L’Europa che serve, politici lungimiranti e guitti di giornata

Pubblicato il 30 marzo 2020, da Politica Italiana

Di fronte alle difficoltà inedite possono mancare le parole giuste. Chi è abituato a chiacchierare, a lanciare slogan superficiali fa un po’ più fatica.

Deve inventarsi qualcosa. Così Salvini se ne viene fuori che se non ci fosse l’Unione Europea Italia potrebbe stampare carta moneta e sarebbe risolto ogni problema. Come le speranze della mitica “banda degli onesti” nel famoso film di Totò e Peppino.

Ci si mette anche chi non ha alcuna competenza e conoscenza. Così circola un furente video messaggio dell’attore Solenghi contro la Germania, colpevole di non voler aiutare l’Italia, accusando la Germania di non ricordarsi della volta in cui non gli fecero pagare i danni di guerra. Cosa vera solo in parte, che richiederebbe meno superficialità. La seconda guerra mondiale nacque anche dalla frustrazione tedesca per gli enormi danni richiesti dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale e comunque nel secondo dopo guerra si profilava la guerra fredda ed il nemico da contenere era l’URSS. Solenghi dimentica poi che se la Germania fosse stata condannata a risarcire tutti i danni fatti dal nazismo l’Italia sarebbe stata nella tessa barca, perché il fascismo ci aveva condannati a stare dalla parte sbagliata. Invece con il piano Marshall gli ex nemici ci aiutarono a rimetterci in piedi, guardando al futuro. Bisognerebbe parlare solo se si sa…

Certo l’Europa è a un bivio. O fa il salto necessario per essere un attore nella nuova geopolitica o perde di significato. Questa è la grande battaglia politica in corso. Non c’entra l’interesse dell’Italia in questo momento. Gli aiuti per noi presto serviranno a tutti, anche a chi si illude di starne fuori.

Lo ha ricordato bene Prodi ieri da Fazio: «Ogni politico guarda alle preferenze dei propri elettori, e c’è la diffusa idea che la solidarietà europea finisca con l’aiutare soprattutto gli ‘altri’ e non il proprio Paese, i governanti seguono gli umori dell’elettorato… questo è il dramma della democrazia, che non capisce i problemi di lungo periodo…Gli olandesi devono capire: se succede la grande crisi, a chi vendono i loro tulipani? Si mettono a produrre solo crisantemi?»

Il paradosso è che si lamentano dalle mancanze dell’Europa chi come Salvini e Meloni in Italia ed altri sovranisti in Europa hanno dedicato gli ultimi anni a denigrare in ogni occasione l’Europa, a sostenere ogni chiusura nazionalistica, ogni tentativo di condivisione di poteri. Chi è causa di questo male dovrebbe interrogarsi…

Su questo tema mi sembra molto opportuna la lettura di questo ricordo che ho ricevuto da Pierluigi Castagnetti, testimone importante di avvenimenti decisivi per la politica europea

“Ricordo quanto il Cancelliere Khol disse a Martinazzoli (e a me che l’accompagnavo) alla vigilia delle elezioni federali del 1993, “Non so se vincerò le prossime elezioni per tante ragioni. A Maastricht ho accettato il cammino della moneta unica per tenere unita e dare una missione all’Europa, ben sapendo che la Germania oggi ha la moneta più forte, il marco, che dovrà entrare in un paniere con altre monete tutte più deboli.

Ho accelerato l’unificazione tra le due Germania stabilendo – contro il parere di tutti a partire dalla Bundesbank – la parità fra i due marchi, mentendo sapendo di mentire, convinto che questa fosse la condizione per fare un’unificazione vera. Ho poi alzato le aliquote fiscali di cinque punti dicendo che l’intero volume del nuovo gettito fiscale andrò a investirlo tutto all’est, sempre per accelerare l’omogeneizzazione delle condizioni di vita tra tutti i tedeschi. Sennonché le tasse le pagano i percettori di reddito e i contribuenti più ricchi stanno tutti ad ovest dove sono anche gli elettori della CDU.

Vedete che il rischio che io non vinca le elezioni è concreto e probabile, ma ho fatto le cose che servono a creare pace nella Germania, perchè il mio maestro, Adenauer, diceva sempre che la Germania in pace nel cuore dell’Europa è garanzia che l’Europa vivrà in pace. E non pensate che io voglia germanizzare l’Europa, prospettiva che spaventerebbe anche me, al contrario io voglio europeizzare la Germania”. Quelle elezioni federali poi premiarono ancora una volta Khol.

Il coraggio della lungimiranza e di politici dalle visioni grandi…

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1 commento

  1. bruno
    31 marzo 2020

    Continui a scrivere Senatore, in questo articolo le sue parole sono un balsamo per le anime ferite.


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