Primarie, fatte bene

Pubblicato il 4 novembre 2014, da Pd e dintorni

Primarie, dunque. Il 30 novembre, per il candidato presidente della Regione Veneto. Ci siamo arrivati un po’ in ritardo, con un percorso non del tutto lineare, ma penso che sia stata saggia la decisione del Segretario e della Direzione regionale di procedere con le primarie.

Penso che ci fossero le condizioni politiche anche per utilizzare l’articolo dello Statuto che consentiva una decisione a larga maggioranza della Direzione. Ma ciò avrebbe richiesto una discussione molto partecipata negli organi territoriali, ed i precedenti non erano molto favorevoli.

Il problema ora è che le primarie siano fatte bene perché siano un successo. Perché le primarie devono servire ad accrescere le possibilità del successo del PD e della coalizione, non sono un totem di fronte al quale celebrare un rito emotivo. Il successo lo vedremo alla sera del 30 novembre. Se sarà andata tanta gente a votare, se uscirà un candidato rafforzato rispetto a quando era entrato. E quando c’è in campo un candidato (la Moretti) che ha una immagine pubblica forte e che larga parte dei gruppi dirigenti ha indicato come il candidato ideale sono sempre presente i rischi di un indebolimento più che di un rafforzamento.

Occorre evitarlo, e far bene le primarie vuol dire secondo me le seguenti cose:moretti

Intanto che partecipi Simonetta Rubinato. Primarie in cui ci fosse solo la Moretti ed un candidato di un partitino della coalizione che vale l’1 per cento non sarebbero primarie serie, e questo si rifletterebbe sul risultato. Poiché i tempi sono molto ristretti occorre evitare che la Rubinato non si possa candidare per mancanza di firme, perché raccoglierne più di 4.000 in meno di due settimane non è cosa semplice. Ognuno faccia la sua parte

Occorre che le primarie siano utilizzate per manifestare con chiarezza il progetto che il PD offre al popolo veneto. Con cose che entrino nella testa della gente perché capaci di attraversare la loro vita. Riuscire a far intuire come sarebbe diversa la Regione con noi al governo. Slogan efficaci perché concreti e non generici. Ricordo sempre il programma della prima elezione di Bill Clinton a Presidente: due cartelle di cose pratiche. Ad esempio l’impegno ad assicurare a tutti i bambini della scuola pubblica mezzo litro di latte al giorno per la refezione scolastica…Non discorsi sofisticati ma esempi concreti di cambiamento.rubinato_primarie_1

Riuscire a tenere dentro il confronto tra candidati uno stile chiaro e sincero sulle differenze, ma altrettanto forte sul progetto comune. Sul rispetto reciproco. Sono due donne e questo fatto è una risorsa importante. Attenzione che c’è un pregiudizio in una parte dell’elettorato. Che le donne litigano tra di loro. Bisogna sconfiggere questo pregiudizio. E se poi vincerà la Moretti e se vinceremo, come dobbiamo perseguire con convinzione, le elezioni, occorre pensare che Rubinato è una bella risorsa per il Governo della Regione. E’ importante che anche Moretti, dopo Rubinato, abbia assicurato che resterà in Regione, che si vinca o che si perda. Perché questo sarebbe stato un elemento di forte propaganda negativa, visti i precedenti.

Infine un ringraziamento a Giorgio Santini, che si è dimostrato anche in questa occasione una persona seria. Ha legato una sua potenziale candidatura a dieci punti programmatici, ha lavorato per superare l’empasse che ad un certo punto si era verificata ed ha aiutato a semplificare il quadro. Spero che tutti si rendano conto che la serietà è una virtù necessaria in politica.santini

Termino con un ringraziamento preventivo a tutti i volontari che consentiranno l’esercizio delle primarie. Vorrei anche che lo ricordassero anche i teorici delle primarie senza se e senza ma. Che raramente pensano che non si fanno da sole, ma sono possibili perché un esercito di persona sacrificano un giorno di festa.

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1 commento

  1. Giorgio Franco
    4 novembre 2014

    Temo che la pubblicità negativa fatta dall’attuale segretario nazionale inciderà sul desiderio di partecipazione.


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