#matteostaisereno

Pubblicato il 10 maggio 2014, da Politica Italiana

Chi segue questo blog sa con quanta ammirazione segua il lavoro di Matteo Renzi. La sua determinazione a vincere la sfida correndo veloce. Vorrei sempre parlarne bene, ma questa volta sono molto sconcertato per l’uscita sui tecnici del Servizio del Bilancio del Senato, accusati in sostanza di essere dei grigi burocrati che si mettono di traverso per vendicarsi della progettata riduzione del Senato. Me ne potrei anche stare zitto, ma la materia è più importante e delicata di quanto possa sembrare, coinvolgendo rilevanti questioni di qualità della democrazia.

Capisco che possa essere anche attraente questa ricostruzione per l’opinione pubblica, ma occorre sapere che si sta maneggiando una materia molto delicata. Che riguarda la divisione dei poteri. Il potere assoluto in democrazia per fortuna non esiste. Per dirlo francamente il “non chiedo permesso ai burocrati” è una idiozia costituzionale pari a quelle di Berlusconi quando si lamentava perché non poteva governare perché “i componenti delle corte costituzionale sono tutti di sinistra, perché i giudici sono comunisti, perché non mi lasciano lavorare”, ecc.tax

Qui non siamo di fronte a un burocrate che sabota qualcosa, ma all’assolvimento di una procedura prevista dalla Costituzione e dai regolamenti parlamentari. Il Governo presenta i suoi provvedimenti accompagnati da una relazione vidimata dal proprio organo tecnico, la Ragioneria dello Stato. Il Parlamento esamina e obbligatoriamente il proprio organo di consulenza tecnica, l’Ufficio del Bilancio, deve dare un parere sulle corrette coperture finanziare, per verificare che sia rispettato l’art. 81 della Costituzione. Si tratta di pareri molto argomentati e dettagliati, su cui ovviamente il governo può contro dedurre (Chi volesse può andarsi a leggere parere sul decreto, sono 164 pagine, di cui una trentina dedicate alla materia fiscale). Ė la base della democrazia parlamentare, il parlamento non ė asservito al governo. L’ufficio del Bilancio del Congresso Statunitense ė una istituzione rigorosissima che fa ballare i Presidenti, ma nessun presidente lo ha accusato di essere d’intralcio.

Sulla indipendenza dell’ufficio nessuno può dubitare, composto di tecnici eccellenti. Ho pur visto in questi anni quanti pasticci proposti dai vari governi Berlusconi hanno severamente censurato. Che poi se il Governo pensa di avere argomenti solidi li può proporre e il Parlamento può approvare anche con il parere contrario dell’Ufficio.

Si tratta di un argomento carico di tecnicismi se vogliamo, ma va al cuore di una corretta concezione della democrazia parlamentare e l’enorme debito pubblico che abbiamo sulle spalle ė figlio anche del fatto che si è pensato che dei consigli dei tecnici del bilancio si potesse fare a meno.

Renzi non ha bisogno di queste battute. Sta facendo bene. Tra l’altro il suo viceministro all’Economia ė Enrico Morando che ė stato per molti anni Presidente della Commissione Bilancio del Senato e il politico più competente in materia. Lo può garantire in questo campo. Stiamo lontani dalla smodatezza berlusconiana. Ha già fatto abbastanza guasti.

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1 commento

  1. rodolfo bettiol
    10 maggio 2014

    Condivido e aggiungo che la fretta può essere cattiva consigliera


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