La donna è mobile, l’Ospedale anche

Pubblicato il 13 novembre 2017, da Realtà padovana

Dunque sembra che la partita dell’Ospedale padovano riprenda da dove l’aveva lasciata Bitonci. Si farà a Padova Est, prevedendo comunque un utilizzo sanitario della vecchia sede, come del resto era sempre stato previsto fin dall’inizio.

Il duo Giordani/Lorenzoni ha cercato di sostenere la soluzione nuovo su vecchio presentata in campagna elettorale. Ad un certo punto hanno dovuto arrendersi, di fronte alla resistenza tecnica e politica di Università e Regione. Ed è sempre saggio affrontare la realtà se le proprie impostazioni non passano.

La politica è l’arte del possibile, impossibile voler fare l’ospedale in modo non gradito a chi lo deve realizzare, pagare ed usare, dunque era saggio uscire dall’impasse: però è bene che la politica sappia usare parole di verità. E dovrebbe in primis usarle il PD, per le responsabilità che a lungo ha avuto nell’amministrazione della città e che tuttora è chiamato a svolgere. E sarebbe giusto soffermarsi su tre punti.

Il primo è che mai nell’ipotesi costruita dalla amministrazione PD antecedente a Bitonci si è immaginato di abbandonare completamente l’insediamento giustinianeo. Ipotesi condivisa da Regione, Università, Comune e inserita nel PATI con il consenso di tutti i comuni. Può essere stato un errore comunicativo non spiegare con maggiore chiarezza all’opinione pubblica cosa sarebbe successo al vecchio Ospedale, ma il rischio di un “buco nero” non c’è mai stato. Sempre si è parlato di nuovo ospedale come macchina tecnologica all’altezza delle sfide e riutilizzo del vecchio quartiere ospedaliero concentrando altre strutture (Sant’Antonio) e fornendo sede adeguata allo IOV.

Il secondo è che si abbandona una ipotesi Padova Ovest che era frutto di una accurata comparazione con altre aree, che era condivisa da tutti gli attori, che era urbanisticamente più coerente con il disegno di sviluppo della città. Ci ha ben ricordato Ivo Rossi http://www.ivorossi.it/sito-nuovo/la-politica-2/370-l-ospedale-ha-bisogno-della-cura-della-verita-certificato-dall-azienda-ospedaliera-che-la-palude-era-un-falso che non è mai esistito un rischio idraulico in quell’area (mentre è confermato che esista a Padova Est). Perciò si comprende che lì non si può fare per un motivo esclusivamente politico, interno all’amministrazione comunale. Vi era la contrarietà di Padova 2020 già con la giunta Rossi, e questo tema è stato decisivo nell’impedire una alleanza politica, spianando la strada alla vittoria di Bitonci. Restano contrari gli eredi di Padova 2020, parte essenziale della attuale maggioranza. Però questa posizione, motivata con la scelta di evitare nuovo consumo di suolo, poteva anche stare in piedi passando l’ipotesi di nuovo su vecchio. Scartata questa si può sapere perché a Padova Ovest ci sarebbe consumo di suolo e a Padova Est invece no?

Per quale miracolo l’obiezione al consumo di suolo scompare? Va bene che siamo la città dei miracoli con sant’Antonio ma qui i miracoli non c’entrano. Per un puntiglio ideologico si plana su un’area nettamente peggiore: un quadrante della città già appesantito urbanisticamente e che lo sarà ancora di più perché sono previste altre strutture di vendita, che non ha alcuna possibilità di espansione per far fronte a possibili necessità future, in cui sono avvenuti movimenti speculativi sulle aree.

Infine dal punto di vista politico se queste sono le scelte occorre riconoscere che Bitonci ha avuto ragione su tutta la linea. Prima nel cercare di realizzare il nuovo su vecchio, poi nell’individuare l’area di Padova Est. Va bene così? Non c’è niente di male nel trovare soluzioni condivise da maggioranza e opposizione, specie se si tratta di grandi cantieri, che coinvolgono istituzioni di diverso segno politico e che coprono un arco lungo di tempo, in cui le maggioranze politiche possono cambiare.

C’è però un problema che attiene la dignità e la credibilità dei partiti. Perché agli atti del Consiglio Comunale stanno le critiche appuntite ed accese che i rappresentanti del PD hanno rivolto a suo tempo a Bitonci per le scelte del nuovo su vecchio e per le scelte di Padova Est, con tanto di denunce penali. Bisognerebbe allora riconoscere di aver sbagliato. Certo se Giordani otterrà dalla Regione il pagamento dei terreni è un passo positivo, e molto. Dovremmo anzi ringraziare l’Amministrazione Crescente che negli anni ’60 comprò quei terreni pensando di farci la nuova sede della Fiera…Non si sposta però la questione che tra due aree disponibili si finisce per scegliere la peggiore per motivi interni alla maggioranza .

È lecita allora la domanda: ma il PD esiste ancora come comunità che cerca di costruire una visione della città, che difende dei punti di vista, che costruisce certamente delle mediazioni, ma le argomenta pubblicamente? O siamo ormai al traino delle opinioni degli altri, come con il Sì critico sbeffeggiato poi da Zaia che per nulla si dimostra interessato a costruire insieme con il PD la piattaforma di trattativa con lo Stato?

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1 commento

  1. Amedeo
    13 novembre 2017

    No. Manca l’ipotesi peggiore ma quella la lascio dire a te.


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