La rappresentanza nell’era della disintermedizione

Pubblicato il 9 febbraio 2016, da Dai giornali,Veneto e Nordest

VeneziePost, 8 febbraio 2016

E’ una bella sfida quella che ha colto Franco Giacomin accettando di diventare Segretario Generale degli artigiani veneti. Perchè lo è già stato anni fa, diventando poi Segretario Generale di Confartigianato nazionale dal 1993 al 2002. Un ritorno per ripetere il passato? Conoscendo Giacomin non credo. Il fatto è che la sfida di allora, cambiare la rappresentanza del mondo artigiano è la stessa di oggi. Allora Giacomin la risolse con un forte salto innovativo, cambiando i connotati alla rappresentanza . Non solo sindacato in senso stretto e neppure solo organizzazione di servizi di qualità per le imprese, ma soprattutto la scelta di dare una nuova soggettività al mondo artigiano. A partire dal farne un soggetto attivo della concertazione, che allora andava di moda. Il tradizionale confronto del Governo si esauriva con Confindustria e Sindacati. Giacomin, con il Presidente Spallanzani, seppe costituire la terza gamba del tavolo facendo del mondo artigiano e del lavoro autonomo in generale un soggetto che al tavolo della concertazione contava parecchio, perché sapeva venire con proposte innovative. Più dinamiche di quelle di Confindustria, un po’ imbalsamata da una burocrazia similministeriale. Sotto un certo profilo Giacomin ha contribuito in quegli anni a dare una nuova coscienza di sé al mondo artigiano, anticipando se vogliamo quella nuova dimensione che ha ben indagato Stefano Micelli nel suo fortunato saggio “Futuro artigiano”: l’organizzazione del lavoro artigiano come parte del futuro e non sopravvivenza del passato.

Il tema si ripropone: come organizzare la rappresentanza in una società che scopre la dimensione della “disintermediazione”? Perchè la sfiducia nella rappresentanza riguarda tutti i settori della vita collettiva: affascina poco il voto e la delega, non parliamo dei partiti, ma anche il sindacato è in crisi nel rappresentare la società parcellizzata di cento lavori diversi. E d’altra parte viviamo appunto in una società molto più disintermediata di quella che ha visto prosperare la rappresentanza degli idee, dei valori, degli interessi. L’impetuosa crescita del commercio elettronico registra l’accesso diretto al mercato da parte del consumatore senza l’intermediazione del negoziante, la molteplicità di canali di accesso all’informazione, all’intrattenimento, allo spettacolo in forme on demand senza bisogno di sottoporsi a menu precostituiti ancora offre un canale diretto di fruizione senza (palesi) intermediazioni.giacomin

Giacomin si è occupato di rappresentanza anche dal punto di vista accademico, insegnando la materia in diverse Università, ma anche facendo riflettere sul tema i dirigenti dell’Associazione. Ho ritrovato tra le mie carte il testo di una relazione che Giacomin mi invitò a fare nel lontano 2003 ad un convegno di quadri artigiani sul tema: “Democrazia e rappresentanza” in cui sottolineavo: “bisogna essere consapevoli che rappresentanza non è rappresentazione, descrizione della realtà, ma interpretazione dei bisogni e delle attese del mondo che si vuole rappresentare, superando quando serve lo schermo dell’emotività”. Mi sembra che il tema sia ancora valido. Una società interamente liquida diventa troppo debole.

Per questo la sfida è interessante. Confartigianato Veneto resta la più grande associazione di imprenditori della nostra regione, sia pur con una base molto diversificata, ed anche dentro il mondo artigiano nazionale il Veneto è l’Associazione più potente. Con mille problemi (anche in questo mondo calo delle adesioni, problemi di tenuta economica, crisi nella prestazione di servizi) tuttavia costituisce una comunità di imprenditori che uniscono al saper fare una rilevante dimensione di comunità sociale. Comunque uno dei motori della convivenza civile oltre che dello sviluppo. Ed una realtà in movimento. A Padova ad esempio UPA e CNA hanno avviato un intelligente progetto di fusione, superando divisioni nate in passato e senza alcun senso oggi. Ci vuole un certo coraggio per fare queste cose, ma è un coraggio necessario. Per questo guardo con interesse e curiosità a questa sfida.

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