Un’altra bitonciata: questa volta Ebola

Pubblicato il 16 ottobre 2014, da Senza categoria

ebolaLe bitonciate non si sa mai se prenderle sul serio o derubricarle a quello che sono. Espedienti comunicativi (talvolta abili) per distrarre l’opinione pubblica dal fatto centrale: che su un argomento decisivo per la sua vittoria, quello della sicurezza, non riesce a fare nulla. Non per colpa sua, ma perché come abbiamo sempre detto i poteri dei comuni sono quelli che sono, e difatti in sostanza, Bitonci ripete in gran parte le cose già previste dalla precedente amministrazione, aggiungendo però una inutile eccitazione di cattiverie e sentimenti razzisti che nel tempo peggioreranno la situazione.

Questa è la volta di Ebola. Una tale smargiassata che lui stesso l’ha dovuta correggere dopo qualche ora. Certificati medici non per tutti ma solo per i profughi. Cioè a quelle persone che sono le più controllate di tutti dal punto di vista sanitario.

Ora è evidente che siamo sul piano della pura propaganda, per i più creduloni e per i più razzisti. Dichiarazioni senza nessuna applicazione pratica. Il Sindaco non ha il potere di creare barriere artificiali. Va bene che viene da Cittadella, che è una delle più belle città murate del mondo, ma appunto mura e ponti levatoi sono strumenti difensivi di un’altra epoca. E semmai l’ordinanza venisse applicata da qualcuno sarebbe facilmente distrutta a favore di chi ricorresse. La libertà di circolazione è uno dei diritti fondamentali.

Naturalmente non ha alcun fondamento scientifico. A parte che l’Africa è grande e la probabilità di un sudafricano o di un algerino di essere malato è eguale a quella di qualsiasi altro italiano il certificato non serve a nulla. La malattia si riconosce quando si manifesta, non ci sono analisi preventive, dunque è una sciocchezza scientifica. E cosa potrebbe certificare un medico: che la persona al momento non presenta i sintomi e purtroppo li potrebbe presentare il giorno dopo.

Dunque il vuoto. Che risponde però ad una logica ed a una scelta. Dividere la comunità. Parlare solo appunto ai creduloni ed ai faziosi. Indicare dei nemici con cui prendersela e i nemici sono i diversi, per pelle e cultura. Coltivare le paure invece della soluzione dei problemi. Solo che in questo modo non si risolvono problemi. Si fa propaganda. Ma tutti i cittadini di Padova, anche chi non l’ha votato, anche chi l’ha votato perché voleva un cambiamento, hanno diritto ad avere alla guida dell’amministrazione un Sindaco e non un venditore di balle. Si può vendere bene le cose che si fanno, anche questa è una virtù in politica, ma prima bisogna farle.

Per intanto come ha ricordato giustamente Ivo Rossi ci sono medici, anche padovani, del CUAMM, grande istituzione padovana, che rischiano la vita per fermare Ebola. Di questi medici siamo orgogliosi. Forse il Sindaco quando torneranno, invece di premiarli come meriterebbero con il sigillo della città, gli chiederà il certificato medico. Ma gli altri della maggioranza comunale chinano sempre la testa? Perché non posso credere che siano tutti d’accordo.

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