M5s: tutto è perduto anche l’onore…

Pubblicato il 11 agosto 2019, da Politica Italiana

Di commenti sulla situazione politica ne leggiamo ed ascoltiamo fin che ne vogliamo. Comunque per non perdere l’abitudine aggiungo anch’io qualche riflessione.
Leggo di possibili governi “costituzionali” che avrebbero come perno M5s e PD. Mi sembra molto difficile anche per le divisioni interne dei gruppi parlamentari che dovrebbero sostenerlo. Se poi uno dei punti programmatici fosse la riduzione del numero dei parlamentari (alibi per i 5 stelle) direi che sarebbe grave farlo, se non introducendo una legge elettorale proporzionale. L’ attuale torsione autoritaria che incarna Salvini ha proprio bisogno di un parlamento poco autorevole, perché poco rappresentativo e nominato interamente da un capo.
Ci sarà un vero spazio? Tutti uniti contro la pretesa di Salvini, e poi sarebbe utile al paese? Ci sarebbe uno spazio per un governo del fare? E non sarebbe alla fine un regalo a Salvini? Un governo comunque alla prese con una difficilissima situazione economica e lui unica opposizione strillante al colpo di stato? Difficile a dirsi, certo è che ora perfino Grillo, quello dei vaffa a mitraglia e dei pidioti, non lo scarta spaventato dal mostro che ha contribuito a far crescere.
Vedremo, intanto dico qualcosa sui tre soggetti principali che dovranno giocare le loro carte e rivolgersi al paese: m5 stelle, Lega e PD.
Oggi parto dai penta stellati. Impressionante come abbiamo sprecato in pochi mesi l’enorme consenso elettorale ricevuto, passando dalla proclamazione da balcone della sconfitta della povertà all’umiliazione di essere licenziati via comizio da Salvini.
Una certa inesperienza era inevitabile, il problema è che alla inesperienza si è aggiunta una vera e propria idiozia politica, consentendo a Salvini di fare con metà dei loro parlamentari tutto quel che ha voluto.
Entrati in Parlamento per aprirlo come una scatoletta di tonno hanno assunto i peggiori vizi della vecchia politica. Andreotti in un contesto tutto diverso disse la famosa frase “meglio tirare a campare che tirare le cuoia” e DiMaio con i suoi sodali si è acconciato a seguire questo consiglio. Meglio tenersi questo governo era l’argomento di Giggino per convincere i recalcitranti, perché un altro governo sarebbe peggio. Solo che le cuoia le hanno tirate lo stesso quando ha deciso Salvini.
Potevano scegliere di rompere l’alleanza con dignità, non consentendo l’approvazione del sicurezza bis, una legge vergognosa che certamente non è nei sentimenti di molti loro elettori. Avrebbero deciso loro, prendendo atto della inconciliabilità delle posizioni. Attaccati fino all’ultimo al potere hanno perso mettendo sul piatto anche quel po’ di dignità che potevano conservare, oltretutto con la ridicola sceneggiata della mozione anti tav.
E con loro perde la faccia anche Conte. Anche lui avrebbe avuto l’occasione di uscire dignitosamente. Quando formulò una specie di ultimatum ai suoi vice, invitandoli a ricreare le condizioni di una collaborazione. Preso atto che per i due le parole del Presidente del Consiglio contavano un bel nulla, continuando i due vice a litigare come prima e più di prima,j avrebbe dovuto dignitosamente rimettere il mandato. Anche lui ha preferito fingere sperando che le urgenze del governo e soprattutto quelle finanziarie gli consentissero di proseguire.
In polItica si può perdere, guai però a perdere senza dignità.
Resta la certificazione: non si può governare un paese con la logica privatistica di un contratto. Può funzionare appunto tra privati, un contratto con cui si conciliano le reciproche convenienze. Ma per governare un paese occorre la Politica, una visione ed una prospettiva condivise pur con accenti diversi. Qui come si è visto in comune c’era solo l’ambizione del potere. Non basta.
La prossima puntata su Salvini.

  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn
  • RSS
  • Pinterest
  • Add to favorites
  • Print
  • Email

2 commenti

  1. Amedeo Levorato
    11 agosto 2019

    La storia repubblicana e’ piena di parlamentari che votavano per non perdere il posto e di governi rimasti in piedi per mesi con due voti. Lei lo sa bene. Non si puo’ spendere 200 milioni per accontentare il bambino viziato. E quello che seconde ci aspettera’ tra sei mesi, ci aspetta gia’ il 20 ottobre. Il problema non e’ solo Salvini.


  2. Mario Carraro
    11 agosto 2019

    Il più bell’editoriale letto oggi. Non parliamo dei commenti su Facebook, tutti di grandi politologi. Che Italia mitocca vedere! .


Scrivi un commento