La maleducazione sotto la neve

Pubblicato il 29 dicembre 2014, da Dai giornali,Realtà padovana

La neve è un classico. La nevicata in città offre sempre l’occasione alla minoranza di rimarcare le insufficienze di chi governa. La maggioranza si difende e tutto finisce lì. La polemica si scioglie come la neve.

Ma a Padova bisogna fare i conti con il superego del Sindaco Bitonci. Che non tollera alcuna critica. Nostalgico dei tempi dei Podestà. Così oggetto della reprimenda (con minaccia di denuncia al prefetto, non si sa di che cosa e sai che paura) è il vicepresidente del Consiglio Comunale ed ex assessore Andrea Micalizzi, colpevole di essersi informato presso gli uffici, come è suo dovere e diritto, dell’andamento delle operazioni antineve. In questo modo secondo Bitonci intralcerebbe l’attività del Comune! I diritti dei rappresentanti del popolo (e per verità di ogni cittadino) derubricati ad intralcio…

Il problema principale non è qualche inefficienza emersa nell’intervento della macchina comunale. Il problema è che dalle piccole cose si conferma lo scarso senso delle istituzioni del sindaco. Che ha il potere di governare (nell’ambito delle competenze fissate dalle leggi, cosa che spesso Bit dimentica) ma non quello di offendere i cittadini che non la pensano come lui. Che sono comunque molti, visto che lo hanno votato 51.700 elettori su 162.000 aventi diritto al voto. Gli altri 110.000 (di cui 44.000 hanno scelto un altro sindaco) sono comunque cittadini di Padova che il Sindaco ha il dovere di ascoltare e rispettare.

L’intolleranza deborda peggio della neve. Così qualche modesta e argomentata critica all’operato della Giunta ( e sì che quando governavamo noi gli esponenti della lega scambiavano qualche ficco di neve per una tormenta che metteva in ginocchio la città) diventa l’occasione di sputare bile sui social. Camomilla, camomilla.

Così se la prende sotto l’astag “comunisti a casa per sempre” con “funzionari di partito che non hanno mai lavorato” da cui c’è solo da aspettarsi inutilità ed inefficienza. Con il cortese invito di andare a nascondersi…Cioè il vicepresidente del Consiglio dovrebbe stare zitto. Ma la democrazia non funziona così…neve

E’ questo il linguaggio di un Sindaco che è mantenuto dai cittadini (tutti, anche quello che non lo hanno votato)? Quanto al lavoro non sono in grado di giudicare l’attività professionale di Bitonci. So che è stato in parlamento dal 2008 e se ha mandato avanti la sua attività professionale vuol dire che ha sottratto tempo al suo dovere di essere parlamentare a tempo pieno, lautamente pagato per questo (e difatti secondo le classifiche sull’efficienza del lavoro parlamentare di Open parlamento per la legislatura 2008-2013 non si classifica troppo bene. E’ al 356esimo posto. Certo non fa il record dell’impareggiabile Nicolò Ghedini che si è classificato 621esimo su 630, ma fa una ben magra figura rispetto a Margherita Miotto che è al 63esimo posto, io al Senato ero al 53esimo posto). E non mi risulta che il Segretario del suo Partito Matteo Salvini abbia fatto nella vita qualcosa di diverso dal lavoro di organizzatore politico. Che non è cosa di cui vergognarsi.

C’è poi la consueta accusa di complicità del solito quotidiano di parte (che sarebbe il Mattino). Che non dovrebbe più uscire in edicola per compiacere il Sindaco. Non si tollera la libertà di stampa. Dimenticando che uno dei motivi del successo elettorale del Sindaco in carica sono state la paginate che il Mattino ha dedicato ai problemi di sicurezza in città, che oggi ripete naturalmente intensificate essendo in crescita la malavita che doveva essere azzerata dal duo Bitonci-Saia. Che oggi se la prendono con il Governo, mentre ieri era colpa del Sindaco…

Ognuno naturalmente esercita il ruolo di Sindaco secondo i suoi personali criteri. A me è sempre piaciuto pensare che il Sindaco deve essere più un costruttore di ponti che un costruttore di mura in cui asserragliarsi. E che la buona educazione, il rispetto del prossimo, l’attitudine a comprendere la diversità sono virtù private da praticare nel pubblico. Non me ne sono mai pentito e mi sembra che ai cittadini padovani non sia dispiaciuto.

