Il governo che verra?

Pubblicato il 23 agosto 2019, da Politica Italiana

Molti conoscenti mi chiedono naturalmente lumi sulla situazione politica e sui possibili sbocchi. Magari pensano che sia ancora in servizio attivo. Mi capita, perché mica tutti seguono l’anagrafe politica…

Potrei ripensare alle crisi di governo che ho vissuto da parlamentare, tutte e due con contenuti di drammaticità: la caduta del primo governo Prodi, con la famosa votazione alla Camera e la sconfitta per un voto, e molti anni dopo la nascita del Governo Monti.

In ambedue i casi ci ponemmo l’interrogativo davvero pesante: meglio andare a votare o cercare una soluzione politica? Prevalsero le ragioni della necessità di assicurare un Governo anche allora di fronte alle scadenze impegnative della situazione economica. Resta aperto il giudizio che non ha e non può avere una risposta univoca: sarebbe stato meglio andare a votare?

Dall’esperienza del governo Monti mi sento di trarre invece un giudizio certo su un punto. Se la situazione è difficile servono leadership politiche forti. La scelta allora di non impegnare ministri politici da parte di PD e Forza Italia portò a ministri e sottosegretari magari competenti nelle materie ma assolutamente incapaci di giudicare sugli effetti politici delle loro scelte.

Un governo politico perciò ci vuole, se no non ne vale la pena. Fissando in via preliminare bene nell’opinione pubblica due principi.

Il primo è che gli elettori hanno votato per avere un governo per cinque anni, come prevede la Costituzione, lo ha giustamente richiamato il Presidente della Repubblica. Non si vota a go go seguendo i sondaggi del giorno. Siamo ancora in una democrazia parlamentare ed è dovere del Parlamento dare un Governo al paese o almeno cercare di farlo.

Secondo e di conseguenza che non c’è nessuna sottrazione di sovranità al popolo se non si andasse a votare ed un governo M5S PD avrebbe la stessa legittimità costituzionale e politica del governo Comte. Anch’esso non nato nelle urne ma da un accordo politico. Un accordo politico in cui Salvini ha tradito l’alleanza elettorale con Forza Italia. L’ho già scritto l’altro giorno ma lo ripeto perché è un elemento essenziale di fronte all’opinione pubblica.

Detto questo le difficoltà sono enormi. Non è tanto l’agenda del governo: i 5 punti del PD ed i 10 dei 5 stelle, al netto della tattica della trattativa, sono in sé conciliabili. E certamente i 10 punti dei cinque stelle sono per aprire un dialogo, anche sulla riduzione del numero dei parlamentari che se inquadrata in una riforma delle funzioni delle camere e di una nuova legge elettorale rientra nelle cose conciliabili. Piuttosto per i problemi oggettivi che il Governo deve affrontare, succedendo ad un Governo che ha promesso molto ed ha fatto quasi niente (pensiamo al tema a noi caro dell’autonomia) ma ha suscitato aspettative spropositate. Un fallimento costoso per il paese, a cui si dovrebbe rimediare con una alleanza con chi pro quota lo ha generato…

Per le divisioni che esistono nei gruppi parlamentari. Sia nei 5 stelle con fazioni che vorrebbero una resa dei conti interna per i fallimenti del capo pigliatutto Di Maio, sia nel PD, in cui Renzi non ha interesse al voto subito ma continua a proporsi come parte nella parte. Ad ogni annuncio di Zingaretti c’è il controcanto dei “renziani” a dire che non va bene. E quindi nascerebbe un governo in cui fazioni dei due gruppi parlamentari potrebbero interrompere l’esperienza quando lo volessero.

Situazione davvero difficile. Giusto provarci con generosità. Ma la prudenza di Zingaretti è più che giustificata. La cosa peggiore sarebbe fare un governo fragile che cade dopo pochi mesi. Perché la situazione non è come la descrive con una leggerezza che mi sconcerta Maria Elena Boschi che dichiara al TG. “la cosa importante è che Salvini è fuori dai giochi” perché non ci sono giochi e perché i veleni che Salvini ha disseminato sono purtroppo ben presenti e virulenti.

 

P.s. naturalmente se si andrà al voto dovrà essere chiaro che non è detto che ne venga fuori un risultato con una maggioranza esplicita. Potrebbe ancora esserci un sistema tripolare con necessità di accordi tra forze diverse…

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3 commenti

  1. Fabrizio Perrone
    25 agosto 2019

    Illustrissimo.

    Condivido in pieno la Sua Analisi. Tanto generosa, quanto Realistica.

    Grazie da Cittadino Italiano, e da Iscritto, orgogliosamente, al Partito Democratico.

    Voglia grazie i miei più cordiali saluti.

    Con stima,

    Fabrizio Perrone


  2. Paolo
    28 agosto 2019

    Grazie della stima, cerco di offrire qualche spunto di analisi e giudizio…


  3. Paolo
    28 agosto 2019

    grazie per la stima, cerco di offrire qualche spunto di analisi …


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