, nonostante la discrezione estrema con cui ha affrontato l’ultima parte della sua vita.boschfun

Il giorno dopo sarebbe entrato all’ospedale, ed oggi ci ritroviamo qui a salutarlo.

Angelo era fatto così, sentiva forte il senso del servizio. Ricordo ancora la preoccupazione per il futuro della Zip, dei suoi lavoratori, dei conti che dovevano essere in ordine. Anche dal letto dell’ospedale la sua prima preoccupazione è stata questa.

Angelo era un uomo d’altri tempi. In un mondo in cui tutti urlano, quasi che il tono della voce possa dar forza e sostituire pensieri deboli, lui amava l’argomentare pacato, quasi sottovoce, riflessivo, a volte ironico. Non l’ho mai sentito una sola volta alzare il tono, nemmeno durante alcune agitate riunioni del consiglio comunale.

Ci mancherà il suo sguardo dolce, ancora innamorato di Adina. Mancherà a Olimpia e a Leonardo che ha cresciuto con grandissimo amore. Ma mancherà soprattutto ai nipoti che avrebbe tanto voluto veder crescere facendo sentire loro l’affetto del nonno.

 

Angelo non è solo l’uomo pubblico, per me e per molti di noi era soprattutto un amico, una persona amabile, ricca di umanità, di grande garbo e simpatia, intelligente e sensibile, oltre che ottimo cuoco e ospite perfetto.

L’avevo conosciuto nel 1992 quando, lui ancora dirigente dell’IBM, si era incuriosito per alcune vicende del Consiglio Regionale e aveva voluto conoscermi.

 

Iniziò così quello che sarebbe stato un lunghissimo rapporto di amicizia, di collaborazione politica e di condivisione di una preziosa esperienza amministrativa.

Caro Angelo,

incontrandoti, quella prima volta, fui colpito oltre che dalla tua capacità e correttezza professionale, dalla tua curiosità, dalla tua sensibilità, dal tuo rigore, dal tuo interesse – e me ne stupii –  per il mondo della politica, per la cosa pubblica, quel mondo che guardavi ancora dall’esterno e nel quale solo più tardi saresti entrato.

 

Non costituì perciò per me sorpresa quando alcuni anni dopo accogliesti l’invito dell’amico Flavio Zanonato ad entrare nella sua Giunta come assessore esterno al Commercio, accettando una sfida nuova al servizio della città. Una sfida che avrebbe comportato non solo la messa in gioco delle tue indubbie competenze professionali sul fronte della gestione della cosa pubblica ma anche e soprattutto a confrontarti, tu di cultura liberal borghese, con storie ed esperienze diverse, da taluni ritenute, probabilmente, difficili da conciliare.

Erano tempi difficili.

Era da poco crollata la prima Repubblica. Partiti, movimenti, persone erano alla ricerca di nuovi percorsi, di nuovi modelli culturali e organizzativi, nel tentativo di rispondere alle domande di una società cambiata e in cambiamento che aveva perduto i propri consolidati punti di riferimento.

La tua scelta fu perciò ancora più apprezzabile e prezioso fu il contributo che da allora mettesti sempre a disposizione della comunità padovana. Con grande competenza, grande disponibilità, grande capacità di dialogo e ascolto.

Come assessore, come consigliere comunale, e, dal 2006 come presidente del Consorzio della Zona industriale di Padova.

La competenza, l’entusiasmo, l’impegno che hai profuso in questa tua lunga esperienza alla guida della Zip non potranno essere dimenticati. Voglio sottolineare la tenacia con cui hai cercato di dar forza ad un polo della ricerca all’interno della nostra zona industriale, convinto com’eri che il futuro del nostro settore manifatturiero  sarebbe stato esaltato solo promuovendo l’innovazione e investendo sulla formazione.

Ancora una volta, come nel tuo stile, hai dimostrato la capacità di guardare lungo, di non fermarsi alle soluzioni facili, hai dimostrato di avere il coraggio e la lungimiranza di battere strade avanzate.


Non lo potranno dimenticare le imprese ed il mondo economico, che hanno avuto modo di apprezzare le tue scelte oculate ma lungimiranti, le tue decisioni, che  hanno spesso anticipato i tempi, in tuoi stessi “no”, riconoscendoli ancorati a motivazioni mai preconcette, ma alla preoccupazione di tutelare interessi più generali, il tuo coraggio nel guardare in faccia la realtà coltivando allo stesso tempo grandi visioni.

La tua è stata una grande lezione di coerenza e onestà intellettuale.

Non lo potranno dimenticare i lavoratori, sempre oggetto della tua attenzione, come testimonia il tuo impegno fino all’ultimo per la difesa dei posti di lavoro o la tua battaglia per allestire vicino ai capannoni un asilo nido per i figli dei dipendenti delle fabbriche. Era forse l’opera di cui eri più orgoglioso, l’hai seguita come un nonno affettuoso che pensa al benessere dei propri nipotini. Volevi che i nuovi cittadini di Padova fin dalla più tenera età potessero crescere in un ambiente bello e gioioso.

Non lo potrà dimenticare Padova, città che ti ha visto sempre interlocutore attento e sensibile. Come quando donasti alla Fondazione Città della Speranza la proprietà dell’area per la costruzione del Centro di Ricerca Pediatrico.

Con Angelo Padova perde una grande risorsa, molti di noi anche un carissimo amico.

Gli diciamo grazie, per quello che ha fatto e per quello che è stato.

Grazie Angelo.

Ivo Rossi

13 maggio 2014

  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn
  • RSS
  • Pinterest
  • Add to favorites
  • Print
  • Email

Tags: ,

Scrivi un commento