Tra il dire ed il fare

Pubblicato il 20 luglio 2018, da Politica Italiana

Una delle cose più difficili per un politico è la coerenza tra ciò che si afferma e
promette quando non si ha il potere è ciò che si fa quando il potere lo si è conquistato.
Aveva ragione De Gasperi (uno che il consenso e l’affetto del popolo se lo sapeva conquistare) ad ammonire che un politico deve sempre promettere meno di quello che ragionevolmente pensa di poter mantenere. Ne guadagna la sua reputazione.
Oggi è successo il contrario, particolarmente con il governo giallo verde.
Grandi promesse e fatti molto pochi. Vi ricordate l’ impegno del primo Consiglio dei Ministri dedicato all’abolizione della legge Fornero? Ciao. E la promessa: niente nomine politiche, basta al l’invadenza dei partiti, si sceglierà solo la competenza. Infatti è in corso uno scannatoio tra Lega e M5s per la conquista delle principali poltrone del sottogoverno. Almeno così le avrebbero chiamate i grillini all’opposizione.
Ma ora sono al Governo e le cose ed i giudizi cambiano. Anche nelle piccole cose. Ad esempio il vicepresidente del consiglio si prende una collaboratrice e gli assegna una stipendio (a carico dei soldi pubblici) di 72.000 euro all’anno. Senza una selezione o un concorso pubblico, nella più assoluta discrezionalità, senza che appaiano competenze e esperienze che giustifichino uno stipendio così elevato. Lo può fare? Sì, diciamo che sono uno di quei previlegi della “casta” che i grillini all’opposizione gridavano di voler abolire ma che ora fanno molto comodo.
Però dice Di Maio che è una ragazza brava e onesta. E ci mancherebbe, ma questo non basta per essere assunta senza concorso. Però ha il vero merito di essere di Pomigliano d’Arco, di essere stata una candidata del M5s e di essere figlia di un amico. Immaginate con queste caratteristiche professionali cosa avrebbe detto Giggino di Maio se la cosa fosse stata fatta da un Ministro del PD…
E siccome non c’ limite al peggio la suddetta beneficiata ha l’impudenza di affermare che poiché il suo capo è a capo di due Ministeri lei avrebbe diritto al doppio dello stipendio, ma si accontenta graziosamente di uno solo. Siamo ammirati.

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2 commenti

  1. Teddy
    22 luglio 2018

    Pensa a MASSIMO BETTIN !! Prende più schèi della segretaria di Di Maio senza nemmeno essere “brava e onesta” come lei; ha l’aria inquietante ed è la sordida longa manus di un partito che i padovani democraticamente hanno voluto lontano da Palazzo Moroni.
    La gente capisce queste cose ed ha sempre meno fiducia del PD.


  2. Paolo
    26 luglio 2018

    Per la verità gli elettori hanno mandato a casa Bitonci ed hanno votato la coalizione sostenuta anche dal PD e difatti il PD è presente in giunta. I giudizi personali li lascio a chi le formula. Ricordo solo che il m5s a Padova ha montato un caso su Bettin ed ora tace.


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