Non si può girare la testa

Pubblicato il 14 ottobre 2014, da Nel Mondo

Si preferisce far finta di non vedere quando questione complesse richiederebbero scelte molto difficili e scomode.

E’ quello che sta succedendo per l’assedio di Kobane. E’ chiaro quello che succederà prima o poi in assenza di interventi. Un massacro della popolazione civile, al cui confronto apparirà un episodio minore quello di Srebrenica, dove le forze Onu presenti restarono impotenti e non riuscirono a prevenire il massacro della popolazione operato dai serbo-bosniaci. Decapitazioni esibite come trofei, stupri, violenze di ogni genere, persecuzioni. Questa è la realtà. Posto qui una immagine, e chiedo scusa,  tra le meno crudeli che si trovano in rete, che non possiamo però censurare. Perchè qui c’è come nel nazismo un compiacimento sanguinario che richiama da tutto il mondo menti malate.

Che ci pone tanti interrogativi. Incluso il silenzio di una opinione pubblica, quella di una certa sinistra in particolare, che non avendo questa volta l’imperialismo americano da combattere, preferisce non sentire non vedere non sapere.soldatorussosiria

La realtà ci dice che:

applicare criteri occidentali a realtà con culture diverse non sempre porta a buoni risultati. Saddam, Assad e Gheddafi appaiono dei sinceri democratici rispetto ai tagliagole che stanno occupando i territori;

l’ONU è impotente a garantire la legalità internazionale, paralizzata dai diritti di veto; quello della Russia in primis, anche in conseguenza delle sanzioni per l’Ucraina (a mio avviso un po’ imprudenti, perchè sulla natura democratica del nuovo regime c’è molto da discutere e sempre occorre tener conto dei reali rapporti di forza)

gli USA di Obama si sono stufati di fare i gendarmi del mondo; troppo rischioso e costoso. Ma finora l’unico intervento avvertibile è quello degli USA, gli altri, Europa in primis, latitano. La Turchia sta a guardare, ma accoglie comunque centinaia di migliaia di profughi quando noi ci spaventiano per qualche migliaio.

E allora? Ci deve essere chiaro che sono in gioco direttamente i nostri interessi nazionali, se non la sensibilità umanitaria. Perché si è sempre portati a credere impossibili le cose invece possibili. Quasi nessuno all’epoca pensava che dall’assassinio di Serajevo nascesse una guerra mondiale durata quattro anni con milioni di morti, che dalla dissoluzione della Yugoslavia nascesse al tragedia che abbiamo visto, ecc.

Ma lo scenario che potrebbe presentarsi ci riguarda direttamente. Se il Califfato acquisisce il controllo dell’Irak e del suo tesoro petrolifero, se si insedia in Libia e di lì si espande ulteriormente destabilizzando i paesi contermini che succede? Certo è una propaganda dire arriveremo fino a Roma, ma certo l’Italia, sede della cristianità diventa un obiettivo.

E allora molti dei nostri dibattiti appariranno inutili e superficiali. Non servirà dire: occorre ben altro, ci deve pensare l’ONU, io sono per la pace, la legalità internazionale, ecc. E si scoprirà che uno stato decente delle Forse Armate non è la richiesta di settori guerrafondai, ma riguarda uno dei principi costituzionali e della legalità internazionale del diritto alla difesa. Compresa una aviazione in grado di bombardare.

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1 commento

  1. mario liccardo
    14 ottobre 2014

    caspita Paolo, è una riflessione pesante ! Ma noi abbiamo i parlamentari che in Parlamento si occupano dello “scandalo” di Juve-Roma x assicurarsi quattro voti o 10 secondi di celebrità fra i tifosi più ultrà…Il problema dell’Italia sta molto a monte, manca la scala dei valori e la consapevolezza che il mondo è diventato piccolo…


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