L’ospedale con le ruote

Pubblicato il 12 ottobre 2014, da In primo piano

Dunque ricapitoliamo la storia dell’Ospedale con le ruote che sembra caratterizzare l’approccio di Bitonci sul nuovo ospedale padovano. Intanto nel giro di un mese quello che sembrava essere l’uovo di Colombo è un uovo andato a male. Bitonci ha dovuto riconoscere che il nuovo nel vecchio non si può fare. Il Sindaco ha parlato a caso o come con eleganza (o con ironia) ha dichiarato il presidente della Scuola di Medicina: “Plaudiamo all’intelligenza dimostrata dal Sindaco che ha dato prova di essere in grado di cambiare opinione”

Vi farò però una sorpresa ha detto Bitonci e la sorpresa sarebbe la collocazione in via Corrado, alla periferia nord est di Padova. Ma è una soluzione? O ha la stessa superficialità ed improvvisazione della precedente. Perché come ha ricordato bene Rossi nei giorni scorsi la scelta dell’area di Padova Ovest è stato il risultato di una approfondita analisi comparata tra aree diverse, sulla base di studi tecnici. Tutt’altro che una improvvisazione. Si dice di no a quella senza contro dedurre alle risultanze dell’analisi, condivise da Regione, Università, comuni dell’area metropolitana di Padova.

E via Corrado?

Intanto ha spiegato benissimo Zanonato i vincoli di quell’area, che non è la semplice sede degli uffici di APS ma sono presenti due impianti di grande dimensione dell’Acegas-Aps, uno per il gas metano e l’altro dell’acqua con un serbatoio di 25.000 metri cubi essenziali al servizio di una vasta area. Per utilizzare l’area bisogna prima spostarli: dove?, progettare, acquisire l’area, fare l’appalto, realizzare le nuove strutture, spostare enormi tubazioni, il turbo espansore, ecc. Perché mai l’APS, che non è di proprietà esclusiva del Comune di Padova dovrebbe realizzare questi nuovi impianti resta un mistero. Comunque l’area andrebbe acquisita. Il tutto quanto verrebbe a costare?

Poi c’è l’area del CUS. Con impianti sportivi che soddisfano alle esigenze di un folto pubblico. Anche qui il Comune dovrebbe prima realizzare gli impianti in altra località. Magari nella famosa Cittadella dello Sport allo Stadio Euganeo. Ottima soluzione ma tempo,  e oneri finanziari da caricare sul progetto dell’Ospedale.ospedale

Poi ci sono un certo numero di abitazioni private. Anche in questo caso problemi non semplici: ricorsi, procedure intricate, oneri.

Viabilità: chiunque è in grado di vedere che insediamo una grande struttura in uno dei quadranti di Padova più complicati dal punto di vista dei flussi del traffico. Bisognerebbe togliere traffico e invece se ne porta di nuovo. Carichiamo comunque l’incrocio della Stanga e quanto a fare nuovi cavalcavia bisognerà vedere. Mi pare che capiterebbe proprio nei dintorni del Ponte dei Graissi, con i vincoli conseguenti. Comunque costi aggiuntivi per opere che non risolverebbero il problema di portare nuovo traffico dove ce n’è già abbastanza.

L’unico aspetto positivo sarebbe quello di realizzare una sorta di cittadella della Sanità in aree abbastanza contigue. Ma bisogna dimostrarne la realizzabilità sotto il profilo della sufficienza delle aree individuate, degli oneri finanziari, dei tempi di realizzazione, della sopportabilità urbanistica. Nel frattempo si aspetta, mentre altre città non stanno aspettando.

P.s. aggiornamento dopo gli interventi di Colasio e Micalizzi. Colasio ricorda giustamente che nell’area di via Corrado insiste una delle più importanti necropoli paleovenete. Tutto lo scavo andrebbe fatto con criteri archeologici. Quindi tempo, costi e soprattutto rischi, in caso di possibilissimi ritrovamenti di valore,c on blocco indefinito dei lavori. Micalizzi ricorda che è un area in fregio a due corsi d’acqua essenziali per la sicurezza idraulica della città. Interventi così massicci sono a rischio, altro che rischio idraulico dell’area di Padova Ovest

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1 commento

  1. Denis Lovato
    12 ottobre 2014

    Il progetto di Padova ovest raggiungibile comodamente con la tangenziale è l’unica soluzione. Una struttura moderna funzionale senza opere faraoniche che mettono i brividi.


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