Ladri (nostrani) e profughi stranieri

Pubblicato il 21 maggio 2015, da Realtà padovana

Reduce da un confronto (civile per la verità) a Telenuovo con il consigliere comunale bitonciano Alain Luciani sulla questione dei profughi, naturalmente. Perché in campagna elettorale non si deve parlare d’altro…Solite osservazioni, tra interlocutore e pubblico. “Non siamo razzisti ma vogliamo sapere chi viene ad abitare vicino a noi”, “So per certo che ogni dieci profughi c’è un terrorista”, “una mia vicina di casa ha affittato un appartamento a dei marocchini e lo hanno restituito distrutto, sgozzavano le capre nella vasca da bagno” e via dicendo, tra realtà, favole metropolitane e pregiudizi razziali. Una volta erano i “terroni” che puzzavano e rovinavano gli appartamenti.

E comunque schivando il fatto principale. Da noi arrivano persone disperate. Per il momento arrivano senza che vengano fermati prima (da chi?). Non è che ci siano molte alternative. O li lasciamo affogare o li facciamo arrivare. Se arrivano da qualche parte vanno ospitati. Dove? Ovunque tranne dove sarebbe possibile: no in strutture pubbliche perché c’è l’allarme dei Sindaci, no in grandi strutture perché c’è l’allarme della popolazione, no in appartamenti privati perché a Bitonci non piace. Risponde il consigliere Alain Luciani: “Altrove”. Alquanto indefinito. In pratica da nessuna parte.

Abbiamo paura, dicono molti. E naturalmente c’è chi capitalizza sulla paura. Dimenticando quello che disse un uomo politico conservatore, piuttosto preso in giro per le sue numerose gaffe, ma che al confronto di qualche leader nostrano appare un gigante: Ronald Reagan, presidente degli Stati Uniti che nel discorso d’addio disse tra l’altro: “Vorrei essere ricordato per aver fatto appello alle vostre migliori speranze piuttosto che alle vostre peggiori paure”. Ditelo a Salvini.telenuovo

E se guardassimo altre paure ed altre preoccupazioni? Ad esempio:

Giusto voler sapere con chi abitiamo. Ma per la verità non c’è notizia di profughi che abbiano importunato o disturbato i vicini di casa. Mentre ogni giorno siamo informati sui drammatici fatti causati da integerrimi ed insospettabili italiani che ammazzano i vicini, sparano sui passanti, uccidono mogli e figli…Figli della Padova bene che si ubriacano a tal punto di non saper dire (nella migliore delle ipotesi) come sia morto un loro amico precipitato dal quinto piano. Purtroppo il colore della pelle non previene dalla pazzia, dalla violenza, dalla criminalità delle cosiddette persone per bene.

E se mi mettete un profugo vicino e poi è un terrorista? Per fortuna in Italia terroristi che sbarcano con i viaggi della morte non ce ne sono stati. Di terroristi ne abbiamo conosciuti parecchi purtroppo. Italianissimi brigatisti rossi e neri. E la storia del terrorismo europeo di matrice islamica è piuttosto di cittadini di quei paesi che di profughi. E se invece di preoccuparci di improbabili pericoli ci preoccupassimo di pericoli certi ed accertati? Ad esempio: dei ladri che sono stati come topi nel formaggio dentro le giunte regionali guidate o cogestite da Luca Zaia? Il presidente Galan, di cui Zaia è stato vicepresidente è agli arresti domiciliari per gravissimi reati. E’ ancora parlamentare, addirittura Presidente della Commissione Cultura(!?!). L’assessore Chisso idem, un altro assessore era ineleggibile ma non importa, dell’ex assessore al sociale Remo Sernagiotto in attesa degli sviluppi penali sappiamo con quale disinvoltura usava fondi pubblici a vantaggio di amici o di società da lui partecipate. Aggiungiamo un certo numero di dirigenti regionali, da Zaia nominati o confermati, che sull’esempio degli assessori si dedicavano a rimpinguare il loro già cospicuo conto in banca. In genere leggete “Veneto anno zero” del serio giornalista Renzo Mazzaro per capire da chi siamo stati amministrati. E da chi rischiamo di essere ancora amministrati sotto il paravento della paura dei profughi. Molto meglio un po’ di profughi di molti ladri

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1 commento

  1. giovanni ravenna
    28 maggio 2015

    da condividere in toto


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