Bitonci nella babele

Pubblicato il 31 ottobre 2016, da Realtà padovana

 Dalla Babele della cultura alla Babele della politica. Il comune di Padova resta bloccato. Maggioranza che non c’è più e che parla linguaggi diversi. Si incontrano ma non si capiscono. Almeno per il momento.

E’ significativa l’ultima intervista del Sindaco. “So tuto mi”: sono un eccellente commercialista, le tasse le ho diminuite (?) io e non l’assessore Grigoletto, che non capiva nulla neppure di traffico. L’assessore Brunetti è un caso umano. Un caso umano che ha fatto molto comodo in campagna elettorale, naturalmente. Seconda eletta con 230 preferenze dopo Marcato nella lista “Bitonci Sindaco”.

Un po’ bugiardino. A Padova est si va perché lo vuole l’Università, che non voleva “nuovo su vecchio”. Ma l’Università era pienamente d’accordo ed aveva firmato tutti i protocolli per il nuovo ospedale a Padova Ovest. Oppure il nuovo stadio al Plebiscito viene declassato come modesta manutenzione e non come obbligo contratto in campagna elettorale con gli ultras, con il conto a carico dei cittadini. All’Euganeo si faranno grandi concerti a carico del Palageox e di Radio Sherwood. In effetti gli ex compagni cresciuti alla scuola del compagno Molotov sono diventati eccellenti organizzatori musicali, anche parecchio esosi, se è per questo.babelep

Intanto Babele cultura ha fatto flop. Un flop alquanto costoso. Un ennesimo flop delle scelte di Bitonci. Eppure il programma presentato non era banale. Un tema affascinante trattato da Sgarbi con intelligenze e curiosità, a parte qualche inciampo familiare. Così gli presenta l’Islam, tema che per l’elettore medio bitonciano richiede di parlare non delle grandi creazioni culturali della cultura islamica, ma dei tagliagole, non di dialogo ma di scontro, non di quelle contaminazioni che hanno consegnato all’ Europa la cultura greca con la mediazione dell’Islam ma piuttosto di mura da erigere per contrastare l’invasione. Con il vissuto dell’amministrazione Bitonci non c’entra proprio nulla. Il fatto è che Sgarbi è un provocatore, sfrutta Bitonci e conduce il gioco. Si porta a casa un po’ di soldini, sperimenta percorsi culturali, dissemina un po’ di eccitazione tra una certa borghesia che intende per cultura acquistare libri costosi senza leggerli e partecipare all’evento. Sgarbi è per definizione un “evento”. Ma per il resto gli elettori di Bitonci se ne stanno a casa. Sarebbero venuti se ci fossero stati i capi della “rivolta di Gorino”.

E il resto del pubblico? Non ha partecipato perchè Babele è stata presentata come la punizione a quelli incauti “comunisti” che affollavano le proposte della Fiera delle Parole di Bruna Coscia, che facevano pazientemente code piuttosto lunghe per ascoltare personaggi della cultura contemporanea troppo di “sinistra” per il Sindaco. Perciò se ne sono andati a Montegrotto, a dimostrazione che la “grande Padova” esiste davvero nel vissuto dei suoi abitanti, a differenza di quanto pensi il Cittadellese, che ha lasciato cadere in ogni modo il progetto.

Il comune paga il conto, la verifica è impantanata, ma Sgarbi promette per il prossimo anno una nuova Babele sulla famiglia tema più consono all’elettore di destra. Ci sarebbe da divertirsi a vedere però come lo tratterebbe Sgarbi, se non fosse che ci divertiremmo di più se per quella data fosse cambiato il Sindaco.

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