Tra il dire ed il fare
Una delle cose più difficili per un politico è la coerenza tra ciò che si afferma e
promette quando non si ha il potere è ciò che si fa quando il potere lo si è conquistato.
Aveva ragione De Gasperi (uno che il consenso e l’affetto del popolo se lo sapeva conquistare) ad ammonire che un politico deve sempre promettere meno di quello che ragionevolmente pensa di poter mantenere. Ne guadagna la sua reputazione.
Oggi è successo il contrario, particolarmente con il governo giallo verde.
Grandi promesse e fatti molto pochi. Vi ricordate l’ impegno del primo Consiglio dei Ministri dedicato all’abolizione della legge Fornero? Ciao. E la promessa: niente nomine politiche, basta al l’invadenza dei partiti, si sceglierà solo la competenza. Infatti è in corso uno scannatoio tra Lega e M5s per la conquista delle principali poltrone del sottogoverno. Almeno così le avrebbero chiamate i grillini all’opposizione.
Ma ora sono al Governo e le cose ed i giudizi cambiano. Anche nelle piccole cose. Ad esempio il vicepresidente del consiglio si prende una collaboratrice e gli assegna una stipendio (a carico dei soldi pubblici) di 72.000 euro all’anno. Senza una selezione o un concorso pubblico, nella più assoluta discrezionalità, senza che appaiano competenze e esperienze che giustifichino uno stipendio così elevato. Lo può fare? Sì, diciamo che sono uno di quei previlegi della “casta” che i grillini all’opposizione gridavano di voler abolire ma che ora fanno molto comodo.
Però dice Di Maio che è una ragazza brava e onesta. E ci mancherebbe, ma questo non basta per essere assunta senza concorso. Però ha il vero merito di essere di Pomigliano d’Arco, di essere stata una candidata del M5s e di essere figlia di un amico. Immaginate con queste caratteristiche professionali cosa avrebbe detto Giggino di Maio se la cosa fosse stata fatta da un Ministro del PD…
E siccome non c’ limite al peggio la suddetta beneficiata ha l’impudenza di affermare che poiché il suo capo è a capo di due Ministeri lei avrebbe diritto al doppio dello stipendio, ma si accontenta graziosamente di uno solo. Siamo ammirati.
22 luglio 2018
Pensa a MASSIMO BETTIN !! Prende più schèi della segretaria di Di Maio senza nemmeno essere “brava e onesta” come lei; ha l’aria inquietante ed è la sordida longa manus di un partito che i padovani democraticamente hanno voluto lontano da Palazzo Moroni.
La gente capisce queste cose ed ha sempre meno fiducia del PD.
26 luglio 2018
Per la verità gli elettori hanno mandato a casa Bitonci ed hanno votato la coalizione sostenuta anche dal PD e difatti il PD è presente in giunta. I giudizi personali li lascio a chi le formula. Ricordo solo che il m5s a Padova ha montato un caso su Bettin ed ora tace.