TAV: con Toninelli Autostrade Vincenti

Pubblicato il 7 febbraio 2019, da Politica Italiana

Sulla TAV Torino Lione si potrebbero scrivere volumi e produrre centinaia di documenti. Ma qui mi interessa solo cercare di chiarire due punti, perché l’ineffabile Toninelli continua a sparare supercazzole a raffica.

Afferma che a lui non interessa andare a Lione. Come privato cittadino affari suoi, comunque si perde una bella e dinamica città. Ma se parla da Ministro non potrebbe ignorare (ma a lui tutto è possibile) che di andare a Lione non si tratta. Si tratta semplicemente di decidere se la grande direttrice transeuropea da Lisbona a Kiev deve passare solo a nord delle Alpi o possa interessare anche il Sud delle Alpi e perciò contribuire ad innervare il cuore industriale dell’Italia. Consentire alle piattaforme produttive del Nord di essere pienamente inserite nelle direttrici globali del traffico merci.

Visto che non gli interessa andare a Lione al Ministro interessa spostare il traffico merci dalla strada alla rotaia? I pentastellati non erano anche ecologisti? Perché anche di questo si tratta. L’attuale struttura non è satura per il semplice motivo che ha delle caratteristiche di sagome e di pendenza non adatte al moderno trasporto ferroviario. Per rendere appetibile ed economicamente conveniente lo spostamento delle merci dalla gomma al ferro occorre che vi siano pendenze minori, possibilità di treni più lungi e più veloci, omogeneità con la rete europea, ecc. Ciò che la Torino Lione consentirebbe, con un progetto già sfrondato delle parti non essenziali. Non facciamo niente, lasciamo che la strada la continui a fare da padrone con tutti i problemi che sappiamo.

E qui veniamo alla misteriosa analisi costi benefici. Pensate un po’ che era il movimento dello streaming e della trasparenza in assoluto. Una relazione su una infrastruttura essenziale del paese resta secretata. Non conoscibile dal parlamento e neppure dall’alleato di governo, dai sottosegretari del Ministro delle Infrastrutture. Complimenti.

È chiaro che comunque tutto sarà tranne che una relazione indipendente. Il prof. Ponti da sempre ha parlato e scritto contro la Torino Lione. Fin qui nulla di male, si potrebbe apprezzare la coerenza. Solo che se fai una commissione interamente composta da collaboratori del prof. Ponti sarebbe inutile perdere del tempo perché il risultato è già conosciuto in anticipo.

C’è qualcosa di peggio però. Il prof Ponti è sul libro paga delle società autostradali. A pagamento scrive rapporti per difenderne gli interessi. Basti dire che nelle sue analisi costi benefici include come un danno il mancato introito delle accise per il minore gasolio consumato dai tir. Sarebbe come a dire che è improprio regolamentare il traffico nei centri storici e difendere la città dall’inquinamento perché si perdono incassi…

Per dire: il prof. Ponti ha sostenuto e sostiene l’assoluta utilità della Brebemi, quel budello deserto che dovrebbe costituire l’alternativa alla trafficata Milano Venezia. Ma anche lì c’era chi pagava. Ed il bello è che i 5 stelle erano contrarissimi a questa infrastruttura. Bella serietà.

Una relazione non indipendente, un consulente dipendente da altri interessi. Quegli interessi additati da M5S al pubblico disprezzo in occasione del crollo del Ponte Morandi, ma ora ben rispettati.

Viva la strada e abbasso la rotaia. Questo è il succo della relazione sulla TAV…

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