Ora abbiamo l’arroganza e la maleducazione. Che non incidono solo sul galateo, ma soprattutto sulla buona democrazia. I cittadini giudicheranno anche questo.

anche sul Mattino di Padova, 30 dicembre 2014

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13 commenti

  1. Davide Bianchini
    29 dicembre 2014

    La ringrazio Senatore per le sue parole. Davide Bianchini


  2. Alberto Melis
    29 dicembre 2014

    Caro Paolo Giaretta,
    gli stili di vita, di lavoro, di approccio sentimentale, di approccio politico ecc. hanno degli appuntamenti e tutti lo sanno. Purtroppo tutti, o quasi, fanno finta di non saperlo e di andare avanti come se fossero eterni. Lo stile politico di questo sindaco è quello di chi si fa male da solo. E’ un masochista. Lasciamolo lavorare e farsi del male politicamente. Speriamo che faccia anche qualcosa di positivo per la città. L’autoreferenzialità non è più tanto ascoltata e i cittadini sono oramai stufi di sentire le persone autoelogiarsi e ingiuriare contro chi non la pensa come loro. Semmai questo modo di fare politica indica quanto la democrazia sia in crisi e che non si possa andare ancora tanto avanti con questo sistema del quale si sono impossessate le banche, i gestori dei sistemi economici, i media ed i gestori della moda. Non pensi che sia il caso di aprire un dibattito serio su quali potrebbero essere i sistemi politici alternativi, quelli in cui il cittadino torna ad essere il centro dell’attenzione? Con stima e simpatia Alberto


  3. ANNA
    29 dicembre 2014

    Potrei dire di condividere al 100% il contenuto di questo articolo, ma come posso dimenticare Zanonato & C. Secondo Lei, on. Giaretta, Zanonato è stato un Sindaco costruttore di ponti e un sindaco rispettoso e tollerante delle opinioni diverse dalle sue? Non credo proprio, lo abbiamo conosciuto bene. Secondo me sotto questo aspetto Bitonci è (purtroppo) la fotocopia di Zanonato e su questo versante non abbiamo fatto alcun passo in avanti. I cittadini padovani non hanno bisogno di padri-padroni che sanno loro che cosa è bene e cosa è male. I cittadini padovani pretendono di essere soggetti attivi della vita pubblica e non solo “oggetti” di voto.


  4. Maria Rita Eneide
    29 dicembre 2014

    Bellissimo intervento dell’onorevole Giaretta sull’educazione. …..ciò che manca purtroppo alla gente che governa!


  5. Paolo
    30 dicembre 2014

    Condivido. Il tema centrale è la crisi delle forme di democrazia rappresentativa. Tornerò sull’argomento, intanto suggerisco su questo tema la lettura di Mario Toso, Riappropriarsi della democrazia, Libreria editrice vaticana. Auguri per il 2015.


  6. Paolo
    30 dicembre 2014

    Ho già risposto su Facebook. Confermo: anche Zanonato, specie nell’ultimo periodo, non ha mancato di prendersela in modo eccessivo in Consiglio Comunale con chi non la pensava come lui, o di rispondere ad insulti altrui con lo stesso tono. Ma aveva alle spalle tre mandati da sindaco e tanti problemi risolti: ascoltando, coinvolgendo, decidendo. Mai comunque rifugiandosi nell’infantile giustificazione di attribuire a chi è venuto prima le proprie difficoltà.


  7. Paolo
    30 dicembre 2014

    grazie della condivisione


  8. Paolo
    30 dicembre 2014

    Caro Davide, grazie del consenso.


  9. Paolo Piccirilli
    30 dicembre 2014

    Onorevole complimenti! Grazie


  10. Luigi
    30 dicembre 2014

    Caro Senatore come lei sa isola stimo per il suo equilibrio e valore morale detto questo per onestà e senza ipocrisia non condivido alcune parti del suo intervento Zanonato e C nell ultimo periodo si sono comportati peggio è sulla nevicata ha suo tempo fece peggio lasciando Padova bloccata, mi consenta per giudicare bisogna aspettare anch’io non condivido alcuni atteggiamenti pur essendo questa la mia parte politica però vede Senatore questo sindaco parla alla gente e la sua campagna elettorale l’ha fatta andando a parlare con i cittadini mentre Zanonato/Rossi alla mattina parlava con ilRettore e il pomeriggio con il Vescovo dimenticando ho facendo. Finta di non vedere i problemi, colgo l’occasione per augurarle buon anno e di rivederla protagonista della città di Padova


  11. carlo
    30 dicembre 2014

    Baggianate, Giaretta è ora che vai in pensione il tuo tempo è passato educazione? Ma conosce il significato del termine? Vada a vedere il vocabolario e la smetta di fare il perbenista non le riesce proprio suvvia di filosofo ce ne uno solo.


  12. Paolo
    30 dicembre 2014

    direi che l’educazione è quella cosa che lei dimostra di non avere. Comunque in pensione ci sono già e non mi trovo male


  13. Paolo
    30 dicembre 2014

    naturalmente quando si perdono le elezioni in una città che più o meno è politicamente divisa a metà non c’è dubbio che vuol dire che si sono fatti degli errori. Penso comunque che sia bene parlare con i cittadini ( e di campagne elettorali in mezzo alla gente ne ho fatte parecchie e so cosa vuol dire…) senza trascurare chi rappresenta istituzioni importanti. Per me il problema è che quando si diventa sindaci si ha l’onere di parlare anche a chi non ci ha votato e non solo ai propri tifosi. Comunque si vedrà, intanto volentieri ricambio gli auguri


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