Lega aspirapolvere ed utili idioti

Pubblicato il 28 maggio 2019, da Politica Italiana

L’ultima volta che il simbolo della Democrazia cristiana comparve sulle schede era il 1992. La Dc prese il 29,66% a cui corrispondevano 11 milioni e 640.000 elettori. PDS e socialisti, se avessero avuto la possibilità politica di mettersi insieme avrebbero eguagliato questi voti. Alle Europee del 1989 la DC aveva ottenuto il 34,3% con 13,2 milioni di voti.

Bene, si fa per dire, la Lega ha raggiunto e superato quei risultati in percentuale con il 34,3% anche se in valore assoluto ne resta lontano: ha ottenuto la fiducia di 9,1 milioni di italiani.

Quando le percentuali sono così elevate, ed elevate su tutto il territorio nazionale occorre comprendere la natura del fenomeno, liberarci da schemi superati e riconoscere: la Lega di Salvini ha saputo riconoscere ed interpretare un “senso comune” presente in Italia. Certo: una Italia incattivita, più spaventata e rancorosa, chiusa in sé stessa. Ma una Italia che c’è. Come dimostra la distribuzione dei voti alle europee e alle amministrative anche una Italia divisa. Salvini piace nell’Italia periferica, nelle periferie urbane e nei centri minori, alla gente con meno risorse economiche e culturali. Nelle città resta un più forte insediamento di idee progressiste. Nulla di nuovo, è ciò che è successo in Inghilterra, in Francia, negli USA.

Proprio per questo è un fatto strutturale, qualcosa di diverso temo dalla fiammata di Renzi alle precedenti europee. E’ un voto anche che prescinde dai risultati dell’azione di governo, oggettivamente mancanti, come dimostra il crollo di M5S.

E’ una corrente emotiva, che si manifesta comunque. A me dà un enorme fastidio l’uso blasfemo dei simboli religiosi, del resto condannato apertamente, senza giri di parole, dai vescovi italiani. Ma è un atteggiamento che corrisponde ad una domanda sociale che c’è. Basta ascoltare la diffusissima Radio Maria per cogliere la presenza di un popolo clerico conservatore si sarebbe detto una volta, che vede la religione come un fatto identitario e difensivo, contro la penetrazione islamica, contro la modernità e anche contro le aperture di Papa Francesco. E ha ragione Salvini a dire che ci sono tanti preti che la pensano come lui.

I risultati inesistenti di Casa Pound e Forza Nuova (alimentati dal sistema dei media che cadono sempre nella trappola) dimostrano che naturalmente Salvini ha sdoganato quell’elettorato dandogli rappresentanza.

Lega aspirapolvere, si direbbe, raccogliendo voti dispersi, ritenuti marginali ma che sommati danno il loro risultato: i tradizionali voti del Nord si sommano a quelli del centrosud, spesso utilizzando senza timore spezzoni di vecchio ceto politico trasformista.

Se ci fosse dignità il Movimento 5 stelle dovrebbe aprire una crisi di governo: perdono 15 punti percentuali, oltre 6 milioni di voti, nel confronto con le elezioni dell’anno scorso, riescono a fare peggio anche delle precedenti europee, con 1,4 milioni di elettori in meno.. Hanno assunto il ruolo di semplici traghettatori, consentendo a Salvini di diventare un leader nazionale che gli ha preso 1/6 dei loro voti. Se avessero dignità, ma sembra di capire che quelli che avrebbero dovuto aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, abbattere la casta, ecc. siano timorosi di andarsene a casa, di perdere lo scranno parlamentare, per le scelte degli elettori e per la regola dei due mandati. Prevarrà la colla del potere sulla dignità politica?

Il PD ha dimostrato di essere in campo, ha ottenuto risultati buonissimi nelle amministrative, in comuni importanti da Firenze a Bergamo a Bari e anche in centri minori: penso per tutti a quelli ottenuti da due brave Sindache padovane a Rubano e Camposampiero, dove nello stesso giorno il centrodestra alle europee aveva sfiorato il 50%. E tuttavia abbiamo perso (male) il Piemonte ed il risultato positivo lo è relativamente: se i pentastellati non avessero perso tutti quei voti non avremmo molto da gioire. E comunque il crollo del voto grillino in minima parte è stato intercettato dal PD, a riprova che erano sbagliate quelle analisi a sinistra che pensavano che i voti grillini fossero voti di democratici delusi.

C’è dunque un enorme lavoro da fare da parte del PD, nel consolidare una capacità aggregativa (tra Più Europa, Verdi e altre listine del campo progressista c’è un 6% di voti dispersi che sono restati senza rappresentanza) ma anche nel darsi una personalità più forte: nel progetto politico, nelle parole d’ordine comprensibili, nella formazione di un ceto politico che non c’è più. La rottamazione ha disfatto ma ha molto poco costruito. Se in Piemonte si deve ricorrere al volto sofferente di Sergio Chiamparino (70 anni, dieci anni di sindaco, cinque di governatore, cinque da parlamentare) si finisce per perdere.

Perciò, come si diceva una volta: al lavoro e alla lotta. Senza lavoro e senza la capacità di lottare politicamente ed idealmente ci sorbiremo un altro ventennio dopo quello berlusconiano, più incattivito e pericoloso

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1 commento

  1. Maria Elisa lagni
    28 maggio 2019

    Condivido soprattutto nella parte che riguarda l’impegno serio e costante nel formare e dare spazio a persone competenti e capaci di ascoltare seriamente i territori con una visione lungimirante. C’è bisogno di inclusione, di coesione , di confronti sui problemi, di voglia di progettazione e non di violenza, esclusione, di imbarbarimento


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