I bugiardini

Pubblicato il 21 agosto 2018, da Politica Italiana

Sappiamo bene che la ripresa di una sintonia con il paese da parte del PD non passerà attraverso la critica costante e circostanziata all’azione del governo gialloverde.

Non basta. Dove c’è un innamoramento la critica razionale serva a poco. Lo abbiamo già provato con Berlusconi, nei cui confronti il paese ha avuto un lungo innamoramento, rassegnandosi solo dopo che il Cavaliere (naturalmente ben supportato dalla Lega) aveva condotto gli italiani sull’orlo della bancarotta. Ed il governo Monti dovette rimediare, pagando poi il conto dell’impopolarità.

E tuttavia c’è anche un dovere di verità nei confronti di un Governo che sta facendo della narrazione farcita di falsità uno strumento di governo, contando sulla memoria corta degli italiani e su un diffuso senso di indignazione in cerca di riferimento.

Perché poi i fatti si impongono, magari con lentezza, ma prima o poi emergono. Così la narrazione di un PD grande protettore degli interessi della famiglia Benetton si sgretola alla prova dei fatti. Perché i fatti sono che Salvini (e la Lega con la maggioranza di destra) votò a favore di una modifica della concessione che tolse ad Autostrade per l’Italia parecchi oneri in termini di impegni e controlli, in vigenza dei quali forse più controlli avrebbero impedito ciò che è accaduto. E i fatti sono che Salvini con la Lega incassò un pingue contributo da parte dei Benetton (in buona compagnia peraltro). Si pretende di essere vergini di fronte all’esercizio del potere quando si sono sottratti all’uso previsto dalla legge più di 40 milioni di finanziamento pubblico finito non si sa dove.

Quando si è partecipato a scelte sciagurate. Possiamo parlare dei due miliardi buttati in Alitalia per sostenerne l’italianità (a proposito della virtù delle nazionalizzazioni) senza alcun effetto positivo e che si tradusse in un ingiustificato regalo ad un gruppo di imprenditori o dei 4 miliardi costati a tutti gli italiani la copertura della Lega a quella parte di allevatori truffatori delle quote latte, a danno degli allevatori onesti e di tutti i contribuenti (e difatti quegli allevatori sono riconoscenti perché figurano insieme ad Autostrade per l’Italia tra i finanziatori della Lega con 50.000 euro). Ti proteggo, carico sul bilancio dello stato un onere sterminato ed incasso.

Legittima “l’innocenza” vantata da M5S. Non hanno mai governato. Anche se ci sono luoghi dove stanno governando da parecchio (la capitale d’Italia in primis) dove il bilancio è l’inefficienza elevata e una lunga serie di reati commessi da esponenti grillini. Dove hanno governato bene (Parma) il Sindaco è stato espulso dal movimento, evidentemente aveva a cuore gli interessi della città, non volendoli sottomettere ai diktat grilleschi.

Però il tempo passa in fretta per tutti. E dunque si possono incominciare a giudicare le prime (poche) decisioni dei Ministri grillini. Così ci accorgiamo che il loquace Toninelli (quello che perde le giornate per le sceneggiate sull’aereo di stato e quello che ha fermato il progetto della gronda genovese o compete con Salvini nel fare il gradasso con la chiusura dei porti) ha nominato quali componenti della Commissione sul viadotto di Genova gli esperti che qualche mese fa avevano esaminato lo stato del ponte, ne avevano registrato alcuni preoccupanti segni di degrado ma non avevano proposto alcun provvedimento. Né il Ministro entrato in carica, si presume portato a conoscenza di una situazione coì preoccupante, ha adottato alcun provvedimento cautelativo, Forse per sostenere la tesi che il ponte pericolante era la famosa favoletta. E comunque vi è un evidente conflitto di interesse nel far giudicare i fatti a persone coinvolte in giudizi riguardanti il ponte, alcuni risultanti anche collaboratori professionali di Autostrade per l’Italia.

Facile essere innovatori a parole, facile indicare all’odio collettivo i propri predecessori, raccontando fandonie di vario genere. Poi bisogna essere capaci di agire, dimostrare competenza, avere la forza di innovare sul serio. Il tempo è galantuomo e il nostro dovere è anche narrare i fatti che la maggioranza tende a nascondere. A futura memoria. Per quando l’innamoramento finirà. Certo, poi serve la parte construens…

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